Collegati con noi

In Evidenza

Intervento al cuore senza bisturi, esclusi 155mila malati

Pubblicato

del

C’è un esercito di 155 mila italiani affetti da malattie del cuore che non riesce ad avere accesso in tempi ragionevoli alla procedura per correggere il difetto cardiaco. Una parte di loro, spesso anziani, muore aspettando l’intervento. È questo il dato saliente che arriva dal monitoraggio dell’attività di 273 laboratori di emodinamica e cardiologia interventistica italiani realizzata dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica (Gise). Il rapporto è stato presentato al ministero della Salute durante il congresso ‘Gise Think Heart’.

“La situazione rispetto al passato sta migliorando ma l’accesso tempestivo agli interventi resta problematico”, dice il presidente della società scientifica Giovanni Esposito. Gli interventi di cardiologia interventistica vengono svolti per via percutanea, cioè attraverso l’utilizzo di sottili cateteri inseriti attraverso un piccolo foro all’altezza dell’inguine, del gomito o del polso. L’uso di questo approccio negli ultimi anni si ampliato a molti difetti cardiaci. Il numero di pazienti trattati in Italia, però, risulta inadeguato rispetto al fabbisogno. Secondo il report, nel 2022 sono state eseguite 11.476 procedura di impianto della protesi della valvola aortica per via percutanea (Tavi) con una crescita di circa il 14% rispetto all’anno precedente; tuttavia si stima che quasi 6 pazienti su 10 candidabili a questo intervento ne siano rimasti esclusi. Va peggio per gli interventi di riparazione della valvola mitrale per via percutanea: sono stati 1.451, con una crescita del 9,5%, ma rimangono 8 pazienti su 10 che non hanno beneficiato della procedura.

La chiusura dell’auricola sinistra, che ha lo scopo di evitare l’ictus in persone con fibrillazione atriale, è stata eseguita in 1.878 pazienti; gli italiani candidabili a questa procedura secondo Gise sono 117 mila, quindi il 98% di chi potrebbe trarne beneficio non ne ha avuto accesso. Ancora: sono stati quasi 4 mila gli interventi di chiusura del forame ovale pervio, pari a un terzo dei pazienti che ne potrebbero beneficiare. Unica eccezione le angioplastiche: nel 2022 ne sono state eseguite 149.993, con un lieve calo rispetto agli anni precedenti. “I tempi di attesa media sono anche di un anno-un anno e mezzo”, dice Esposito. Troppo per alcuni malati: “Molti di questi pazienti non hanno alternative a queste procedure e alcuni muoiono mentre sono in lista”, afferma.

Dal rapporto Gise sono inoltre emerse importanti differenzi regionali, “molto ampie e che non presentano il tradizionale gradiente Nord-Sud”, continua il presidente Gise. Per quel che riguarda le Tavi, per esempio, quasi un quarto degli interventi nazionali (2.646 su 11.476) viene eseguito in Lombardia. Subito dietro, con poco più di 1.100 interventi, il Veneto. Poi, Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Piemonte con più di 900 operazioni. Valori molto bassi si osservano, invece, in Friuli Venezia Giulia (181). “Questo significa che il problema è legato a fattori multipli, che vanno dall’organizzazione alla disponibilità di risorse umane”, conclude Esposito.

Advertisement
Continua a leggere

In Evidenza

L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

Pubblicato

del

L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

Continua a leggere

In Evidenza

Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

Pubblicato

del

Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

Continua a leggere

Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

Pubblicato

del

Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto