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Mara Venier, la signora della Tv torna da mamma Rai per condurre “Domenica In” su Rai Uno

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Mara Venier è senza alcun dubbio una grande professionista della Tv. Dal 16 settembre, dunque con una settimana di anticipo, riparte “Domenica in” su Rai 1. Con Mara abbiamo discusso del suo prossimo impegno professionale,  la conduzione del contenitore domenicale di Mamma Rai che per anni è stato il salotto televisivo della tv italiana. Lei, la signora della Tv, per i suoi modi gentili e la sua professionalità, non ha dimenticato gli ultimi anni difficili e nemmeno che ad aiutarla sono stati Mediaset e Maria De Filippi. Ed è per questo che in questa intervista ha voluto ringraziare Piersilvio Berlusconi e Maria De Filippo. Per la sfida con la D’Urso da qualche anno regina incontrastata della domenica in tv, non ha difficoltà a dire che “sarà una bella sfida perchè Barbara è una eccellente professionista”

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Danza: morta a 29 anni Michaela DePrince, star in video Beyonce’

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E’ morta a 29 anni Michaela Mabinty DePrince, la ballerina nata durante la guerra civile in Sierra Leone, diventata famosa dopo la sua partecipazione al video dell’album ‘Lemonade’ di Beyonce’. L’annuncio e’ comparso sulla sua pagina Instagram ufficiale, senza nessuna informazione sulle cause del decesso. “E’ stata un faro di speranza per molti, dimostrando che, indipendentemente dagli ostacoli, la bellezza e la grandezza possono emergere dai luoghi piu’ oscuri”, si legge nel post, che riassume alcuni passaggi chiave della sua carriera. Michaela Mabinty DePrince e’ stata la piu’ giovane prima ballerina del Dance Theatre di Harlem, prima di trasferirsi nei Paesi Bassi per ballare con il Dutch National Ballet.

Al rientro negli Stati Uniti ha danzato come seconda balleria nel Boston Ballet. Rimasta orfana dopo l’uccisione del padre durante la guerra civile in Sierra Leone e la morte della madre per fame, DePrince era finita in un orfanotrofio, dove veniva chiamata ‘la figlia del diavolo’ e maltrattata dagli assistenti a causa della vitiligo che chiazzava la sua pelle nera di bianco. All’eta’ di tre anni era rimasta affascinata dalla copertina di una rivista trovata fuori dall’orfanotrofio in cui compariva una ballerina; l’aveva conservata, sognando di diventare un giorno come lei.

Poi la bambina era stata adottata, assieme alla sorella Mia, da una coppia statunitense del New Jersey, che ha incoraggiato la sua passione per la danza facendole prendere lezioni. Ma anche negli Stati Uniti ha inizialmente subito discriminazioni, da danzatrice nera in un ambiente dominato da ballerine bianche. La sua storia e’ raccontata nell’autobiografia, ‘Taking Flight: From War Orphan to Star Ballerina’, scritta assieme alla madre adottiva e pubblicata nel 2014. DePrince e’ stata anche ambasciatrice per l’organizzazione War Child Holland, impegnata a promuovere il benessere e la salute mentale dei bambini che vivono in zone di guerra.

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Polemica sul Centro Sperimentale di Cinematografia e accuse a Castellitto: consulenze costose e lavoratori licenziati

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Una polemica dirompente si abbatte sul Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Roma, con il presidente Sergio Castellitto al centro delle accuse. Tra spese considerate inopportune, consulenze esorbitanti e licenziamenti di lavoratori, la gestione del CSC è ora sotto i riflettori. A sollevare il caso è Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per chiarire diverse questioni. La questione viene affrontata oggi dal quotidiano La Repubblica con un ampio servizio.

Al centro della polemica c’è l’affitto di una villa storica durante il Festival di Venezia. La prestigiosa Villa Gallo, a pochi passi dal Lido, sarebbe stata affittata per 24mila euro dal CSC nei giorni del festival. Grimaldi ha dichiarato che verificherà tramite accesso agli atti, poiché la spesa non è ancora stata inserita nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito del CSC, come richiesto dalle normative anticorruzione.

Oltre all’affitto, Grimaldi ha denunciato l’aumento delle consulenze, alcune delle quali destano perplessità. Tra queste, spiccano i 4mila euro pagati a Margaret Mazzantini, moglie di Castellitto, per la sua partecipazione come relatrice a un convegno sugli artisti in guerra, al quale ha preso parte anche lo scrittore David Grossman, compensato con la stessa cifra. Inoltre, Angelo Tumminelli, storico produttore teatrale, ha ottenuto un incarico annuale da 105mila euro per “attività di ausilio al Presidente”, ruolo che Grimaldi definisce non strettamente necessario.

Le consulenze legali hanno sollevato ulteriori dubbi. Il CSC ha infatti ingaggiato tre avvocati con un costo complessivo di 417mila euro, nonostante la possibilità di usufruire del gratuito patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Altri incarichi includono un responsabile della comunicazione, Mario Sesti, per 40mila euro, e un direttore editoriale, Monsignor Dario Edoardo Viganò, pagato 25mila euro.

La controversia non si limita alle spese: Grimaldi ha puntato il dito anche contro i licenziamenti avvenuti all’interno del CSC, tra cui quello di Stefano Iachetti, dirigente della Cineteca Nazionale. Secondo Grimaldi, Iachetti sarebbe stato allontanato per aver difeso i 17 collaboratori licenziati, molti dei quali avevano contribuito al restauro premiato del film Ecce Bombo.

In questo scenario, il vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra chiede chiarimenti urgenti sulle decisioni prese sotto la presidenza di Castellitto, sollevando dubbi sulla gestione delle risorse del CSC, in un momento in cui i lavoratori vengono mandati a casa mentre le consulenze aumentano.

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Francis Ford Coppola cita Variety: “Accuse di molestie false e diffamatorie sul set di Megalopolis”

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Francis Ford Coppola ha intentato una causa contro Variety, accusando la pubblicazione di aver diffuso notizie false e diffamatorie riguardo al suo comportamento sul set del suo ultimo film, Megalopolis. L’articolo incriminato, pubblicato a luglio, affermava che il celebre regista avrebbe gestito il set in modo non professionale, comportandosi con impunità e tentando di baciare delle comparse femminili. Coppola, noto per capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now, ha chiesto almeno 15 milioni di dollari di risarcimento.

La denuncia, depositata presso la Corte Superiore di Los Angeles, arriva a poche settimane dall’uscita negli Stati Uniti del tanto atteso film Megalopolis, finanziato dallo stesso regista. Coppola, 85 anni, è descritto nella causa come un “genio creativo”, e si sostiene che le accuse mosse da Variety siano motivate da gelosia e basate su “falsità avventate”. Tra le accuse riportate dall’articolo vi è quella secondo cui Coppola avrebbe creato un ambiente in cui chiunque avesse lamentele, anche riguardanti molestie, non aveva a chi rivolgersi.

Il regista ha rilasciato una dichiarazione giovedì, in cui esprime il suo sgomento: “Nulla nella mia carriera è paragonabile agli sforzi difficili ma trionfanti per realizzare Megalopolis. È stata una collaborazione di centinaia di artisti, dalle comparse alle star, a cui ho mostrato costantemente il massimo rispetto e la mia più profonda gratitudine. Vedere i nostri sforzi collettivi macchiati da reportage falsi, avventati e irresponsabili è devastante”.

L’articolo di Variety, basato su fonti anonime e video girati dai membri della troupe durante una scena girata in un nightclub ad Atlanta, accusava Coppola di aver tentato di baciare giovani comparse femminili e di agire con impunità sul set. Il video mostrava il regista, vestito di bianco, mentre camminava tra la folla ballante e si avvicinava a diverse donne per abbracciarle o baciare loro la guancia. Coppola, tuttavia, contesta tutte le accuse, affermando che nessuna delle donne fosse senza maglietta, come erroneamente riportato da un altro articolo del Guardian citato da Variety.

La vicenda si è ulteriormente complicata quando Lauren Pagone, una delle comparse coinvolte, ha parlato con Variety, affermando di essere stata “scioccata” dal comportamento di Coppola, che l’avrebbe toccata, abbracciata e baciata senza il suo consenso. Pagone ha successivamente presentato una causa civile in Georgia contro il regista, sostenendo che il suo comportamento costituisse aggressione e batteria civile.

In risposta a queste accuse, Coppola ha dichiarato in un’intervista all’Associated Press di non voler neanche discutere dell’argomento: “Non voglio nemmeno parlarne. È una perdita di tempo”. Successivamente, ha difeso il proprio comportamento, affermando di avere sempre rispettato le donne, un valore che gli era stato insegnato da sua madre.

La causa contesta anche un’altra affermazione contenuta nell’articolo di Variety, secondo cui Coppola si sarebbe accidentalmente inserito in una ripresa, rovinandola. Il regista sostiene che fosse consapevole della sua presenza in alcuni angoli di ripresa e che fosse previsto che apparisse nella scena.

Il film Megalopolis, un’epopea ambientata in una New York futuristica, ha per protagonisti Adam Driver e Nathalie Emmanuel ed è stato in gran parte autofinanziato da Coppola stesso, che ha venduto parte del suo impero vinicolo per coprire i costi di produzione.

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