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Lamberto Dini: “Così ho conquistato mia moglie Donatella e vissuto la politica tra Ciampi, Berlusconi e Prodi”

Lamberto Dini, 94 anni, racconta in un’intervista al Corriere della Sera l’amore con la moglie Donatella, l’episodio dell’aragosta cucinata da Castro e i retroscena della sua carriera politica, dalla Banca d’Italia a Palazzo Chigi.

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«Non era facile da conquistare. Tirai fuori le mie doti canore, intonando Ornella Vanoni al telefono», racconta Lamberto Dini (foto Imagoeconomica) ricordando la moglie Donatella, icona di fine Novecento, conosciuta nel 1984 e sposata un anno dopo. «A un certo punto aggiungeva la sua voce e venivano fuori duetti amorosi. A giugno abbiamo festeggiato quarant’anni di matrimonio».

La stessa Ornella Vanoni dedicò loro L’appuntamento durante un concerto.

L’aragosta di Castro e la proposta di ministro a Donatella

Nel 1997, in missione a Cuba da ministro degli Esteri, Dini visse un episodio diventato leggenda: «Fidel Castro ci invitò a pranzo al Palazzo e cucinò per noi l’aragosta. Durante il pranzo propose a mia moglie di diventare ministro dell’Agricoltura di Cuba, dopo aver ascoltato le sue idee sulle coltivazioni di riso».

Le origini e la formazione

Dini ricorda un’infanzia modesta a Firenze: il padre, licenziato per non aver preso la tessera fascista, divenne fruttivendolo. «La nostra casa venne distrutta nel bombardamento dell’11 marzo 1943». Diplomato all’Itis “Leonardo da Vinci”, vinse una borsa Fulbright che lo portò negli Stati Uniti e al Fondo Monetario Internazionale.

Lo scontro con Ciampi e l’arrivo alla politica

Rientrato in Italia dopo l’arresto di Baffi e Sarcinelli, divenne direttore generale della Banca d’Italia. Con Carlo Azeglio Ciampi i rapporti restarono cordiali ma con visioni opposte: «Lui di sinistra, io liberaldemocratico».

Non divenne mai governatore di Bankitalia, ma nel 1994 Silvio Berlusconi lo chiamò al Tesoro. Dopo la caduta del governo, Oscar Luigi Scalfaro gli affidò la guida di Palazzo Chigi.

La riforma delle pensioni e Rinnovamento Italiano

Dini rivendica la riforma pensionistica del 1995: «Fu fondamentale la collaborazione di Cgil, Cisl e Uil». Poi fondò Rinnovamento Italiano, che con il 4% permise al centrosinistra di Prodi di governare. «Al brindisi Luigi Berlinguer disse: dobbiamo ringraziare Dini se i comunisti sono al governo».

I giudizi sui leader

Di Berlusconi dice: «Aveva grande rispetto per me, prima delle decisioni chiedeva sempre il mio parere». Su Prodi: «Rapporto ottimo, non interferiva mai». Su D’Alema: «Coerente, si dimise dopo la sconfitta alle regionali del 2000».

L’addio alla politica e lo scontro con Verdini

Nel 2013 lasciò la politica: «Verdini si comportò in maniera indegna. Quando la sua banca fu posta in amministrazione straordinaria, mi chiese di intervenire. Rifiutai. Ho sempre sospettato che la mia esclusione dalle liste fosse una vendetta».

Le passioni e lo sguardo sul futuro

Tifoso della Fiorentina, confessa: «Guardo tantissime partite, mi piace analizzare le tattiche degli allenatori». Sulla morte dice: «Se la testa mi aiuta, spero di andare avanti ancora per un po’».

E sull’aldilà: «Non ci credo. Mi convince la tesi di Corrado Augias: se esistesse, lo avremmo già scoperto».

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Primo trapianto di polmone di maiale in un uomo, funziona per nove giorni

Per la prima volta un polmone di maiale trapiantato in un uomo in morte cerebrale è rimasto vitale e funzionale per nove giorni. Lo studio pubblicato su Nature Medicine apre nuove prospettive per la medicina dei trapianti.

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Per la prima volta un polmone di maiale, trapiantato in un uomo dichiarato in morte cerebrale, è rimasto vitale e funzionale per nove giorni. A darne notizia è uno studio pubblicato su Nature Medicine e condotto dal team di Jianxing He del First Affiliated Hospital of Guangzhou Medical University. Il risultato rappresenta un traguardo significativo nello xenotrapianto, ovvero il trapianto di organi da una specie all’altra.

I precedenti nella ricerca

Negli ultimi anni la scienza ha sperimentato con successo trapianti di reni, cuore e fegato da maiali geneticamente modificati. Nel 2023, al Massachusetts General Hospital di Boston, un rene suino venne trapiantato in un uomo di 62 anni affetto da insufficienza renale terminale. I polmoni, però, rappresentano una sfida più complessa per via della loro anatomia e fisiologia.

Lo studio in Cina

Il team cinese ha trapiantato il polmone sinistro di un maiale geneticamente modificato in un uomo di 39 anni cerebralmente morto dopo un’emorragia cerebrale. L’organo ha funzionato senza essere immediatamente rigettato dal sistema immunitario e ha mantenuto vitalità per l’intero periodo di osservazione.

I limiti emersi

Dopo 24 ore sono stati osservati i primi segni di danno polmonare, mentre tra il terzo e il sesto giorno sono comparsi segni di rigetto mediato da anticorpi. L’esperimento è stato interrotto al nono giorno, ma i ricercatori considerano il risultato incoraggiante.

Le prospettive future

Secondo gli esperti, lo xenotrapianto potrebbe rappresentare una soluzione concreta alla carenza di organi per i trapianti. Restano ancora numerose sfide da superare, ma il risultato di Guangzhou apre la strada a nuove possibilità terapeutiche per i pazienti con gravi patologie polmonari.

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Inter devastante: 5-0 al Torino nel debutto a San Siro

Esordio perfetto per Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter: i nerazzurri battono 5-0 il Torino a San Siro con doppietta di Thuram, gol di Bastoni, Lautaro e Bonny.

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L’Inter apre la stagione di Serie A con una vittoria travolgente: 5-0 al Torino a San Siro. Dopo la delusione della finale di Champions contro il Paris Saint-Germain, i nerazzurri mostrano freschezza, intensità e fame di successi, nel segno del nuovo tecnico Cristian Chivu, al debutto sulla panchina.

Gol e spettacolo sotto gli occhi di San Siro

A sbloccare il match è Alessandro Bastoni, che al 18’ gira di testa un corner di Barella. La doppietta di Marcus Thuram, applaudito sugli spalti da padre e fratello, conferma la sua forma scintillante. Lautaro Martínez, oltre a un gol da vero rapinatore d’area, trascina la squadra con assist e pressing alto. A completare la festa ci pensa Bonny, che trova la rete al debutto su assist del capitano argentino.

I nuovi acquisti convincono subito

Tra le note più positive, il debutto di Luka Sucic: il croato incanta per visione di gioco e qualità tecniche, offrendo a Thuram un passaggio illuminante che ricorda i tocchi del suo compagno di nazionale Modric. Anche gli altri nuovi innesti sembrano già ben integrati nei meccanismi di Chivu.

Un’Inter pronta a sfidare il Napoli

San Siro applaude una squadra intensa, compatta e aggressiva, capace di mettere alle corde gli avversari. L’Inter dà l’impressione di essere già pronta a contendere il titolo al Napoli di Conte, che parte da campione in carica.

Torino travolto e in difficoltà

Per il Torino di Marco Baroni, invece, una serata da dimenticare. I granata hanno perso tre palloni pesanti nella propria metà campo, subendo altrettanti gol. La squadra non ha mai trovato la forza di reagire, lasciando delusi i duemila tifosi presenti a San Siro. Baroni dovrà rivedere presto la sua impostazione per evitare nuove batoste.

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Esteri

Ex brigatista Leonardo Bertulazzi torna ai domiciliari in Argentina: attesa per lo status di rifugiato

La Cassazione argentina ha disposto i domiciliari per l’ex brigatista Leonardo Bertulazzi, 73 anni, per motivi di salute. In attesa della decisione sullo status di rifugiato, resta sospesa l’estradizione in Italia.

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La Corte Federale di Cassazione argentina ha annullato la custodia in carcere per Leonardo Bertulazzi, ex membro delle Brigate Rosse di 73 anni, disponendo il ritorno agli arresti domiciliari a Buenos Aires. La misura è stata motivata dall’età avanzata e dalle sue condizioni di salute, segnate da problemi cardiaci, visivi e da un precedente ictus.

Le condizioni della sorveglianza

Bertulazzi sconterà la misura nella casa della moglie, con cui convive da oltre 32 anni, e sarà dotato di cavigliera elettronica. La sorveglianza sarà garantita da una pattuglia della Polizia Federale, attiva 24 ore su 24, con la possibilità di accedere a controlli medici.

La posizione della difesa

Secondo l’avvocato Rodolfo Yanzón, la giudice Maria Servini ha riconosciuto la sussistenza del diritto di Bertulazzi ai sensi della Convenzione ONU, in attesa della decisione finale sul suo status di rifugiato politico. La difesa sottolinea che, con la protezione attualmente vigente, non sarebbe possibile procedere con l’estradizione.

Le conseguenze in caso di estradizione

Se in futuro venisse autorizzata l’estradizione in Italia, l’ex brigatista non finirebbe comunque in carcere, ma avrebbe diritto a un nuovo processo. La Corte d’Appello di Genova dovrebbe riesaminare da capo le accuse relative al sequestro dell’imprenditore Pietro Costa e alla partecipazione a banda armata negli anni ’70. L’accusa sarebbe quindi chiamata a provare la sua colpevolezza quasi cinquant’anni dopo i fatti, secondo le garanzie di un processo equo previste dalla normativa italiana attuale.

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