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Mondiali Russia 2018, show di Mbappè e Pogba e la coppa torna in riva alla Senna

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La finale di Russia 2018, a Mosca, tra Francia e Croazia, era quella più giusta. Francesi e croati hanno espresso il calcio più redditizio e quello più bello. Non era scontato che alla fine vincesse la Francia. Anzi, a fine primo tempo la Croazia aveva tirato 7 volte verso la porta della Francia, due delle quali nello specchio. La squadra di Didier Deschamps una sola. E stava vincendo 2-1, perché il gol del primo vantaggio l’aveva segnato Mario Mandzukic, toccando di testa nella propria porta un calcio di punizione di Griezmann. A fine partita, quando la Francia diventa campione del mondo per la seconda volta nella sua storia, i tiri sono diventati 8, ma quelli nello specchio sono ben 6. Contro i 3 (su 15) della Croazia. Molto della finale dei Mondiali di calcio 2018 è tutto qui, in un numero che racconta chi ha fatto la partita e chi l’ha vinta, così come racconta come ha vinto questo Mondiale: senza cioè regalare mai uno spettacolo indimenticabile, ma giocando un calco di spietata efficacia.  Il secondo titolo mondiale della Francia arriva a vent’anni di distanza dal primo. Solo che in mezzo ci sono stati una vittoria in un Europeo (2000) e due finali perse: una contro l’Italia al Mondiale 2006 e una contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, all’Europeo, 2 anni fa. Insomma, dopo avere celebrato per anni il modello spagnolo e quello tedesco, è arrivato il momento di dire che l’avanguardia del calcio nel mondo (e non da oggi, viste le vittorie) è la Francia. La squadra è giovanissima (26 anni e 90 giorni, solo il Brasile del 1970 era più giovane), dunque ha un radioso avvenire da protagonista. Il commissario tecnico Deschamps, che forse cederà il posto a Zinedine Zidane, è il terzo calciatore della storia (dopo Zagallo e Beckenbauer) a vincere il Mondiale sia da giocatore che da allenatore.  

Francia campione. Mbappè e Pogba, i calciatori simbolo della potenza calcistica francese

Come ha fatto la Francia multietnica, colorata e multirazziale a vincere? Creando il centro di Clairefontaine e lavorando splendidamente sul movimento e sull’integrazione e producendo un numero così grande di giocatori di alto livello da invadere tutti i migliori campionati dei Paesi concorrenti: che glieli hanno restituiti, se possibile, ancora migliori. Tant’è vero che il gol finale di Kylian Mbappé, primo under 20 in gol in una finale mondiale dopo Pelé, è il primo segnato nella partita più importante che c’è da un francese che gioca in patria. E «Kyky» è il secondo calciatore della Ligue 1 a riuscirci, perché prima di lui aveva segnato solo l’argentino Jorge Burruchaga, nel 1986. Per la cronaca Mbappé ha chiuso una finale aperta al 18’ del primo tempo da un autogol di Mandzukic che tocca di testa una punizione di Griezmann. Ivan Perisic al 28’, con uno splendido movimento in area, tira  insacca di sinistro il gol del pareggio. Ma10 minuti dopo sempre l’esterno dell’Inter salta col braccio troppo largo su calcio d’angolo. L’arbitro argentino Pitana, dopo aver visto le immagini alla Var, fischia il rigore. Griezmann spietato e lucido segna il 2-1 con cui si chiude il primo tempo. La Francia è in vantaggio con un solo tiro in porta (contro 7 della Croazia). La svolta finale della partita arriva con Pogba. Per due volte consecutive lancia Mbappé nello spazio. E la seconda è quella buona. Sullo sviluppo dell’azione la palla finisce sui piedi dell’ex juventino al limite dell’area. Il suo tiro di destro viene respinto da Lovren, ma sul sinistro di Pogba: che apre il piatto e infila alla destra del portiere croato Subasic. Gli spazi nel centrocampo croato, già aperti dopo il 2-1 si dilatano. In uno di questi si infila Mbappé, che con un rasoterra perfetto segna da fuori. Ma la Croazia non sarebbe arrivata fino a qui se non avesse la forza d’animo che ha. Mandzukic va pressare su Lloris, che si produce in un rinvio stile Karius su Benzema nella finale di Champions League Real-Liverpool dello scorso maggio. Per sua fortuna, è troppo tardi perché una Croazia troppo stanca riesca a impedirgli di alzare la Coppa del Mondo.

Cala così il sipario sui mondiali di Russia. Organizzazione perfetta. Sicurezza a livelli eccellenti. Calcio spettacolare fino alla fine. Match sostanzialmente corretti. Arbitraggi quasi perfetti grazie alla Var. Per Gianni Infantino, in Tribuna in finale con Vladimir Putin, Emanuele Macron è un mondiale da ricordare.  Mondiali che hanno tre vincitori: Russia per l’organizzazione, Croazia per il bel gioco, Francia che si porta la coppa del mondo per la seconda volta a Parigi in venti anni.

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Alcaraz domina Auger-Aliassime e raggiunge Sinner in finale alle Atp Finals

Carlo Alcaraz supera con autorità Auger-Aliassime e conquista la finale delle Atp Finals di Torino: sfiderà Jannik Sinner domani alle 18.

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Carlo Alcaraz, numero uno del mondo, supera con autorità Felix Auger-Aliassime e vola all’ultimo atto delle Atp Finals di Torino. Lo spagnolo ha chiuso la semifinale in un’ora e 22 minuti imponendosi 6-2 6-4, confermando una condizione tecnica e atletica nettamente superiore.

Una semifinale senza storia

Il primo set è stato a senso unico: Alcaraz ha dominato gli scambi, prendendo immediatamente il controllo del ritmo e costringendo il canadese a rincorrere. Anche nella seconda frazione, pur più equilibrata, lo spagnolo ha mantenuto costanza al servizio e precisione nei momenti decisivi.

La finalissima con Jannik Sinner

La finale è fissata per domani alle 18 all’Inalpi Arena. Sarà un nuovo capitolo della sfida che sta caratterizzando l’intera stagione: Alcaraz contro Jannik Sinner, i due giocatori più continui del 2025, pronti a contendersi il titolo dei ‘Maestri’.

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Sinner vola in finale alle Atp Finals: battuto De Minaur, ora attende Alcaraz

Jannik Sinner domina Alex De Minaur 7-5 6-2 e vola in finale alle Atp Finals: 13ª vittoria sull’australiano e 17 successi consecutivi nel torneo. Ora attende Alcaraz

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Jannik Sinner continua il suo percorso straordinario alle Atp Finals e domani difenderà il titolo. L’azzurro ha battuto Alex De Minaur in due set, 7-5 6-2, giocando una semifinale di grande solidità e lucidità nei momenti chiave.

Un primo set combattuto, poi il dominio

La sfida è durata un set: lungo, complicato, tirato. Sinner ha saputo ancora una volta colpire quando contava davvero, come in tutto il suo percorso impeccabile a Torino. Con il break decisivo nel finale del primo parziale l’inerzia è cambiata definitivamente.

Nel secondo set non c’è stata storia: ritmo, precisione e aggressività hanno permesso all’altoatesino di chiudere agevolmente.

Numeri da campione

Il successo su De Minaur porta con sé cifre impressionanti:

  • 13ª vittoria consecutiva sull’australiano
  • 17 vittorie di fila alle Atp Finals
  • 31 successi consecutivi sul cemento indoor

Un dominio che certifica la crescita del numero 2 al mondo e lo proietta verso una finale che profuma di nuova rivalità epocale.

In finale l’attesa per Alcaraz

Sinner attende ora il nome del suo avversario: con ogni probabilità Carlos Alcaraz, protagonista insieme a lui della sfida più intensa del 2025. Lo spagnolo dovrà prima superare Felix Auger-Aliassime nella sua semifinale.

Domani, intanto, l’Italia del tennis tornerà a sognare con il suo campione.

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Bolelli e Vavassori si fermano in semifinale alle Atp Finals: Heliovaara-Patten volano in finale

Niente finale alle Atp Finals per Simone Bolelli e Andrea Vavassori: gli azzurri cedono in due set a Heliovaara e Patten, solidi al servizio e impeccabili a rete.

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Sfuma il sogno di Simone Bolelli e Andrea Vavassori alle Atp Finals di Torino. La coppia azzurra, protagonista di un torneo di altissimo livello, si è arresa in semifinale al duo formato dal finlandese Harri Heliovaara e dal britannico Henri Patten, numero 2 del ranking mondiale.

Un match in salita sin dai primi game

Il match è stato segnato da due break identici, uno per set, arrivati subito sull’1-1. Da quel momento Bolelli e Vavassori sono sempre stati costretti a rincorrere nel punteggio, senza riuscire a ribaltare l’inerzia della partita.

Gli azzurri hanno costruito occasioni per rientrare, ma il livello dei loro avversari è stato altissimo: Heliovaara e Patten si sono dimostrati solidissimi al servizio e praticamente perfetti sotto rete.

La partita

  • Primo set: 6-4

  • Secondo set: 6-3

Due parziali che raccontano un match equilibrato negli scambi ma deciso nei momenti chiave, dove la coppia numero 2 al mondo ha fatto valere precisione ed esperienza.

Un torneo comunque positivo per gli azzurri

Nonostante la delusione per la semifinale persa, Bolelli e Vavassori salutano Torino dopo un percorso importante e confermandosi tra le coppie più competitive del circuito.

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