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Cronache

Omicidio del barista Alberto Melone ad Alghero, arrestato l’amico Lukas Saba di 18 anni

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E’ arrivato in caserma con la pistola ancora addosso. I carabinieri l’hanno perquisito e hanno trovato la calibro 22: non avrebbe potuto detenerla o portarla appresso. Da li’ ha preso una strada precisa l’interrogatorio di Lukas Saba, 18 anni di Alghero, accusato di aver ucciso il coetaneo Alberto Melone, barista, ammazzato ieri sera dall’amico con cui era uscito per andare all’inaugurazione di un locale. I due hanno bevuto con altri due amici al bar ‘Da Trico’ di via Mazzini, dove la vittima dava una mano ai genitori, i titolari. I ragazzi hanno lasciato il bar alle 20.45 con due birre da portare via. “Facciamo un giro, a dopo”, ha detto Alberto alla madre, che alle 19.30 era passata a prenderlo nel locale di famiglia per portarlo a casa, in campagna, permettergli di farsi una doccia e prepararsi per la serata. La compagnia si e’ diretta all’appartamento di piazza del Teatro, nel centro storico, dove si e’ consumato il delitto. Alle 3.30 Lukas Saba (nella foto in evidenza), difeso dall’avvocato Gabriele Satta, e’ stato arrestato e trasferito al carcere di Bancali.

Alberto Melone. Il barista ucciso ad Alghero

Al sostituto procuratore Mario Leo e agli investigatori ha detto che e’ stata una tragica fatalita’: maneggiava l’arma ed e’ partito un colpo. Nella concitazione, tra vicini e tanti ragazzini accorsi in piazza, e’ stato impossibile stabilire chi ci fosse realmente in quella casa quando Alberto Melone e’ stato ucciso, percio’ non sono ancora emersi i nomi degli altri presenti, ne’ quanti fossero. Ieri notte altri due ragazzi sono stati ascoltati, ma per loro non c’e’ nessuna accusa. I carabinieri del comando provinciale di Sassari e della compagnia di Alghero lavorano per fare piena luce sulla vicenda. Saba e’ accusato di omicidio volontario: gli esami balistici degli esperti e l’autopsia del medico legale Francesco Serra, domani o lunedi’, diranno se la versione dell’incidente regge. Lunedi’ mattina l’udienza di convalida dell’arresto. Provati dalla tragedia, i genitori di Alberto Melone oggi hanno ricevuto la visita del sindaco Mario Bruno, che ha portato la vicinanza di tutta la citta’, e moltissimi amici e parenti. “Era un bravo ragazzo, se in passato aveva fatto qualche errore ora si era rimesso in riga”, dicono Antonello Melone e Mariella Alivesi. “Mai ci saremmo aspettati una tragedia simile”, aggiungono straziati dal dolore. “Oggi i ragazzi vivono una dimensione non del tutto alla portata dei genitori – dicono – vanno ascoltati, capiti e supportati, le famiglie non devono essere lasciate sole”. (

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Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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