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Primo sì alla Camera: senza consenso è violenza sessuale. Le associazioni femministe parlano di “momento storico”

La Camera approva all’unanimità la norma che riconosce la violenza sessuale in assenza di consenso. Le associazioni femministe parlano di svolta storica e chiedono un rapido via libera anche dal Senato.

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“No significa no”, “Il silenzio non è consenso”, “Senza consenso non è passione, è stupro”. Slogan che hanno attraversato decenni di cortei e manifestazioni in tutta Italia trovano oggi un riconoscimento istituzionale: la Camera ha dato il primo sì alla norma che sancisce con chiarezza che l’assenza di consenso configura violenza sessuale.

La soddisfazione delle associazioni

Per Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna Aps, si tratta di un risultato atteso da mezzo secolo di battaglie portate avanti dalle donne e dalle associazioni che le affiancano ogni giorno. Anche Cristina Carelli, presidente di D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza, parla di un passaggio che fa ben sperare, soprattutto perché approvato all’unanimità dopo settimane di polemiche. L’obiettivo, sottolinea, è evitare che resti una norma di facciata e che chi dovrà verificare il consenso sappia finalmente superare i retaggi culturali che ancora oggi rivittimizzano le donne.

Un passo avanti atteso da decenni

Lella Palladino, sociologa e vicepresidente della fondazione Una Nessuna Centomila, legge il voto come un segnale importante che arriva al termine di un impegno instancabile del movimento delle donne. Maura Cossutta, presidente della Casa internazionale delle donne di Roma, lo definisce “un passaggio storico” che finalmente dà piena applicazione alla Convenzione di Istanbul e mette fine a sentenze che troppo spesso hanno spostato l’attenzione sulla donna abusata invece che sul responsabile della violenza.

Le richieste: tempi brevi e risorse adeguate

Le associazioni chiedono ora un iter rapido al Senato e sottolineano la necessità di risorse per formare chi dovrà applicare la legge. Centrale, per tutte, la prevenzione: educazione sessuale nelle scuole, sostiene il fronte femminista, non va demonizzata, ma considerata una base culturale per costruire consapevolezza tra i più giovani.

“Non fermarsi ora”: l’appello di Amnesty

Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia, parla di un risultato mai raggiunto prima e dell’esigenza di non arrestare proprio adesso un percorso che potrebbe cambiare il modo in cui la società affronta la violenza di genere.

Un voto atteso, simbolico e concreto allo stesso tempo, che per il movimento delle donne rappresenta l’inizio di un cambiamento culturale che non può più essere rinviato.

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Michelangelo Mammoliti porta La Rei Natura nell’Olimpo Michelin: l’Italia sale a 15 ristoranti tristellati

La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti entra tra i ristoranti tre stelle Michelin. L’Italia raggiunge quota 15 tristellati e conferma la sua forza nella gastronomia mondiale.

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La Guida Michelin 2026 incorona un nuovo tre stelle italiano: La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti, ristorante d’eccellenza all’interno del Boscareto Resort & Spa a Serralunga d’Alba.
Con questo ingresso, l’Italia raggiunge 15 ristoranti tristellati, confermando il secondo posto mondiale per numero di locali al vertice.

Mammoliti, emozione e ricerca tra natura e memoria

Sul palco del Teatro Regio di Parma lo chef Michelangelo Mammoliti, visibilmente emozionato accanto alla famiglia, ha ricevuto la stella più ambita grazie al percorso “Mad 100% Natura” e alla sua ricerca di neurogastronomia, sviluppata con la psicoterapeuta Maria Francesca Collevasone per far riaffiorare memorie gustative o crearne di nuove.

Tutti i ristoranti italiani con tre stelle

La Rei Natura si aggiunge ai grandi nomi già riconfermati:
Villa Crespi, Piazza Duomo, Da Vittorio, Le Calandre, Dal Pescatore, Osteria Francescana, Enoteca Pinchiorri, La Pergola, Reale, Uliassi, Enrico Bartolini al Mudec, Atelier Moessmer, Quattro Passi e Casa Perbellini ai 12 Apostoli.

Lollobrigida: “Cuochi ambasciatori della cultura italiana”

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha celebrato il successo sottolineando come le nuove stelle Michelin confermino la forza della cucina italiana, candidata dall’Italia a patrimonio UNESCO.

Le nuove stelle: 25 novità in 14 regioni

Nella selezione 2026 entrano:

  • 2 nuovi due stelle, tra cui Famiglia Rana a Oppeano (Verona) con lo chef Francesco Sodano e i Tenerumi a Vulcano con Davide Guidara;

  • 341 ristoranti una stella,

  • 38 due stelle,

  • 15 tre stelle,
    per un totale di 394 stelle Michelin.

Riconoscimenti speciali:

  • Heinz Beck (La Pergola) premiato come chef mentor dell’anno;

  • Confermate tutte le 14 stelle del gruppo Enrico Bartolini;

  • A Roma festeggiano Heros De Agostinis (Ineo) e Salvatore Bianco (La Terrazza dell’Hotel Eden).

Tra i talenti emergenti, spiccano gli under 30 Mattia Pecis (Cracco Portofino) ed Emin Haziri (Procaccini).

Le ombre: ristoranti che perdono le stelle

Amaro in bocca per alcuni grandi nomi:

  • Miramonti L’Altro (Concesio, Brescia) perde una delle due stelle;

  • Casa Vissani (Baschi, Terni) perde l’ultima stella rimasta;

  • Arnaldo Clinica Gastronomica (Rubiera) esce dalla guida stellata dopo decenni.

La solidarietà della Michelin

La cerimonia si è aperta con un messaggio di vicinanza a Antonia Klugmann, il cui ristorante L’Argine a Vencò è stato devastato dall’alluvione in Friuli.
Commovente anche la dedica di Giulia Tavolaro (Maxi – Vico Equense) alla giovane sommelier Mara Severin, morta nel crollo del ristorante Essenza a Terracina.

L’edizione 2026 conferma ancora una volta la straordinaria vitalità della cucina italiana, capace di rinnovarsi tra tradizione, talento e innovazione.

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Esteri

Piano di pace Usa per l’Ucraina: Crimea e Donbass riconosciuti russi da Washington, ma non da Kiev

Secondo Axios, il piano di pace Usa prevede il riconoscimento internazionale della sovranità russa su Crimea e Donbass, senza obbligare Kiev a farlo. In cambio, garanzie di sicurezza e limiti all’esercito ucraino.

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Secondo quanto riportato da Axios, il piano di pace elaborato dagli Stati Uniti per cercare una via d’uscita alla guerra in Ucraina prevede un punto destinato a far discutere: Washington e altri Paesi riconoscerebbero Crimea e Donbass come territori legittimamente russi, pur senza obbligare formalmente l’Ucraina ad accettare questa posizione.

Il documento — spiegano fonti citate dal sito americano — punta a una soluzione “ibrida”, che consenta al Cremlino di rivendicare una vittoria territoriale e, allo stesso tempo, eviti di forzare Kiev a concessioni politicamente ingestibili.

Kiev: “Previste limitazioni al nostro esercito”

Un funzionario ucraino, sempre secondo Axios, sostiene che il piano includa limitazioni sulla dimensione delle forze armate ucraine e sulle capacità delle armi a lungo raggio, in cambio di garanzie di sicurezza statunitensi.
Si tratterebbe quindi di un compromesso che ridisegna i confini e allo stesso tempo modella il futuro militare dell’Ucraina.

Una proposta destinata a creare tensioni

Il riconoscimento occidentale della Crimea e del Donbass come russi è una linea rossa per molti alleati europei e per la stessa Kiev, che considera quei territori parte integrante del proprio Stato.
Allo stesso tempo, il Cremlino continua a dichiarare che qualsiasi negoziato dovrà partire dalla “nuova realtà territoriale”.

Il piano americano, se confermato, potrebbe diventare uno dei dossier più delicati della diplomazia internazionale nei prossimi mesi, tra esigenze di sicurezza, equilibri geopolitici e la volontà dell’Ucraina di non cedere porzioni del proprio territorio.

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Esteri

New Delhi soffocata dallo smog: scuole in allarme, mascherine e proteste mentre l’inquinamento raggiunge livelli da “camera a gas”

Nella capitale indiana l’aria resta irrespirabile nonostante il cielo sereno. La Corte Suprema chiede lo stop allo sport all’aperto nelle scuole. Residenti e studenti protestano: “Siamo in una camera a gas”.

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Il sole splendeva su New Delhi, ma l’aria restava pesante, densa, quasi irrespirabile. La capitale indiana continua a fare i conti con una delle peggiori qualità dell’aria al mondo: una miscela di polveri sottili, emissioni veicolari, inquinanti industriali e fumo degli incendi agricoli negli Stati confinanti.

Mascherine e spazi chiusi: i cittadini vivono nell’allerta

Nelle zone a traffico intenso molti residenti indossano mascherine per proteggersi, mentre famiglie e lavoratori limitano l’esposizione all’aperto. Disturbi respiratori colpiscono ormai adulti e bambini in tutte le fasce d’età.

Le previsioni non offrono sollievo: la scarsa ventilazione atmosferica intrappola lo smog al suolo, e la coltre grigia potrebbe permanere per giorni, se non per tutto l’inverno.

La Corte Suprema: “Sport all’aperto come entrare in una camera a gas”

La Corte Suprema indiana ha chiesto la sospensione delle attività sportive scolastiche all’aperto.
“La qualità dell’aria è tale che fare esercizio fuori è come entrare in una camera a gas”, hanno sentenziato i giudici.
Molti studenti saltano la scuola nei giorni peggiori, quando la foschia tossica rende sconsigliabile perfino uscire di casa.

GRAP in azione, ma non basta

È attualmente attivo il secondo livello del Graded Response Action Plan (GRAP), che vieta l’uso di generatori diesel e limita la combustione di carbone e legna.
Il livello successivo, GRAP III, comporterebbe il blocco delle attività non essenziali e lo stop ai veicoli diesel, ma non è ancora stato imposto.

Tentativi del governo: il cloud seeding

Tra le misure adottate figura anche il cloud seeding, la tecnica di stimolare artificialmente le nuvole per aumentare la pioggia. Finora, però, i risultati non sono stati significativi.

Proteste di studenti e cittadini

Ieri centinaia di residenti, tra cui studenti della JNU, della Delhi University e della Jamia Millia Islamia, hanno manifestato chiedendo misure immediate e più incisive.

Allarme sanitario: “Emergenza per ogni fascia di età”

L’All India Institute of Medical Sciences ha dichiarato che la città ha raggiunto livelli di emergenza medica:

  • lo smog riduce l’aspettativa di vita,

  • aumenta la mortalità,

  • danneggia in particolare bambini, anziani e soggetti fragili.

New Delhi continua così a vivere sotto una cappa tossica che scandisce la vita quotidiana, mentre le autorità cercano soluzioni in un’emergenza che sembra ormai strutturale.

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