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Politica

Meloni frena sull’invio di truppe in Ucraina: “Italia contraria ai boots on the ground”

L’Italia ribadisce il no all’invio di soldati in Ucraina. Meloni: garanzie di sicurezza solo con trattato multilaterale e missioni fuori dai confini ucraini, dopo il cessate il fuoco.

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L’Italia resta contraria a qualsiasi ipotesi di boots on the ground in Ucraina. Da Palazzo Chigi arriva un messaggio di fermezza: ogni scenario è subordinato al cessate il fuoco e Roma non considera praticabile un’iniziativa militare multinazionale di cuscinetto tra Kiev e Mosca.

Il tema è tornato centrale dopo le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dell’Alta rappresentante Kaja Kallas, che per la prima volta hanno parlato apertamente di possibili truppe europee sul campo. Una prospettiva che l’Italia ha subito smorzato, confermando la propria linea di prudenza.

Verso la riunione dei Volenterosi

La premier Giorgia Meloni, che ha cancellato una missione nell’Indo-Pacifico per seguire da vicino gli sviluppi, parteciperà giovedì al vertice della Coalizione dei Volenterosi, guidata da Francia e Regno Unito. È previsto un collegamento da remoto, ma non è escluso un cambio di programma se a Parigi, oltre a Macron e Starmer, dovesse arrivare anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Berlino ha criticato von der Leyen per aver sollevato il tema delle truppe in pubblico. Un segnale che evidenzia la delicatezza della questione in Germania, ancora divisa sulla linea da seguire.

La posizione italiana

Roma ha più volte chiarito che la propria proposta si basa su garanzie di sicurezza attraverso un trattato multilaterale, simile all’articolo 5 della Nato, ma senza interventi militari diretti. L’Italia offre invece contributi alternativi: monitoraggio con radar e satelliti, addestramento dei militari ucraini e sminamento in acque internazionali, ma sempre fuori dai confini ucraini e solo a cessate il fuoco avvenuto.

Tensioni con Parigi e la politica interna

Un’eventuale missione di Meloni a Parigi arriverebbe in un momento di forti tensioni con il governo francese, dopo le accuse di dumping fiscale lanciate da François Bayrou e le critiche di Matteo Salvini a Emmanuel Macron.

Il leader della Lega ha ribadito con chiarezza la sua posizione: “Finché sono al governo non ci sarà un solo soldato italiano a combattere in Ucraina. Non siamo in guerra e non vogliamo esserlo”.

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Politica

Fico verso la candidatura a Santa Lucia, tra lanci di Schlein e Conte e i distinguo di De Luca

Elly Schlein e Giuseppe Conte spingono per la candidatura di Roberto Fico in Campania, ma Vincenzo De Luca frena e nega accordi. Intanto il figlio Piero ufficializza la corsa alla segreteria regionale del Pd.

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Manca solo la benedizione ufficiale di Giuseppe Conte a Napoli, ma la corsa di Roberto Fico per Santa Lucia sembra ormai avviata. Dal palco della festa di Avs, la segretaria del Pd Elly Schlein ha ribadito che «il più grande segnale di rinnovamento in Campania è sostenere la candidatura di Fico, una persona seria e onesta».

L’ex presidente della Camera, rilanciato anche da Conte, diventa così il nome forte per guidare la coalizione progressista alle prossime Regionali.

La posizione di Vincenzo De Luca

Dal canto suo, il governatore Vincenzo De Luca continua a frenare e a smarcarsi da qualsiasi intesa. Intervenuto a In Onda su La7, ha ribadito: «Prima il programma, poi i candidati. Se definiamo un programma di buon senso, concretezza e serietà, io non pongo veti, altrimenti manderò tutti al diavolo».

De Luca ha liquidato come «una bestialità» l’ipotesi di un patto sulla candidatura unica del figlio Piero alla segreteria campana del Pd: «È lui a fare un piacere al Pd e alla coalizione, non viceversa».

L’ufficializzazione di Piero De Luca

Proprio ieri, Piero De Luca ha presentato la sua candidatura alla guida del Pd campano. Ha ringraziato Schlein «per aver lavorato con determinazione affinché il partito tornasse a costituire i propri organismi dirigenti dopo anni di commissariamento» e ha definito la sua scelta «un atto di responsabilità e maturità politica per evitare divisioni».

Una posizione ben diversa rispetto ai toni critici del padre, ma vista come tassello di un accordo già blindato tra dem e governatore uscente.

Il congresso dem campano

Il 22 settembre scade il termine per la presentazione delle liste che comporranno l’assemblea regionale. Il congresso del Pd campano si celebrerà tra il 25 e il 28 settembre nei circoli, mentre i congressi provinciali sono fissati al 3 dicembre.

Intanto, oggi all’hotel Ramada di Napoli si terrà un’assemblea pubblica con Gianni Cuperlo, insieme ai parlamentari dem Sandro Ruotolo e Marco Sarracino, oltre al presidente del Pd Napoli Francesco Dinacci. Sarà l’occasione per discutere l’appello firmato da oltre 200 iscritti contro il patto Schlein-De Luca.

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In Evidenza

Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli rinnovano il “patto della birra” alla festa Avs

Alla festa Avs a Roma Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli hanno rinnovato il “patto della birra” bevendo insieme nel retropalco e mostrando simboli pro Palestina.

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Alla festa di Avs a Roma è andato in scena un nuovo “patto della birra”. Nel retropalco, al termine del confronto sul palco, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno concluso la serata brindando insieme, replicando il gesto già compiuto lo scorso anno.

Il simbolo della Palestina

Questa volta i quattro leader hanno mostrato anche delle barchette di legno con disegnate sulle vele delle angurie, diventate simbolo della solidarietà alla Palestina. Un gesto che ha dato un tono politico più marcato al brindisi simbolico.

La rinnovata intesa

Il gesto, al di là della leggerezza del momento, è stato interpretato come il segno di una rinnovata intesa tra Pd, M5s e Avs, le forze che lavorano a consolidare il progetto del cosiddetto campo largo in vista delle prossime sfide elettorali.

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Politica

De Luca interviene sul caso Puglia e lancia una stoccata a Decaro

Vincenzo De Luca interviene sul caso Puglia e difende Nichi Vendola, criticando Decaro: «Nessuno è insostituibile».

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«Sono d’accordo con lui quando dice che nessuno è insostituibile». Con queste parole, Vincenzo De Luca è intervenuto a In Onda su La7 sul caso Puglia, tema che agita il centrosinistra in vista delle prossime regionali.

La critica a Decaro

Il presidente della Campania ha lanciato una stoccata ad Antonio Decaro, che aveva espresso contrarietà alla candidatura di Nichi Vendola. «Io sono un uomo libero, la politica politicante non può cancellare la ragione. Come si fa a dire al dirigente di un altro partito, Vendola, che sta fuori dalla politica da dieci anni ed è stato un ottimo presidente di Regione, che non può candidarsi? Ma sulla base di quale autorevolezza tu dici a un altro che non si può candidare perché ti farebbe ombra?».

La difesa di Vendola

De Luca ha quindi riconosciuto il valore politico di Nichi Vendola, ricordandone l’esperienza di governo regionale e sottolineando come il dibattito interno al centrosinistra non possa ridursi a veti personali.

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