Collegati con noi

Spettacoli

L’addio all’attrice Ilaria Occhini, aveva 85 anni e da 50 era compagna di Raffaele La Capria

Pubblicato

del

È morta l’attrice Ilaria Occhini. Da 50 anni compagna dello scrittore napoletano Raffaele La Capria. Era attrice di cinema, televisione e teatro. Debuttò a 19 anni nel film Terza Liceo con lo pseudonimo di Isabella Redi, per poi diplomarsi all’Accademia Nazionale d’arte drammatica di Roma. In televisione si affermò sempre  giovanissima negli sceneggiati L’Alfiere e Jane Eyre, in teatro ha debuttato nel 1957 nell’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni per la regia di Luchino Visconti.
Ilaria Occhini ha interpretato anche numerosi film, ma raramente, come Un uomo a metà del 1966, in parti da protagonista; tra le caratterizzazioni più riuscite quella nella commedia Benvenuti in casa Gori del 1992 che le è valso il Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista.

Nel 2005 ha interpretato il ruolo della madre nelle quattro stagioni della popolare fiction di Rai1 Provaci ancora prof. Nel 2008 è stata la protagonista di Mar Nero, film di Federico Bondi che le è valso vari riconoscimenti, come la candidatura ai David di Donatello e la vittoria del Pardo d’Oro alla miglior attrice al Festival internazionale del film di Locarno. Nel 2010 ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista con Mine vaganti di Ferzan Ozpetek e ha ottenuto il Nastro d’argento alla carriera. Era una donna molto impegnata nel sociale e nella politica.  Aveva militato nei Radicali di Marco Pannella (due le candidature: una alle politiche del 1987 e una alle europee del 2004 con Emma Bonino), nel 2008  aderì alla lista Pro Life di Giuliano Ferrara accettando la proposta di presentarsi nel collegio del Lazio. L’altra passione, i vigneti di famiglia attorno ad Arezzo dove si è occupata personalmente dell’azienda agricola con la collaborazione della figlia.

Advertisement

Spettacoli

Valeria Marini: con mamma non ci parliamo da settembre, ma spero in una riconciliazione

Pubblicato

del

Valeria Marini (Foto Imagoeconomica), voce squillante e carattere stellare, non nasconde la fatica emotiva di una distanza familiare che dura da mesi. Intervistata dal Corriere della Sera, l’attrice e showgirl racconta del gelo che persiste tra lei e sua madre Gianna Orrù, con cui non si sente da settembre.
«Domenica scorsa, a Domenica In, sono stata felice di vederla e di accertarmi che stava bene. Ma no, non mi ha ancora sbloccata sul cellulare», rivela con un misto di dolore e speranza.

Una ferita nata dalla truffa dei Bitcoin

Secondo Valeria, la frattura affonda le radici nella truffa dei Bitcoin che ha colpito la madre e di cui si attende la sentenza a novembre.
«Quell’esperienza ha intaccato la sua serenità giorno dopo giorno», spiega. Marini le è stata vicina, le ha trovato un avvocato di fiducia – la legale Laura Sgrò – e ha persino raccontato la vicenda in pubblico per alleggerire il senso di umiliazione. Ma tutto questo non è bastato.

L’ultima rottura: «Forse sono stata troppo dura»

Il momento della rottura definitiva, racconta Valeria, è arrivato quando ha cercato di cambiare tono con la madre:
«Le ho detto, forse troppo duramente, che anch’io ero stata truffata ma non avevo reagito litigando con tutti. Da lì, il silenzio».
Un silenzio che ha fatto male anche durante il Natale, sacro per la showgirl: «Quel giorno sono andata a casa sua. Mi ha aperto dopo un’ora e mi ha detto cose irripetibili. Ho capito che non era ancora il momento per ritrovarci».

Le parole che fanno male

Durante l’ospitata a Domenica In, Gianna Orrù ha espresso giudizi che hanno ferito Valeria, come il riferimento alla Sardegna o il rimpianto per aver lasciato la palestra per seguirla a Roma. «Preferisco non commentare quella parte», taglia corto Valeria, che però riconosce: «Capisco che il suo stato d’animo sia molto alterato».

Un legame ancora possibile

Nonostante tutto, Valeria Marini non chiude la porta.
«Non voglio pensare alle cose belle del passato, ma a quelle belle che potremo ancora fare insieme», dice, aprendo uno spiraglio a una futura riconciliazione. La speranza, in fondo, è tutta lì: che il tempo lenisca la rabbia, e che madre e figlia possano tornare a scegliersi.

Continua a leggere

Spettacoli

Colin Farrell: mio figlio James sarà ricoverato in una struttura, scelta difficile ma necessaria

Pubblicato

del

Colin Farrell (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato la sua intenzione di ricoverare il figlio James, 21 anni, in una struttura di assistenza a lungo termine. Una scelta difficile, presa insieme all’ex compagna Kim Bordenave, motivata dalla volontà di garantire al ragazzo un futuro sereno e sicuro. James è affetto dalla sindrome di Angelman, una rara malattia genetica che compromette il sistema nervoso centrale e causa gravi ritardi nello sviluppo.

Il timore di lasciarlo solo

In un’intervista alla rivista inglese Candis, Farrell ha raccontato:
«Alcuni genitori vogliono occuparsi da soli del proprio figlio, e rispetto questa scelta. Ma io temo che se domani avessi un infarto, o se Kim morisse in un incidente, James resterebbe solo, diventando un pupillo dello Stato. Dove andrebbe? Chi si occuperebbe di lui?».

Proprio per evitare questo scenario, l’attore e l’ex compagna stanno cercando un luogo dove James possa essere accolto già ora, con il loro sostegno, prima che eventuali eventi imprevisti li separino da lui.

La Colin Farrell Foundation per le disabilità intellettive

Nel 2023 Farrell ha creato la Colin Farrell Foundation, dedicata a fornire sostegno a persone con disabilità intellettivee alle loro famiglie. È un impegno nato dall’esperienza personale vissuta accanto al figlio James. La fondazione promuove consapevolezza, supporto e inclusione sociale per migliorare la qualità della vita di chi vive condizioni simili.

I limiti dell’assistenza dopo i 21 anni

Uno dei problemi sollevati da Farrell riguarda l’accesso ai programmi di assistenza.
«Quando tuo figlio compie 21 anni, perde il diritto a molti programmi di supporto. I corsi di educazione speciale finiscono, le misure di sicurezza vengono meno, e ti ritrovi con un giovane adulto che dovrebbe essere parte della società, ma viene spesso abbandonato».

Il rischio, secondo l’attore, è quello di una profonda disconnessione tra le istituzioni e le reali necessità delle famiglie.

James, la forza di un padre per cambiare vita

James è nato nel 2003 dalla relazione tra Colin Farrell e Kim Bordenave. È stato proprio lui, ha raccontato più volte l’attore, a spingerlo a cambiare vita, ad abbandonare l’alcol, a diventare un uomo presente e responsabile.
«Volevo essere presente, consapevole, all’altezza di un figlio speciale» ha detto Farrell, che ha anche un altro figlio, Henry Tadeusz, 15 anni, con l’attrice polacca Alicja Bachleda-Curus.

Oggi, la priorità è trovare una struttura dove James possa vivere con dignità, sentirsi parte di una comunità e costruire una vita piena e felice.

Continua a leggere

Musica

Mogol: Lucio mi parla ancora. L’arcobaleno? Un messaggio dall’aldilà

Pubblicato

del

«Ho sei mesi. Sono in braccio alla mamma. Lei mi dà dei colpetti sulla spalla per farmi addormentare, e io mi sento sicuro». Giulio Rapetti, in arte Mogol (le foto sono di Imagoeconomica), ripercorre una vita lunghissima, tra musica, pericoli scampati, successi e spiritualità. Ricorda la guerra, le bombe, la fuga nei rifugi di Carugo, in Brianza, e un piccolo cannone di legno appeso in cantina che chiamava “la mia contraerea”.

Una vita piena di avventure e miracoli

Racconta di squali in Nuova Zelanda, di immersioni solitarie a Porto Rotondo, di tempeste in mare e salvataggi in extremis. «Prego spesso. Dio mi ha salvato tante volte». Non ha mai smesso di rischiare. E nemmeno di credere.

Gli inizi alla Ricordi e l’incontro con Lucio Battisti

Cominciò traducendo canzoni, tra cui Space Oddity di Bowie, che divenne Ragazzo solo, ragazza sola. Poi l’incontro con Battisti. Nascono 29 settembre, Emozioni, Il mio canto libero. «Lucio suonava, io scrivevo: era una simbiosi». Lavoravano in ufficio o nella casa di campagna: lui sul divano, Mogol sul tappeto.

La rottura professionale e la voce di Lucio dall’aldilà

Nel 1980 la separazione: «Chiedevo equità nei guadagni». Ma non fu un addio umano. Mogol racconta di una medium che parlò di una canzone dall’aldilà. Non ci credette. Finché vide un arcobaleno sul cofano dell’auto: «Scrissi il verso che mancava. L’arcobaleno nacque così».

Mina, Morandi, Gaber, Mango: i grandi incontri

Convince Mina a cantare Il cielo in una stanza, risolleva Morandi con Canzoni stonate, scopre Gaber in un club. Mango gli “parla” dopo la morte: mentre ascoltava con suo figlio tutte le canzoni scritte per lui, apparve nel cielo un arcobaleno incastonato tra le rocce. Poco dopo, seppe della sua scomparsa.

Battisti era lontano dalla politica

«Non l’ho mai sentito parlare di politica». L’equivoco nacque da un’immagine della canzone La collina dei ciliegi, interpretata male. «Lucio era un individualista. Non credo andasse a votare».

Le sue canzoni più famose sono autobiografiche

Il mio canto libero è legato alla separazione dalla prima moglie. Anche per te nasce pensando a una ragazza madre. 29 settembre è la data di nascita della sua ex moglie, scoperta solo dopo. «Molte frasi sono nate dalla vita, da lapsus o dalla realtà».

MAURIZIO GASPARRI E GIULIO RAPETTI MOGOL

Ancora oggi scrive, prega e fa palestra

Fa pesi ogni mattina, segue una dieta rigorosa, dorme otto ore. Ha scritto La Rinascita, un libro sulla salute: «Non è solo genetica, è disciplina». Il suo sogno? «Scrivere con Papa Francesco una preghiera universale per tutti gli uomini».

La politica, l’amicizia con Gasparri e l’apprezzamento per Meloni

Dice di aver votato Forza Italia, ma guarda alle persone, non ai partiti. Stima Franceschini, ammira Meloni: «Lavora dalla mattina alla sera». E difende Giorgia (la cantante): «Una grande artista. Mi piacerebbe lavorare con lei».

Il paradiso? È pieno d’amore

«Non credo all’inferno, Dio è troppo buono. Penso a un ritorno d’amore, come il vento che muove gli alberi». Così immagina l’aldilà, e l’ha raccontato in Dormi amore, una canzone dedicata alla moglie Daniela. La sua voce è la stessa di sempre: pacata, profonda, piena di poesia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto