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Cronache

Nella Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo nasce il “Casale delle Arti e dei Mestieri”, un progetto di inclusione sociale e lavorativa per chi ha un “cervello diverso”

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Si chiama “Casale delle Arti e dei Mestieri” ed è un nuovo progetto che mira all’inclusione sociale e lavorativa di ragazzi con disabilità psichica e relazionale o che vivono in condizioni di disagio e viene presentato domani 2 aprile in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e la sindaca di Roma Virginia Raggi. In altre parole è un progetto ben strutturato, spiegano i curatori, e “siamo orgogliosi di poter dire che stiamo facendo qualcosa che ancora non esiste,  che ha come capofila un Ministero e il supporto di Roma Capitale, per partner scientifico l’equipe specializzata in autismo di una prestigiosa Università come Tor Vergata. Gli operatori agronomi di due istituti agrari che sono a tutti gli effetti due aziende agricole moderne ed efficienti, professionisti della comunicazione che costruiranno un brand prestigioso sui prodotti che deriveranno dal lavoro dei ragazzi. Dalla scuola inizia un progetto sperimentale per definire, per la prima volta in Italia, un modello replicabile di concreta inclusione sociale e lavorativa di persone neurodiverse”.

 

Il “Casale delle Arti e dei Mestieri” sarà realizzato presso l’ITA “Giuseppe Garibaldi” e l’ITAS “Emilio Sereni”, entrambi diretti dalla Professoressa Patrizia Marini, con il supporto scientifico dell’équipe “Autismo Tor Vergata” diretta dal Dottor Luigi Mazzone. A moderare l’incontro sarà Gianluca Nicoletti, giornalista, ideatore del progetto e presidente della Onlus Insettopia, coinvolta nell’iniziativa.

 

Gli obiettivi dell’iniziativa sono importanti. L’idea è quella di “dimostrare che chi ha un ‘cervello diverso’ non ha come unico destino l’emarginazione in una struttura che lo escluda della società civile. I ragazzi neurodiversi anziché destinati a essere ‘nascosti’ diventeranno testimonial e contribuiranno a creare un brand che attribuirà valore ai loro prodotti, proprio perché frutto di individui “eccentrici”.  Come? costruendo “all’interno di due scuole – vere e proprie aziende agricole – una ‘città speciale’ dove organizzare produttivamente il tempo dei ragazzi con difficoltà relazionali, cognitive e comportamentali insieme ai loro coetanei ‘normotipici’, assistiti da operatori specializzati”.

Tutto questo per poi “mettere in campo competenze e strumenti per creare una rete imprenditoriale sostenibile a beneficio di una rete di famiglie ‘speciali’ capace di generare una fonte di supporto anche per i fratelli e sorelle di ragazzi neurodiversi”. La location principale sarà presso l’Istituto Tecnico Agrario “G. Garibaldi” (in via di Vigna Murata), che è una vera e propria oasi naturalistica di circa 76 ettari inserita nel tessuto urbano di Roma. Da cento anni forma tecnici qualificati per la produzione agro-alimentare e per l’ambiente. Nell’edificio secondario della sede succursale dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni (posta in via della Colonia Agricola) è già in corso un’attività specifica con ragazzi neurodiversi, cioè un’ esperienza già consolidata su cui costruire il  progetto.

 

 

Tutto questo per produrre prodotti da mettere in tavola o da regalare, prodotti agroalimentari che siano sani e belli:  dalle marmellate alle passate di pomodoro, alla pasta, e poi gli ortaggi da vendere anche a domicilio. Organizzando tutta la catena dal prodotto vero e proprio fino al confezionamento e all’etichettatura. Fra gli obiettivi anche un canale di e-commerce e un agriturismo.

Il “Casale delle Arti e dei Mestieri” sarà anche un importante progetto di comunicazione, incentrato sulla valorizzazione delle differenze e dell’unicità, sull’orgoglio di chi non ha paura di mostrare il proprio punto di vista e di chi ama valorizzare il proprio sguardo sul mondo.

 

 

 

 

 

 

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“Appalti truccati”, il generale dei carabinieri Liporace resta agli arresti domiciliari

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Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato dai difensori e ha confermato le misure degli arresti domiciliari al generale dell’Arma Oreste Liporace e all’imprenditore Ennio De Vellis, indagati nell’inchiesta per corruzione coordinata dal pm Paolo Storari e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano su presunti appalti truccati in cambio di tangenti e regali.

Liporace e De Vellis, indagati a vario titolo per i reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti, si erano difesi nell’interrogatorio di garanzia, respingendo le accuse. A quanto emerso dalle indagini, grazie a loro gli imprenditori William e Massimiliano Fabbro (indagati e che hanno collaborato) avrebbero ottenuto, fino al 2021, i servizi di pulizia, anche della piscina, della caserma di Velletri in cui Liporace era comandante reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri.

Quest’ultimo avrebbe ottenuto in cambio 22mila euro, borse Louis Vuitton, noleggi auto e biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano. Davanti al gip Domenico Santoro, avrebbe parlato di un frequente “scambio di regali” che aveva con i fratelli Fabbro. Nella stessa occasione, De Vellis aveva sostenuto di non avere avuto alcun ruolo negli appalti della caserma, respingendo poi anche l’accusa di traffico di influenze illecite in relazione ad appalti del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza) e sminuendo il suo rapporto con Lorenzo Quinzi, da gennaio scorso capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture, indagato per corruzione e turbativa.

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Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

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José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

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