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Cronache

Padre Maurizio Patriciello: Dopo Consiglio dei Ministri Di Maio sarà a Caivano per parlare con la gente

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“Quando ho incontrato Salvini in prefettura a Napoli qualche giorno fa, gli ho detto che il vero problema non sono gli inceneritori, ma gli scarti delle tantissime industrie abusive che sfruttano i lavoratori e inquinano. Su questo bisogna iniziare ad agire, ma mi ha detto che si tratta di una strada difficile. Non si possono pero’ dare risposte inadeguate a problemi seri. Ricordo che l’unico inceneritore campano, quello di Acerra, brucia quanto gli otto presenti in Emilia”. Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano (Napoli) da sempre impegnato contro il degrado ambientale, fa sentire la sua voce nell’infinita discussione su quelle che possono essere le soluzioni per la Terra dei Fuochi, ovvero per Caserta e Napoli, ma anche per l’intera Campania. Soluzioni che dovrebbero essere formalizzate domani nella riunione del Consiglio dei Ministri che si terrà a Caserta.

Padre Maurizio Patriciello. Il parroco di Caivano

“Vanno i bene i militari a guardia dei siti – prosegue il sacerdote – ma si sa che le loro competenze sono limitate. Forse sarebbe meglio aumentare in modo sensibile l’organico delle polizie locali e delle forze dell’ordine, che potrebbero fare più controlli ambientali sul territorio e scoprire le tante fabbriche abusive che distruggono le nostre zone; i titolari di queste aziende sono la vera vergogna”. L’ultimo ritrovamento qualche giorno fa a Sant’Arpino, dove sono state scoperti 40 sacchi contenenti ritagli di stoffe.

“Su questo argomento però – aggiunge Patriciello – la politica non sembra tanto concorde con le mie valutazioni. Ricordo che anche il presidente della Regione De Luca mi disse che c’era un problema di lavoro per tante persone che andava considerato. Ma io penso che conti anche l’ambiente in cui si vive, che deve essere sano”. Sugli impianti Patriciello non è pregiudizialmente contro, anzi.

“La filiera dei rifiuti va riorganizzata con una differenziata realmente efficace – dice – e va completata con gli impianti per il compostaggio, che però devono essere fatti bene. La gente purtroppo non si fida più. Nella Terra dei Fuochi ci sono aziende che trattano l’umido ed emettono odori nauseabondi e questo perchè non vengono controllate. Ben vengano gli impianti di compostaggio, ma che siano fatti bene”. Domani don Patriciello si dice pronto ad incontrare il vice-premier Luigi Di Maio che dopo il Consiglio dei ministri sarà a Caivano per un incontro coi cittadini. “Come ho sempre detto, io mi rivolgo a ministri e uomini di governo, anche se sono esponenti di partito; quando parlo con loro non conta per me l’appartenenza, ma che capiscano la reale portata dei problemi che stiamo vivendo nelle nostre zone. Qualcuno mi ha criticato perche’ ho incontrato Salvini. Ora è lui il Ministro dell’Interno, lo è di tutta l’Italia, da Lampedusa a Tarvisio, ed è con lui che mi confronterò”.

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Sant’Antimo, omicidio Antonio Bortone: i carabinieri eseguono il fermo di 4 persone

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Dalla Procura di Napoli riceviamo e pubblichiamo

Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di C. M., 34enne di Napoli – Scampia, V. G., 31enne, L. M., 23enne, entrambi di Sant’Antimo, e C. F., 31enne di Grumo Nevano, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati dalle modalità mafiose.

In particolare, l’attività investigativa condotta dai carabinieri anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche, quali intercettazioni ambientali e telecamere di videosorveglianza, ha permesso di raccogliere plurimi elementi indiziari a carico dei fermati circa l’omicidio di Antonio Bortone ed il tentato omicidio di Mario D’Isidoro, considerati vicini al Clan “Ranucci”, avvenuti la sera del 8 marzo scorso a Sant’Antimo.

Nello specifico, all’indirizzo dei due erano stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco (sul posto sono stati repertati 17 bossoli) che avevano attinto mortalmente il Bortone, lasciato riverso a terra nel cortile del complesso residenziale di via Solimene, e ferito il D’Isidoro, il cui borsello indossato a tracolla aveva deviato la traiettoria di alcuni proiettili; quest’ultimo, dopo un breve ricovero all’ospedale di Aversa, è stato dimesso.

Il movente dell’efferato reato è da ricondurre, verosimilmente, al controllo delle “piazze di spaccio” di sostanze stupefacenti sul comune di Sant’Antimo. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Una donna spara in una scuola a Nashville, 7 morti

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 L’ennesima strage in una scuola americana e ancora bambini tra le vittime della follia delle armi: una 28enne è entrata nella Covenant School di Nashville, in Tennessee, imbracciando due fucili e una pistola e ha aperto il fuoco lasciando a terra, senza vita, sei persone di cui almeno tre piccoli alunni delle elementari. Un’altra strage, la 129/ma sparatoria di massa negli Stati Uniti solo dall’inizio dell’anno, ovvero oltre una al giorno da gennaio. Il tempestivo intervento della polizia ha evitato il peggio: dalla chiamata al 911 all’uccisione della killer all’interno della scuola privata sono trascorsi solo 14 minuti. La donna è stata fermata al secondo piano dell’edificio, quando si trovava ancora nell’atrio e non aveva quindi avuto tempo di entrare in nessuna classe, anche se si era già lasciata dietro una scia di sangue innocente. I cinque agenti arrivati per primi l’hanno affrontata e l’hanno uccisa sul posto. “Stiamo cercando di identificarla”, afferma la polizia.

“Stiamo passando al vaglio i filmati delle telecamere all’interno della scuola” dove la killer – che inizialmente gli agenti pensavano fosse una teenager – è entrata da una delle porte laterali. L’identificazione dell’aggressore è cruciale per procedere con le indagini e una volta a conoscenza dell’identità della donna, sarà possibile per gli investigatori procedere con mandati di perquisizione e cercare di capire il perché di un gesto così folle. Al momento non è chiaro se avesse qualche legame con la scuola e desta particolare attenzione il fatto che ad aprire il fuoco sia stata una donna, un caso molto raro. Dal 1979 le sparatorie di massa compiute da donne in America sono state solo 17, di cui 7 – inclusa quella odierna – hanno avuto una scuola come drammatico teatro.

“Un’altra sparatoria in una scuola. Sono senza parole: i nostri bambini meritano molto meglio”, afferma la First Lady Jill Biden. “Le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri dove imparare e insegnare. Quando è troppo è troppo, il Congresso deve agire contro la violenza delle armi da fuoco. Quanti bimbi devono ancora morire prima di agire?”, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, tornando a chiedere a nome di Joe Biden il divieto delle armi d’assalto. Un divieto che il presidente chiede, senza successo, da quando è entrato alla Casa Bianca scontrandosi con l’opposizione dei repubblicani in Congresso, che vedono nella difesa del Secondo Emendamento, una delle loro maggiori battaglie.

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Terremoti: scossa magnitudo 3.1 in provincia di Campobasso

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 2:20 in Molise, non lontano dal confine con la Puglia. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 17 chilometri di profondità ed epicentro a 4 km da Sant’Elia a Pianisi (Campobasso) e a 11 da Carlantino (Foggia). Non si registrano danni a persone o cose.

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