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Economia

L’Ocse taglia le stime di crescita dell’Italia e dell’Eurozona

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L’Ocse taglia le stime dell’Italia e dell’Eurozona mentre l’Istat fotografa un indice di fiducia delle imprese in calo per il quarto mese consecutivo a 103,4 (da 103,9), ai minimi da aprile 2021. Nelle Prospettive economiche d’autunno presentate a Parigi, l’Ocse stima un aumento del Pil mondiale al 2,9% (-0,1 rispetto alle precedenti stime) per quest’anno e al 2,7% nel 2024, con rimbalzo al 3% nel 2025. In Eurolandia, secondo l’organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale, il Pil passerà dallo 0,6% del 2023, allo 0,9% del 2024, all’1,5% del 2025. Previsto un rallentamento anche in Italia, con una crescita stimata allo 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024 prima di una lieve ripresa (1,2%) nel 2025. Le previsioni dell’Ocse sono più fosche di quelle presentate a settembre dalla Commissione Ue: +0,8% nel 2023 e +1,3% nel 2024 per l’eurozona e +0,9% e +0,8% per l’Italia. “L’Italia si trova oggi in una situazione simile a quella di altri Paesi europei, con un inasprimento della politica monetaria, prevediamo che i dati sulla crescita ritroveranno i loro migliori livelli nel 2025”, ha detto in conferenza stampa la capoeconomista dell’Ocse, Clare Lombardelli, invitando il governo Meloni a “porre l’accento sulla politica dell’offerta, accrescere la concorrenza nel settore dei servizi, in particolare i servizi alle imprese, riformare la giustizia civile”. “Queste riforme – assicura – sono in corso e consentiranno di dinamizzare di nuovo l’attività economica” del Belpaese. La capoeconomista Ocse sprona inoltre le autorità italiane ad “offrire maggiori opportunità di assistenza all’infanzia per favorire l’occupazione femminile”. Quanto all’inflazione, sottolinea l’Ocse, in Italia “dovrebbe diminuire gradualmente nel biennio 2024-25 (secondo l’Ocse il dato scenderà dal 4,6% del 2023, al 3,1% del 2024 al 2,5% del 2025) sulla scia del calo dei prezzi dell’energia e della moderata crescita dei salari nominali”. Nella scheda consacrata all’Italia dell’Economic Outlook, l’organizzazione prevede inoltre che il disavanzo pubblico “si ridurrà”, ma restando al di sopra del 3% fino nel 2024-25. “Per riportare il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente, sostenere i costi futuri e conformarsi alle norme di bilancio proposte dall’Ue – è il suggerimento rivolto all’Italia – sarà necessario un aggiustamento di bilancio duraturo. Occorrerebbe inoltre agire in maniera risoluta per contrastare l’evasione fiscale e limitare l’aumento della spesa pensionistica, nonché operare ambiziose revisioni della spesa”. Secondo l’Ocse, nel nostro Paese sono “stati compiuti notevoli progressi in merito alle riforme strutturali, ma la spesa dei fondi del Next Generation EU è in ritardo rispetto alle tempistiche originariamente stabilite”. Lombardelli spiega che oggi “le economie emergenti, in generale, se la cavano meglio rispetto alle economie avanzate. La crescita in Europa è meno rapida rispetto all’America settentrionale e alle principali economie asiatiche” e proprio oggi è stato rivisto al rialzo il Pil Usa del terzo trimestre; non piu’ +4,9 ma +5,2%, in base alla seconda stima del Bureau of Economic Analysis. Rivolgendosi ai cronisti allo Chateau de la Muette, storica sede dell’Ocse a Parigi, Lombardelli ha inoltre sottolineato che “l’inflazione, sebbene in calo (secondo l’organizzazione dovrebbe scendere al 5,2% e al 3,8 % rispettivamente nel 2024 e 2025, contro il 7% del 2023), continua a destare preoccupazioni. Prevediamo un atterraggio morbido delle economie avanzate, ma un tale risultato è ben lungi dall’essere garantito”. Tra l’altro, l’Ocse teme le conseguenze di un eventuale peggioramento del conflitto tra Israele e Hamas. “Se la guerra dovesse intensificarsi ed estendersi all’insieme della regione, i rischi di rallentamento della crescita e di aumento dell’inflazione sarebbero molto più importanti”, avverte l’economista britannica, anche se per ora gli effetti della guerra mediorientale sull’economia internazionale sono “relativamente limitati”. Secondo Lombardelli, a gravare sull’attività economica sono soprattutto “l’irrigidimento delle condizioni finanziarie, la debolezza degli scambi commerciali e il calo della fiducia”. (

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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Ambiente

Caldo e allerta siccità, primo weekend di esodo estivo

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L’ultimo weekend di luglio si preannuncia tra i più caldi dell’anno, con il termometro che toccherà picchi di 40 gradi e milioni di italiani in viaggio verso le mete di villeggiatura. Per questo l’Anas ha deciso di sospendere il 70% dei cantieri fino al prossimo 3 settembre. Ma il ritorno di Caronte sulla Penisola rischia inoltre di aggravare l’emergenza idrica, soprattutto al centro-Sud, con la Calabria che ha dichiarato lo stato di emergenza e la Sicilia che deve affidarsi ad una nave cisterna della Marina Militare per mitigare la crisi. La Coldiretti intanto lancia l'”allerta rossa” per coltivazioni e animali e prepara una mobilitazione davanti alla regione Sicilia.

Da domani, dunque, partirà il tradizionale esodo estivo, con il bollino rosso ad accompagnare gli spostamenti sulle strade già dalla mattinata di sabato e per l’intera giornata di domenica. Anas ha potenziato il personale impegnato sulle strade disponendo la sospensione di 906 cantieri lungo tutta la rete. Gli itinerari maggiormente attenzionati sono, in direzione sud, le direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. “Siamo impegnati – ha spiegato l’ad di Anas Aldo Isi – a garantire una circolazione fluida e scorrevole a tutti gli utenti nonostante i grandi flussi di traffico. È operativo, come previsto dal nostro piano esodo, il presidio delle squadre Anas h24 per monitorare la rete stradale e intervenire subito in caso di emergenza”.

Atteso un grande afflusso anche nelle strutture ricettive, con Assoturismo che conta la prenotazione di 8 camere su 10, per un totale di oltre 6,4 milioni di pernottamenti attesi tra oggi e domenica. L’afa e il caldo, inoltre, hanno spinto le prenotazioni nelle località di lago e montagna, con un aumento in questo fine settimana rispettivamente al 92% e all’82% delle camere disponibili. Le città d’arte, invece, si fermano al 75%. In assoluto il tasso di saturazione più elevato è stato rilevato per il Nord mentre leggermente al di sotto dei valori medi si collocano le regioni del Centro Italia. Infine, un valore leggermente inferiore alla media nazionale è stato rilevato per le regioni del Sud e Isole. L’aeroporto di Fiumicino, intanto, fa registrare il record di passeggeri in un giorno, primato registrato lo scorso 14 luglio con 176 mila presenze tra arrivi e partenze. Ma non solo: a luglio la media giornaliera è stata di 160 mila presenze quotidiane ed è stata superata la soglia di oltre 1.000 movimenti di aerei al giorno.

Turismo e ferie estive a parte, l’Italia si trova a fare i conti anche con l’emergenza siccità, che sta interessando in particolare le regioni del centro-Sud Italia. Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha emesso lo stato di emergenza regionale, in particolare per la situazione nel Crotonese e nel Reggino. Nel pomeriggio a Licata, in Sicilia, è arrivata la nave cisterna della Marina Militare con 1.200 metri cubi per mitigare l’emergenza idrica nell’area di Gela e dell’Agrigentino. Ieri l’Anbi ha lanciato l’allarme, annunciando che tra tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Sud. “La situazione è tragica – ha commentato oggi il deputato dei Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli – La situazione è tragica, Giorgia Meloni deve convocare immediatamente il Consiglio dei ministri per dichiarare lo stato di crisi climatica”.

La Conferenza Stato-Regioni, inoltre, ha dato il via libera al riconoscimento per tutta la Sicilia delle “condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali” che consentirà alle imprese agricole e zootecniche che operano su tutto il territorio siciliano di usufruire di particolari deroghe e aiuti. Ad evidenziare lo stato di crisi è anche la Coldiretti che evidenzia l’ormai grave stato in cui versano non solo le coltivazioni ma anche gli animali “rimasti senza cibo e acqua”.

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Ambiente

Terna, più investimenti per gestire rinnovabili

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Terna accelera sugli investimenti per rendere più sicura e resistente la rete che deve gestire anche la forte crescita delle fonti rinnovabili nel nostro paese. Il gruppo nel semestre ha investito oltre un miliardo di euro (+25%) con l’obiettivo per il 2024 di arrivare a quota 2,6 miliardi. Le opere del piano 2024-2028, come ha spiegato nella nota di accompagnamento ai conti semestrali l’ad Giuseppina Di Foggia, per oltre “l’80% sono state già autorizzato e circa il 75% è coperto da contratti di acquisto già stipulati”.

Si tratta di investimenti, sottolinea il gruppo “a beneficio della transizione energetica e della migliore adeguatezza del sistema elettrico nazionale a fronte della crescita della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale.

Come comunicato la scorsa settimana dallo stesso gruppo, nei primi sei mesi del 2024 la produzione da fonti rinnovabili ha infatti superato per la prima volta quella da fonti fossili. Fra le opere in corso il Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino fra Campania, Sicilia e Sardegna, quelli per l’Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino fra Abruzzo e Marche la rete per i Giochi Olimpici e Paralimpici “Milano-Cortina 2026” e altre apparecchiature quali reattori, compensatori sincroni e resistori stabilizzanti, a beneficio della sicurezza della rete.

Nel frattempo il gruppo ha messo a segno nel secondo trimestre un utile netto di gruppo in rialzo del 31% a 276,6 milioni di euro contro i 211,2 milioni nello stesso periodo del 2023. Nel semestre l’utile è stato pari a 544,8 milioni (+32,4%). I ricavi del trimestre sono cresciuti del 16% a 896,3 milioni di euro (772,8 milioni nello stesso periodo del 2023. Numeri che consentono all’ad di confermare gli obiettivi per l’intero anno stabiliti dal piano industriale di ricavi per 3,55 miliardi di euro, un Ebitda (margine operativo lordo) pari a 2,42 miliardi di euro e un Eps pari a 0,49 euro.

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