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In difesa del Vesuvio, testati i droni antincendio boschivo: saranno usati per la caccia ai piromani

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Con l’arrivo della stagione estiva si acuisce la lotta a roghi e incendi nelle aree verdi protette. Al Parco Nazionale del Vesuvio sono stati testati i droni che saranno affidati ai Carabinieri Forestali come ulteriore dispositivo in vista della campagna antincendio boschivo 2019. ”Grazie a risorse economiche dell’Ente Parco continuiamo ad aumentare il controllo della nostra area protetta, dopo l’impianto di videosorveglianza gia’ realizzato, non solo contro i roghi ma anche contro tutti gli altri tipi di reati ambientali” dice il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo.

”Si tratta di droni ad altissima tecnologia che grazie ad una lunga autonomia, telecamere ad altissima risoluzione, termocamere ed altre tipologie di sensori, saranno uno strumento importantissimo di aiuto al grande lavoro che tutti i giorni svolgono i Carabinieri Forestali del reparto Parco Nazionale del Vesuvio”.

Ieri inoltre e’ stato approvato nel consiglio direttivo lo schema di convenzione per mettere in campo la collaborazione con le Protezioni Civili comunali con un sistema di premialita’ inversa: piu’ si riducono gli incendi, piu’ alto e’ il contributo per migliorare le proprie dotazioni tecniche. ”Sono molto soddisfatto poiche’ stiamo attuando quanto era stato annunciato alcuni mesi fa nella conferenza stampa di presentazione dei risultati della campagna antincendio del 20 novembre 2018”, aggiunge Casillo. ”Bisogna programmare e puntare al miglioramento continuo, cosa che con l’impegno e la determinazione stiamo riuscendo a fare”, conclude.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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