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Presidenti di Regione: al top del consenso i leghisti Zaia e Fontana, nelle retrovie con sempre meno fiducia ci sono Musumeci, De Luca e Marini

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Chi sono i presidenti delle Regioni che godono di maggiore consenso tra i loro concittadini-elettori? Quelli del Carroccio sembrano godere di ottima salute.
Sullo scalino più alto c’è Luca Zaia (62%), che sabato prossimo festeggerà l’ ottavo compleanno da presidente del Veneto, ma non conosce logorio nel favore popolare. Da anni è al primo posto nel Governance Poll (sondaggio per Il Sole 24 ore), ma continua a crescere e sono ormai 11 i punti che lo separano dall’inseguitore. Inseguitore che questa volta è il confinante a Est Massimiliano Fedriga, Friuli Venezia Giulia, con il 51,1 per cento. Bisogna guardare a Ovest per incontrare il terzo classificato, Attilio Fontana della Lombardia. Sono i tre presidenti che vogliono l’autonomia differenziata e che il M5S ha impantanato in Parlamento. Il centrodestra dominante occupa anche il quarto e quinto posto in graduatoria con i due neoeletti in Abruzzo (Marco Marsilio) e Sardegna (Christian Solinas) che ancora sfruttano l’effetto luna di miele della elezione. Il primo presidente targato Pd è l’emiliano Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni. E anche lui tifoso dell’autonomia, pur in forma decisamente più morbida di quella in voga nel lombardo-veneto.

Governatori del Nord. Quelli con maggiori consensi sono Zaia e Fontana

La Sicilia di Nello Musumeci non riesce a spostarsi dall’ultimo posto che occupava già in modo più o meno stabile ai tempi di Rosario Crocetta, perché il disastro amministrativo che si è sviluppato negli anni attraverso le maggioranze di ogni colore partorite dalla poliedrica politica isolana sembra aver alzato un muro invalicabile tra Palazzo dei Normanni e i cittadini. In Calabria ha pesato la vicenda giudiziaria di Mario Oliverio, per un presunto abuso d ufficio su un appalto. La storia è stata puntellata anche da tre mesi di obbligo di dimora per il governatore a San Giovanni in Fiore: e il consenso ne ha risentito, sprofondando al 38,1%, con il crollo record del 23,3% rispetto al super-bottino elettorale.
Piuttosto spenta anche la performance di Luca Ceriscioli nelle Marche, Catiuscia Marini in Umbria e Vincenzo De Luca in Campania, tutti Pd.  I peggiori, in assoluto, in termini di consenso, sono Nello Musumeci e Luca Ceriscioli, appaiati a dividersi l’ultima posizione con il 32,5% di consenso, poi c’è Catiuscia Marini col 33,4 % e infine Vincenzo De Luca con un 35,7 %, anche lui in caduta di consenso.

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Cronache

Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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