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La Juventus schiaccia anche il Cagliari tra i cori razzisti contro Kean

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La Juventus non si ferma, tantomeno davanti a qualche buu razzista che offende alcuni dei suoi campioni nel finale. Pur senza le stelle straniere Ronaldo, Dybala, Mandzukic e compagnia, vince con zero o pochi rischi e zero gol subiti battendo il Cagliari alla Sardegna Arena con una rete di Bonucci al 22′ del primo tempo e una nel finale con Kean. Una vittoria in poche mosse: Allegri si assicura superiorita’ numerica a centrocampo e in difesa. E poco importa se l’attacco tutto italiano e azzurro con Bernardeschi e Kean non fa paura per 85 minuti. Tanto basta il centrale che, dimenticato, fa gol presto togliendo l’ansia da rete che non arriva. Poi c’e’ anche la rete della sicurezza. Prima dell’avvio omaggio dello stadio a Daniele Atzori, il tifoso rossoblu’ di 44 anni colpito da un malore due settimane fa durante gli ultimi minuti dell’ultima partita casalinga con la Fiorentina e morto nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e il disperato tentativo di rianimarlo.

Con raid in curva del presidente Giulini, dei giocatori Barella e Ceppitelli, e della bandiera Cossu per donare fiori e maglietta ai familiari del supporter scomparso. Nei primi dieci minuti la Juve fa subito capire che, assenze a parte, vuole comunque vincere. E la prima occasione e per Caceres al 10′ . Il Cagliari risponde un po’ come sa fare lui: palloni ai lati per Srna e Lykogiannis e fiondate in avanti a cercare Pavoletti e Joao Pedro. Ma non e’ che funzioni molto. E, quasi inevitabile, spunta il gol: Bonucci, su corner, salta da solo tra Pisacane e Joao Pedro e di testa infila all’angolino. La reazione del Cagliari? In mezzo non si passa perche’ a centrocampo i bianconeri sono di piu’. Quando la palla si scarica sugli esterni la Juve fa in tempo a risistemare dietro De Sciglio e Alex Sandro e cosi’ Joao Pedro e Pavoletti finiscono nella morsa di Caceres, Bonucci e Chiellini. Il primo tiro in porta e’ solo al 39′ con Joao Pedro. Nella ripresa la Juventus sembra piu’ convinta di voler chiudere la partita: con l’ingresso di Bentancur al posto di Caceres Emre Can finisce nella linea di difesa. Il Cagliari prova con la mossa della doppia torre quando entra anche Cerri. Risultato? Qualche coraggiosa fiammata. Ma e’ proprio Bentancur a regalare a Kean la palla da spingere dentro per lo zero a due. Finale rovente: polemiche per gli ululati contro il giovane bianconero, e la sua esultanza, contestati dai giocatori della Juventus, con Matuidi in prima fila nelle proteste. Il direttore di gara prende atto, interviene lo speaker, ma certi brutti atteggiamenti non si riescono a estirpare.

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Fair play a Marano: il rigore non c’era e il mister ordina di sbagliarlo

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Trecento spettatori al campo Grillo di Marano per la finale regionale Under 13 tra Blue Devils e Albanova. Gara combattuta, con l’Albanova avanti 1-0 fino a cinque minuti dalla fine. Poi, l’episodio che segna il match e fa parlare tutta Italia.

Il rigore della discordia

Davide entra in area, resiste a un contatto, perde l’equilibrio sull’uscita del portiere e cade. Il direttore di gara fischia rigore. Sul dischetto va Paolo, pronto a regalare il pareggio e tenere in vita il sogno delle finali nazionali. Ma succede qualcosa di incredibile.

Il gesto di Salvatore Porcelli

Salvatore Porcelli, 24 anni, mister della Blue Devils, entra in campo, si avvicina al suo giocatore e gli dice: «Questo rigore lo calci fuori». Incredulo Paolo chiede perché. Porcelli risponde: «Perché non c’era. Davide è caduto, ma non è stato fallo». Paolo ubbidisce, calcia fuori. Finisce 1-0 per l’Albanova. Ma il protagonista è Porcelli, acclamato dalle due tifoserie e dai dirigenti avversari.

«Giusto insegnare ai ragazzi cos’è il rispetto»

«Mi sembrava la cosa più normale da fare», ha spiegato Porcelli. «È giusto far capire ai ragazzi che bisogna essere sempre corretti. Davide non ha simulato, ma non era rigore. La nostra regola è divertirci e diventare uomini di sport». E anche se i ragazzi inizialmente hanno fatto fatica ad accettare la decisione, alla fine hanno compreso il valore del gesto.

La Blue Devils, una scuola di calcio e di vita

La Blue Devils è molto più che una squadra: è un centro d’eccellenza del calcio giovanile. Duecento bambini, dodici squadre, sessantacinque cessioni a club di A e B negli ultimi cinque anni, e un torneo internazionale, il “Davide Nuzzo”, considerato il “Viareggio” degli Under 12. Fondata da Luigi Santoro, oggi guidata dallo storico vicepresidente Raffaele Laurato, porta avanti una filosofia chiara: «Disciplina, rispetto e fair play. Tutto il resto non ci interessa».

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Gennaro Sangiuliano, da ministro a nuovo corrispondente Rai da Parigi

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È ufficiale: Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura e già direttore del Tg2 e vicedirettore del Tg1, diventerà il nuovo corrispondente della Rai da Parigi dal primo aprile, prendendo il posto di Nicoletta Manzione, destinata alla corrispondenza da Londra. Un passaggio che, pur essendo significativo, viene definito dallo stesso Sangiuliano come puramente professionale, senza alcun risvolto politico.

Tra Gioconda e biografie di leader mondiali

Appena diffusa la notizia della sua nomina, c’è chi scherzosamente gli ha chiesto se intendesse “riprendersi la Gioconda”, ironizzando sul suo noto patriottismo culturale. Ma Sangiuliano risponde pronto: «La Gioconda resta lì, fu regolarmente pagata da Francesco I nel 1518». Autore di numerose biografie su leader mondiali come Reagan, Putin, Trump, Hillary Clinton e Xi Jinping, Sangiuliano rivela di essere interessato alla figura di Francois Mitterrand, noto come “Le Florentin” per la sua raffinata conoscenza di Machiavelli, che potrebbe diventare oggetto di una sua prossima biografia.

Cultura francese, tra Simenon e Camus

Sangiuliano nutre un’autentica ammirazione per la cultura francese, che conosce e pratica da sempre. È appassionato lettore di Albert Camus, apprezzato per il suo liberalismo politico e disincanto post-ideologico, e Georges Simenon, considerato maestro della perfezione formale e della narrazione psicologica. «Non penso ancora di scrivere gialli», precisa, ma la sua curiosità intellettuale lascia aperta ogni possibilità.

Nonostante alcuni lo definiscano “anti-francese”, Sangiuliano nega categoricamente questa etichetta: «Se qualcuno crede questo, sbaglia profondamente». La sua Francia è quella delle cattedrali, di Carlo Magno e Napoleone, un paese che considera una delle grandi identità europee. Su Macron o Marine Le Pen, il giornalista sottolinea con fermezza: «Faccio cronaca e sarò rigorosamente imparziale, secondo i canoni del servizio pubblico».

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Hamilton vince la Sprint del Gp di Shanghai, Leclerc quinto

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Lewis Hamilton vince la gara Sprint del Gran Premio di Cina sul circuito di Shanghai, prima vittoria con la Ferrari. Secondo Oscar Piastri e terzo Max Verstappen. Quinto Charles Leclerc sull’altra Ferrari. Hamilton ha vinto la gara sprint del Gran Premio di Cina di Formula 1, ottenendo la sua prima vittoria con la Ferrari, dopo essere entrato all’inizio dell’anno nella scuderia di Maranello. E’ anche la prima vittoria della Ferrari in una gara Sprint. Dietro al britannico, l’australiano Oscar Piastri su McLaren e il detentore del titolo, l’olandese Max Verstappen (Red Bull). Il pilota britannico George Russell su Mercedes e il monegasco Charles Leclerc (Ferrari) completano la top five di questa gara.

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