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La Juventus vince e passa agli ottavi di Champions League, le reti del duo CR7-Morata

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Con piu’ difficolta’ del previsto, la Juventus approda agli ottavi di finale di Champions League: i bianconeri vanno sotto contro il Ferencvaros, poi Ronaldo al 35′ e Morata nel recupero della ripresa ribaltano gli ungheresi per il 2-1 finale allo Stadium. Passi indietro rispetto alla prestazione contro il Cagliari, ma intanto Pirlo conquista il primo obiettivo della stagione con due gare di anticipo. Alcune scelte erano state svelate alla vigilia dallo stesso allenatore, all’undicesima formazione diversa in altrettante partite: la conferma di Bernardeschi come esterno di centrocampo, ma soprattutto il quartetto arretrato, con la coppia obbligata di centrali Danilo-De Ligt e il ritorno a sinistra di Alex Sandro, con il brasiliano che non partiva titolare dal 7 agosto scorso. Indisponibili tutti i senatori, infatti a Chiellini e Bonucci (oltre a Demiral) si e’ aggiunto a poche ore dalla sfida pure Buffon per un affaticamento al polpaccio che non preoccupa. Al fianco di Ronaldo c’e’ Dybala, per l’occasione capitano, e la sorpresa riguarda la fascia destra: era aperto il ballottaggio Kulusevski-Chiesa, alla fine la spunta McKennie.

Rebrov, invece, schiera i suoi con un particolare 5-2-3 pronto a trasformarsi in 5-4-1 o 3-4-3, a seconda delle situazioni di gioco: difesa foltissima con due incontristi, Siger e Somalia, piazzati in mediana a fare da schermo, mentre il tridente Zubkov-Uzuni-Tokmac ha il compito di ripartire velocemente in contropiede. Gli ungheresi riescono ad imbrigliare la Juve, per vedere la prima occasione c’e’ da aspettare fino al quarto d’ora: Dybala apre per Ronaldo e poi va in area per ricevere il cross del portoghese, la conclusione della Joya e’ centrale. E cosi’, clamorosamente, al 19′ passa il Ferencvaros, sfruttando una serie di errori dei quattro difensori di Pirlo. De Ligt va a vuoto di testa in mezzo al campo, Danilo scivola, Alex Sandro e’ in ritardo su Tokmac e Uzuni anticipa Cuadrado con la zampata che vale lo 0-1. Non e’ la stessa Juve vista pochi giorni fa contro il Cagliari, le uniche occasioni che riesce a creare sono un colpo di testa centrale di Danilo e un gol in netto fuorigioco di Ronaldo.

Al 35′, pero’, arriva il pareggio: Cuadrado serve CR7 sui 20 metri, controllo di destro e mancino che batte Rebrov per il primo gol del portoghese in questa Champions. Anche ad inizio ripresa la squadra fatica a creare e, poco dopo il palo di Bernardeschi al 60′, Pirlo rivoluziona i suoi: tre cambi contemporaneamente, con l’esterno, Dybala e McKennie che fanno posto a Chiesa, Morata e Kulusevski. E i subentrati provano subito a dare la scossa, con lo svedese che provoca l’ammonizione di Sige’ e lo spagnolo che imbuca per Ronaldo, ma il portoghese fallisce incredibilmente a tu per tu con Dibusz. Al 75′, invece, e’ Chiesa a lanciare in porta Morata, con lo spagnolo che di sinistro colpisce il palo esterno. Pirlo mette dentro Ramsey e Rabiot per gli assalti finali, la rimonta e’ completata al secondo di recupero: cross di Cuadrado, testa di Morata e Dibusz che pasticcia nell’intervento, buttandosi il pallone in porta. E’ quanto basta per la qualificazione, ora si provera’ il sorpasso al Barcellona, vincente a Kiev contro la Dinamo con un netto 0-4.

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Marisa Laurito nuda, fasciata in una bandiera se il Napoli vince lo scudetto

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Lei è una grandissima tifosa del Napoli: cosa è disposta a fare per la vittoria dello scudetto? “Non mi posso spogliare perché è passata l’epoca, forse 20 anni fa avrei potuto ancora farlo. E non mi posso neanche tingere i capelli di blu perché li ho già così. Forse potrei andare in giro per un mese avvolta nella bandiera del Napoli”. E’ disposta a farlo? “Si, farò così, mi avvolgerò nella bandiera e sotto sarò nuda – ha assicurato a Un Giorno da Pecora – questo lo posso promettere”. Marisa Laurito a ruota a libera a Un Giorno da Pecora. Ospite oggi della trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, la popolare attrice partenopea si è raccontata in una lunga intervista, partita dal ricordo di un appartamento dove viveva da giovanissima. “Ai tempi io e Marina Gonfalone, grandissima attrice, avevamo una specie di ‘comune’. Era una piccola casa, che non riuscivamo neanche a pagare, e che veniva anche subaffitata come bisca. Ogni tanto dovevamo sloggiare, serviva ad altri per giocare a poker…” In quella casa passarono tanti personaggi famosi.

“Certo, molti attori ad esempio, da Sergio Castellitto a Roberto Benigni”. Quanto c’è di vero nelle sue presunte relazioni con Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo? “Non avrei potuto mai avere con loro una relazione: ridevamo dalla mattina alla sera e la sessualità non va d’accordo con la risata”. Parliamo di politica: è felice che ci sia una donna alla presidenza del Consiglio? “Sono molto contenta che ci sia una donna al governo, anche se avrei sperato fosse un’altra donna”. Come vede questo periodo di governo Meloni? “Non so, non li vedo benissimo, la Meloni però è una donna capace, preparata, però abbiamo idee diverse”. Lei ha raccontato di esser figlia di operai comunisti… “Esattamente, poi però mi sono avvicinata anche al c.sinistra”. Anche al Pd? “Il Pd però è ormai una cosa molto lontana dai nostri ricordi”. Le piace Elly Schlein? “Si, pare che piaccia. Ma in questo periodo sono lontana dalla politica, l’importante è che si faccia e si faccia bene”.

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Cultura

“Maradona, il genio ribelle”, una mostra a Pompei

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Comincia il viaggio che tra immagini e memorabilia racconterà ciò che Maradona è stato per il Napoli, per Napoli ed anche per Pompei: 140 tra i più suggestivi scatti firmati dal fotogiornalista Sergio Siano e circa 100 cimeli originali del campione argentino (tra magliette, scarpe, tute e molto altro) prestati dal Museo Vignati sono la dotazione della mostra “Maradona, il genio ribelle” che sarà inaugurata sabato prossimo, primo aprile (ore 19.30) a Pompei, nel Museo Temporaneo di Palazzo De Fusco, in piazza Bartolo Longo. Da domenica 2 aprile la mostra sarà aperta al pubblico (fino al 9 giugno). Al taglio del nastro interverranno il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il fotogiornalista e autore Sergio Siano e Massimo Vignati, che cura il Museo Vignati di Napoli con i cimeli di Maradona. Saranno presenti, inoltre, i curatori della mostra Kaos48 (Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti) e l’artista Nello Petrucci ideatore dell’esposizione.

Prevista anche la presenza di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli degli scudetti del 1987 e del 1990, e dell’ex calciatore azzurro Gianni Improta. “Maradona, il genio ribelle” è realizzata da Art and Change con il patrocinio del Comune ed è curata da Kaos48. Le fotografie di Sergio Siano hanno immortalato le più decisive gesta atletiche di Diego per le vittorie del Napoli, ma anche i suoi momenti più “intimi” in cui El Pibe de Oro rimaneva ad allenarsi da solo al Centro Paradiso, lontano dai riflettori e dall’entusiasmo, talvolta straripante, dei tifosi napoletani. “Ma anche quegli stessi tifosi e le loro incontrollabili manifestazioni di gioia – sottolineano i promotori della mostra – in occasione dei trionfi azzurri, sono rimasti impressi nelle immagini del fotoreporter partenopeo”. Ci sono, poi, i cimeli originali del Museo Vignati che fanno della mostra una “stanza delle meraviglie”: si va dalla camicia che Diego indossava il giorno stesso in cui ha messo piede a Napoli al pallone del Mundial ’86. Un’attenzione particolare sarà infine dedicata al rapporto speciale che il campione aveva con Pompei, che raggiungeva spesso per regalare un sorriso ai bambini delle Opere di carità del Santuario mariano.

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Tennis: Miami, Sinner batte Ruusuvuori e vola in semifinale

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Jannik Sinner batte il finlandese Emil Ruusuvuori e vola in semifinale al torneo di Miami. L’altoatesino si è imposto con il punteggio di 6-3, 6-1 al termine di un incontro interrotto al secondo set a causa della pioggia. L’azzurro, alla seconda semifinale consecutiva in un 1000 dopo quella conquistata ad Indian Wells, se la vedrà ora con il vincente tra il numero uno del mondo, Carlos Alcaraz, e l’americano Taylor Fritz.

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