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Cronache

Medico di guardia abusava di giovani donne, arrestato

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Si presentavano alla guardia medica bisognose di soccorso e ne uscivano sconvolte, tanto che una delle giovani donne, giorni dopo, aveva avuto attacchi di panico che l’avevano costretta a rivolgersi al pronto soccorso”, mentre un’altra vittima ha iniziato a soffrire di depressione e insonnia. Il medico che era di guardia in entrambi i casi, un quarantenne di origini camerunensi residente a Varese, si trova ora agli arresti domiciliari con accuse che stracciano il suo giuramento di Ippocrate: violenza sessuale aggravata perché commessa “abusando della propria autorità e delle condizioni di inferiorità fisica” delle donne che hanno subito le sue molestie durante le visite.

E’ anche accusato di falso per un certificato che attestava sintomi diversi rispetto a quelli manifestati dalla paziente. L’uomo agiva in un ambulatorio di San Giuliano Milanese (da qui la competenza della Procura di Lodi per alcuni episodi) e in uno di Milano. Per il gip di Lodi Giuseppe Pighi “sussiste un grave pericolo di reiterazione del reato, a fronte della frequenza dei turni di reperibilità del servizio di continuità assistenziale e dell’ampiezza del numero degli ambulatori”. Il fatto che gli abusi siano stati commessi “in studi sempre differenti dell’area della Città Metropolitana di Milano (e quindi con un’utenza potenzialmente vastissima) non fa che corroborare l’assunto circa la pericolosità del soggetto nei confronti delle giovani utenti del servizio”. Il primo dei quattro episodi contestati risale al 7 gennaio ed è ai danni di una donna che si era presentata con dei dolori al ventre; altri tre fino a ottobre. Sempre lo stesso il copione: la paziente veniva fatta sdraiare sul lettino e “in modo repentino e subdolo”, è scritto agli atti, il medico la toccava nelle parti intime.

La prima denuncia ai carabinieri di San Giuliano Milanese che hanno lavorato alle indagini con la sezione di Pg della Polizia di Milano, è stata suffragata dalle testimonianze dei parenti della donna ai quali aveva per telefono subito raccontato della “notevole difficoltà psicologica” provata dopo la visita. Una tale difficoltà per la quale, annota il giudice, “alcuni giorni dopo, in un contesto assolutamente avulso quale la spesa presso un centro commerciale, la ragazza” si è messa “a piangere asserendo di non riuscire a dimenticare l’accaduto”. Con il compagno della madre erano andati da un medico di base che aveva confermato come il comportamento del suo collega niente avesse a che vedere con il motivo per cui era andata alla guardia medica. Un’altra ragazza aveva capito poco dopo essersi sdraiata sul lettino le intenzioni del medico e aveva opposto “un fermo rifiuto”. Una volta ottenuto il certificato, era uscita dall’ambulatorio “tremando”. Anche lei, come le altre, ha sporto denuncia.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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