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Priorità di Mosca è controllo del Donbass

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Mentre i negoziati tra Russia e Ucraina non fanno passi avanti, anzi le posizioni appaiono sempre piu’ irrigidite, lo scontro armato prosegue mietendo vittime tra civili e tra soldati di entrambe le parti. E lo scambio di accuse va oltre i confini dei due paesi in guerra con Mosca che attacca e minaccia su piu’ fronti. E non nasconde che l’obiettivo primario e’ quello di ottenere il controllo dell’intera regione del Donbass, nell’est del Paese. Intanto il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, ha ammesso: “non stiamo facendo progressi sulle principali questioni politiche”. Le posizioni stanno invece diventando “piu’ vicine” su questioni secondarie. E anche i russi contano i morti: sono 1.351 i soldati morti finora nell’invasione dell’Ucraina, e i feriti 3.825, secondo il ministero della Difesa di Mosca. Il presidente Putin intanto si difende attaccando l’occidente che invece non si ferma ne’ sul piano delle sanzioni ne’ su quello della fornitura di armi a Kiev. Il capo del Cremlino oggi ha evocato il nazismo paragonando il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti. “L’ultima volta – ha detto – sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze”. Le forze russe hanno creato un parziale corridoio terrestre verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk, riferisce il ministero della Difesa ucraino, secondo quanto riporta il Guardian. “Il nemico e’ riuscito in parte a creare un corridoio terrestre tra la Repubblica Autonoma di Crimea temporaneamente occupata e parte della regione di Donetsk”, hanno riferito le fonti ucraine. Attraverso il ministero della Difesa, inoltre, Mosca definisce “mercenari e terroristi” i quasi 6.600 i combattenti arrivati da 62 Paesi stranieri in Ucraina – numeri stimati dai russi – , su invito delle autorita’ di Kiev, per combattere contro l’invasione russa. Si tratta, afferma il ministero, citato dalla Tass, di “mercentari e terroristi”. Ma non basta. Gli attacchi di Mosca mirano anche agli Stati Uniti con l’accusa al figlio del comandante in capo. Hunter Biden – afferma un portavoce del Cremlino – , e’ coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Rispondendo a un giornalista, la voce del Cremlino Peskov, ha annunciato che verranno chieste “spiegazioni sul possibile coinvolgimento. E non solo noi. Anche la Cina chiede chiarimenti”. Hunter Biden e’ nella lista degli americani presi di mira dalle sanzioni russe. Biden vuole “distogliere l’attenzione” dal programma chimico e biologico degli Usa in Ucraina, afferma Mosca. Insomma all’indomani del triplice vertice di Bruxelles, il contrasto tra il blocco occidentale e la Russia, per la difesa dell’Ucraina, si fa sempre piu’ aspro. Con il presidente Zelensky che continua a incalzare europei e americani per avere sempre piu’ armi e isolare sempre di piu’ Mosca con le sanzioni. Una voce fuori dal coro e’ stata quella del premier ungherese Victor Orban che oggi ha definito “inaccettabili” le sanzioni imposte dai paesi occidentali sull’energia, argomentando che “l’85% del gas e piu’ del 60% del petrolio in Ungheria provengono dalla Russia” e sottolineando come l’imposizione di sanzioni nel comparto energetico si tradurrebbe in un rallentamento significativo dell’economia nazionale. Se si decidesse questo, prosegue, “saremmo noi a pagare il prezzo della guerra”. E l’Ungheria, avverte, “non e’ la sola a pensarla cosi'”. Intanto sono l’India e la Cina a chiedere un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Con la Cina che respinge “con forza” accuse “e sospetti infondati” e “ogni tentativo di esercitare coercizione e pressione” e critica la Nato “residuo della Guerra Fredda”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin dice che “le sanzioni non aiuteranno a risolvere i problemi” e che “il dialogo” e’ l’unico strumento.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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