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Corona Virus

In Italia oltre 2 milioni di casi, Veneto e Molise con Rt sopra 1: vaccino in arrivo dal Belgio

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Nel primo giorno di zona rossa nazionale l’Italia supera i due milioni di casi totali di coronavirus da inizio epidemia e si avvia al Natale con la speranza del vaccino in arrivo e l’inquietudine di una curva dei contagi che rallenta di meno. L’Rt – l’indice di trasmissibilita’ – e’ infatti in aumento per la seconda settimana consecutiva, dopo cinque di fila di flessione, e preoccupano regioni come il Veneto e il Molise, mentre restano sotto stretta osservazione Puglia (con il primo caso di variante inglese), Sardegna e Trentino. Il presidente dell’Istituto superiore di Sanita’ (Iss) Silvio Brusaferro parla di “fase decrescente ma rallentata”. L’indice Rt, spiega, “e’ sotto 1 in tutte le regioni tranne in Veneto e Molise”. Secondo i dati del monitoraggio il primo ha un indice a 1,11 e il secondo a 1,02. Il dato nazionale e’ ora a 0,9. “E’ importante continuare a mantenere i comportamenti prudenti, soprattutto in questi giorni di festivita’ – dice Gianni Rezza, direttore della Prevenzione Iss – e nella aree maggiormente colpite si puo’ considerare l’opportunita’ di misure maggiormente restrittive”. “Alle cene e ai pranzi di queste feste natalizie “limitare il numero di persone e’ importante”, ribadisce. Da cio’ dipendera’ in qualche modo l’apertura delle scuole a gennaio, “che resta un obiettivo primario”, dice Rezza, “naturalmente c’e’ stata sempre tanta cautela” e occorre “valutare a livello territoriale la situazione epidemiologica”. Rezza ha quindi rassicurato, allo stato attuale, sul vaccino in arrivo e sulla variante inglese del virus. La stima dell’aumento della contagiosita’ di quest’ultima e’ di un +0.4 dell’Rt. “Non sembrano esserci effetti sull’efficacia del vaccino e neppure sulla gravita’ clinica”, afferma. Vaccino che per le prime 10 mila dosi circa della Pfizer-Biontech e’ in viaggio da Bruxelles su dei furgoni che attraverseranno domani sera la frontiera del Brennero per essere poi scortati dai carabinieri sul territorio italiano. Il 26 mattina le 9.750 fiale per la vaccinazione simbolica del V-Day europeo di domenica arriveranno all’ospedale Spallanzani di Roma. Li’ le scatole saranno stoccate e suddivise: alcune andranno all’aeroporto militare di Pratica di Mare per decollare con 5 aerei, destinazione le regioni piu’ lontane. Altre con automezzi sempre militari raggiungeranno gli altri ‘sub-hub’ nel raggio di 300 chilometri. Il resto dei vaccini verra’ usato allo Spallanzani. La vaccinazione di massa dovrebbe iniziare la prossima settimana, quando Pfizer ha garantito altre 450 mila dosi. Da valutare nel frattempo l’eventuale impatto della variante inglese – e delle festivita’ – sulla curva dei contagi e quindi anche sulla campagna di vaccinazione. Quest’ultima, come ha ripetuto piu’ volte il commissario Domenico Arcuri, sarebbe piu’ complicata con una terza ondata in corso. Oggi si registrano ancora 505 vittime, che portano il totale dei morti alla sempre piu’ spaventosa cifra di 70.900. Con 18.040 positivi su 193.777 tamponi effettuati il tasso di positivita’ risale rispetto a ieri di un punto percentuale, fino al 9,3%. Quasi 4 mila dei test positivi ancora una volta si registrano in Veneto, da settimane ormai la nuova prima linea dell’epidemia. Intanto sono rientrati a Roma con un volo Alitalia da Londra Heathrow a Fiumicino i primi 160 italiani residenti in Italia e autorizzati a tornare con l’ordinanza firmata dai ministri Di Maio, Speranza e De Micheli. Hanno potuto lasciare la Gran Bretagna per motivi di urgenza, previo tampone, dopo il blocco dei voli deciso dalla maggioranza dei Paesi europei per limitare il contagio della nuova variante Covid.

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Covid: tra Natale e Capodanno scendono casi, stabili le morti (31)

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In Italia scendono i contagi mentre i decessi restano sostanzialmente stabili nella settimana tra Natale e Capodanno: dal 26 dicembre all’1 gennaio sono stati registrati 1.559 nuovi positivi, in calo rispetto ai 1.707 del periodo 19-25 dicembre, mentre le morti sono state 31 rispetto ai 29 casi nei 7 giorni precedenti. E’ quanto si legge nel bollettino settimanale sul sito del ministero della Salute. Lombardia e Lazio, seguite dalla Toscana, sono le regioni che hanno riportato più casi. Le Marche registrano il tasso di positività più alto (11,4%). Ancora una riduzione del numero di coloro che si sottopongono a tamponi: scendono da 44.125 a 34.532 e il tasso di positività cresce dal 3,9% al 4,5%.

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A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

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“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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