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Le impronte: attento a dove metti il dito. La prova regina sul luogo del delitto

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Dopo stop, Meta AI arriva in Italia e in Ue

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Dopo averla messa in pausa per rilievi privacy, arriva in Ue e in Italia Meta AI. Il primo passo sarà, dalle prossime settimane, una funzione di chat intelligente disponibile in sei lingue europee compreso l’italiano su Instagram, WhatsApp e Messenger. “Ci è voluto più tempo di quanto avremmo desiderato per portare la nostra tecnologia IA in Europa dato che continuiamo a navigare nel suo complesso sistema normativo, ma siamo felici di essere finalmente arrivati a questo punto”, afferma la società specificando che Meta AI non è allenata su informazioni prese dagli utenti europei che utilizzano le sue app.Meta AI – lanciata negli Stati Uniti nel 2023 – verrà progressivamente portata in 41 Paesi europei, compresi quelli dell’Unione Europea, oltre a 21 territori d’oltremare europei. “La nostra più grande espansione globale di Meta AI fino ad oggi, è già utilizzata da oltre 700 milioni di utenti attivi ogni mese”, si legge in una nota. L’azienda di Mark Zuckerberg aveva fermato il lancio in Europa della sua intelligenza artificiale a giugno 2024 dopo i rilievi dell’Autorità privacy irlandese in merito alla proposta di Meta di utilizzare dati pubblici degli utenti europei su Facebook e Instagram per allenare i suoi sistemi di intelligenza artificiale.

La funzione Meta AI si potrà usare nelle chat a partire da Whatsapp, Messenger di Facebook e nei messaggi diretti di Instagram. Oltre a cliccare sull’icona del cerchio blu che la contraddistingue, si potrà attivare digitando ‘@MetaAI’ seguito da una domanda nella chat di gruppo scelta e attendere la risposta. Fungerà da assistente per organizzare viaggi, cene o aggiungere contenuti pertinenti ad una conversazione. Offrirà anche l’accesso alle informazioni provenienti dal web. La novità arriverà gradualmente “nelle prossime settimane”. “Guardando al futuro, la nostra ambizione è rendere i prodotti di intelligenza artificiale accessibili ad un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo – conclude Meta – Siamo entusiasti di vedere come Meta AI plasmerà il futuro delle esperienze social in Europa”.

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Crew Dragon si è sganciata da Iss, con i 2 della Starliner

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La navetta Crew Dragon Freedom si è sganciata dalla Stazione Spaziale per iniziare il viaggio verso Terra. A bordo gli astronauti della Nasa Suni Williams e Butch Wilmore, arrivati sulla Iss a giugno 2024 con la Starliner della Boeing e rimasti bloccati per 9 mesi per i problemi tecnici della navetta. Con loro il comandante Nick Hague della Nasa e Aleksandr Gorbunov dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. L’ammaraggio, previsto alle 22,57 italiane al largo delle coste della Florida, segnerà la conclusione della missione Crew 9 partita a settembre con 2 astronauti anzichè 4 per consentire il rientro di Williams e Wilmore.

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Due nuovi esperimenti italiani sulla Stazione spaziale

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Con la navetta Crew Dragon agganciata nelle scorse ore alla Stazione spaziale internazionale, sono arrivati in orbita due nuovi esperimenti finanziati dall’Agenzia spaziale italiana: Iris, che monitorerà in tempo reale le radiazioni ricevute dagli astronauti, e Drain Brain 2.0, per la misurazione non invasiva di importanti parametri cardiovascolari. “I risultati contribuiranno ad aumentare la conoscenza dell’ambiente radiativo in cui operano gli astronauti e forniranno indicazioni sull’adattamento del sistema cardiovascolare in condizioni di microgravità”, spiega Barbara Negri, responsabile Ufficio Volo Umano e Sperimentazione dell’Asi.

“L’ambiente ostile, la lunga durata del viaggio e le radiazioni cosmiche sono fra i principali ostacoli che gli astronauti dovranno affrontare per voli di lunga durata verso la Luna o Marte”. L’esperimento Iris, realizzato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare – Ttlab insieme all’Università di Bologna, ha come obiettivo quello di monitorare in tempo reale la quantità di radiazioni ionizzanti ricevute durante le attività quotidiane dagli astronauti. Prevede l’utilizzo di dosimetri personali attivi, ovvero sensori realizzati con materiali innovativi che rileveranno e trasmetteranno in tempo reale alla centrale operativa la dose di radiazioni ricevuta da chi li indossa, permettendo di attivare un allarme immediato in caso di sovraesposizione.

L’esperimento Drain Brain 2.0, realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara, prevede che gli astronauti indossino uno strumento progettato per rilevare e monitorare in modo non invasivo alcuni importanti parametri per la salute cardiovascolare. Nello specifico, saranno rilevati i segnali di flusso nella vena giugulare e nell’arteria carotide, i vasi principali del cosiddetto asse cuore-cervello. Oltre a valutare l’adattamento fisico degli astronauti all’ambiente spaziale, questo studio potrà avere importanti ricadute anche per l’assistenza sanitaria a distanza delle persone con scompenso cardiaco.

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