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Cronache

Interviene Mattarella, Nave Diciotti sbarca tutti i migranti a Trapani, solo due denunciati per violenza privata. Salvini stupito col Quirinale

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I primi a scendere sono due bambini. Salutano con la mano. L’altra fotografia che resterà impressa è una volante della polizia che a sirene spiegate porta via tre persone per accertamenti. Non sono in manette. E non hanno commesso alcun reato tanto grave da essere ammanettati. Sono le 23 quando iniziano le operazioni di sbarco da nave Diciotti sul molo Ronciglio. La fine di un incubo per i 67 immigrati che da giorni vivevano a bordo di navi che facevano avanti e indietro nel Mediterraneo senza mai entrare in un porto. Erano stati presi a bordo dalla nave della Guardia costiera Diciotti su richiesta pressante della Vos Thalassa che li aveva soccorsi a largo (o dentro) le acque della Libia. Sbarcare queste persone non è stato né facile né semplice. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto capire se davvero a bordo della Vos Thalassa c’è stato un ammutinamento, un tentativo di dirottamento, violenze dei migranti per obbligare i marinai a portarli in Italia. Il ministro Salvini voleva vedere scendere in manette i violenti. E però, come sappiamo, gli accertamenti circa la commissione dei reati è compito della magistratura. Pertanto c’è voluto del tempo per svolgere con serietà accertamenti e acclarare la commissione di reati. Ciò ha impedito lo sbarco per mancanza di un porto. 

Una modalità inedita che ha fatto gridare allo scandalo le organizzazioni umanitarie che in una nota congiunta hanno invocato lo sbarco almeno dei sei minori. Alla fine c’è stato lo sbarco. C’è stato l’interessamento del capo dello Stato Sergio Mattarella che con una telefonata al premier Giuseppe Conte ha voluto sapere che cosa accadeva e perchè nave Diciotti non sbarcava i migranti a bordo. Conte ha poi parlato con Salvini e con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per risolvere la situazione. E c’è voluta tutta la pazienza di Conte e del capo dei 5 Stelle Luigi Di Maio perchè la situazione non precipitasse e lo scontro sotterraneo tra Viminale e Quirinale non diventasse troppo pesante. E così alla fine un Salvini “stupito e rammaricato” ha indicato il porto di sbarco: Trapani. Migranti sbarcati e nessuno in manette. Anche quest’altra speranza di Salvini si è dovuta scontrare con una diversa valutazione della Procura di Trapani guidata da Alfredo Morvillo. Nessun arresto né fermo è stato compiuto,  al momento, nei confronti dei due immigrati – Ibrahim Bushara, sudanese, e Hamid Ibrahim, del Ghana – sospettati di aver animato la protesta, nel rapporto stilato dallo Sco della Polizia e dal Nucleo speciale di intervento della Guardia costiera. Attualmente sono indagati per violenza aggravata nei confronti del team della Vos Thalassa. Anche se le indagini continuano per valutare l’eventuale tentativo di impossessamento della nave e le minacce denunciate dall’equipaggio del mercantile, ma ieri smentite dal portavoce dell’armatore. Matteo Salvini, però, non cede di un millimetro nella sua campagna antimigranti. E con un tweet, proprio mentre i migranti sbarcano, mette il suo epitaffio ad un altro sbarco che definire difficile è un eufemismo: «Nave Diciotti, due indagati, scafisti individuati, tutti fermati e interrogati. È finita la pacchia». Ma non  è questo il titolo dei giornali e dei tg. Il titolo è molto politico: tensione tra Quirinale e Viminale 

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Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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