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Lazio-Torino è una gara fantasma: e in Lega va in scena il derby Cairo-Lotito

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La gara fantasma dura 45′, giusto il tempo per i giocatori della Lazio di scherzare un po’ sul terreno di gioco dell’Olimpico, tra balletti improvvisati e Cataldi che fa il cameraman. Manca solo il Torino, non propriamente un fattore di secondo piano: i granata infatti sono stati fermati su disposizione dell’Asl del capoluogo piemontese e per questo non si sono presentati a Roma per la sfida contro i biancocelesti. Motivo per cui, 45′ dopo le 18.30 (orario previsto per la gara), l’arbitro Piccinini di Forli’ non ha potuto far altro che dichiarare conclusa una partita mai iniziata, nell’ennesima giornata di balletti politico-sportivi con il Covid sullo sfondo. La variante inglese ha infatti colpito pesantemente il Torino, obbligando l’Asl a intervenire imponenendo la quarantena alla squadra di Nicola fino alla mezzanotte di oggi, facendo di fatto saltare la sfida contro la Lazio. Senza pero’ che dalla Lega Serie A arrivasse nessuna comunicazione sul rinvio della gara, anzi. Anche oggi, dopo la riunione d’urgenza del Consiglio di Lega, la posizione non e’ cambiata: nessun rinvio, tutto deve proseguire come stabilito, nonostante la certezza che il Torino non si sarebbe presentato all’Olimpico. Una scelta dettata anche dalla volonta’ di provare a mantenere credibile il protocollo Covid stilato dalla stessa Lega lo scorso ottobre: un rinvio concesso dal via Rosellini avrebbe di fatto ridotto a carta straccia un documento che appare comunque gia’ superato dai fatti in circostanze come quelle attuali. Il presidente Dal Pino ieri avrebbe voluto rinviare la partita, ma dopo una consultazione con tutti i club, la stragrande maggioranza dei presidenti gli ha chiesto di non farlo.

Urbano Cairo

E anche il consiglio di oggi, con decisione unanime, ha detto no allo stop. Eppure lo stesso n.1 della Figc, Gabriele Gravina, proprio oggi era stato chiaro: “Credo che ci sia una oggettiva impossibilita’ a disputare la gara in base a quanto prescritto dalla Asl di Torino”. Il mancato rinvio ha generato polemiche da parte della societa’ granata. La decisione della Lega “si commenta da sola”, ha spiegato un amareggiato Urbano Cairo. “Io non credo – ha aggiunto – che il calendario del campionato di serie A si difenda ignorando le realta’ oggettive”. Una vicenda che si aggiunge al lungo elenco di scontri tra lo stesso Cairo e il patron della Lazio Claudio Lotito, spesso e volentieri su fronti contrapposti in Lega, anche nelle ultime vicende tra diritti tv e fondi: il numero uno di Rcs schierato dal lato Sky e a favore della trattativa con i private equity, Lotito invece da sempre oppositore all’affare Media Company e pro-Dazn. E la sfida tra granata e biancocelesti si tinge ancora di giallo, considerando che la gara dell’andata (vinta dalla squadra di Inzaghi in rimonta per 4-3) e’ tra i match sotto indagine da parte della Procura Figc per la questione dei tamponi in casa Lazio. Ora la palla passa al Giudice Sportivo, in una situazione che comunque potrebbe avere un esito diverso rispetto a quanto gia’ successo per Juventus-Napoli. In questo caso, essendosi verificata una causa di forza maggiore largamente in anticipo (mentre i partenopei, secondo il Giudice, avevano disdetto il viaggio anche prima di avere lo stop dalla Asl), potrebbe anche non essere disposto direttamente il 3-0 a tavolino per i bianconcelesti, ma il Giudice Sportivo potrebbe solo decretare il rinvio della gara alla luce di quanto comunicato dall’Asl di Torino e l’oggettiva impossibilita’ della squadra granata di presentarsi a Roma.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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