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Cronache

Il boss dei Casalesi Luigi Venosa muore, i pm scoprono che sterminò una famiglia intera nel 1982

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L’assassino è stato incastrato 36 anni dopo aver eseguito la carneficina. Luigi Venosa,  meglio conosciuto come ‘o cocchiere, è stato riconosciuto colpevole di una strage compiuta il 7 settembre del 1982. Secondo quanto appurato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, questo Luigi Venosa, sarebbe l’autore materiale dello sterminio della famiglia Martino. Parliamo di quattro persone assassinate nella mattinata di 36 anni fa in campagna, nel casertano, a San Cipriano di Aversa. I carabinieri, quella mattina, nel terreno agricolo non lontano dal centro abitato, trovarono crivellati di colpi d’arma da fuoco mentre raccoglievano le noci i corpi senza vita di Gioacchino Martino, un agricoltore, la moglie Angelina Falco, il figlio primogenito Francesco Saverìo Martino e Armando Clausino, un bracciante agricolo. Ancora vivo ma in gravi condizioni Giacomo Nobis, altro bracciante che però non seppe dare alcuna indicazione sull’assassino o gli assassini. Si parlò di faida, di una strage inspiegabile o legata a chissà quali interessi, ma mai fu trovato un colpevole. La verità è venuta a galla 32 anni dopo. Fu una strage per  motivi futili eseguita da quello che all’epoca era un boss di un clan spietato, quello dei Casalesi, che iniziava sotto gli occhi disattenti di tutti, l’ascesa criminale nell’olimpo mafioso italiano. Ebbene questo Luigi Venosa, nel frattempo che la giustizia è riuscita a raggiungerlo, indagarlo, riconoscerlo colpevole e chiederne l’arresto, è passato a miglior vota  il 7 agosto 2018. Morto per un cancro ai polmoni. Venosa se n’è andato con questa pesante accusa di aver compiuto una carneficina (ordine di carcerazione archiviato per morte sopraggiunta del presunto reo)  e senza che potesse spiegare magari perchè!

 

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Cronache

È morta la turista colpita alla testa da una statua a Napoli, si indaga per omicidio colposo

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E’ deceduta a causa delle gravi ferite riportate la turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. La donna era stata ricoverata all’Ospedale del Mare dopo aver ricevuto le prime cure all’ospedale Vecchio Pellegrini. La turista si trovava in via Sant’Anna di Palazzo, ai Quartieri Spagnoli, per un ultimo giro prima del ritorno a casa previsto nella serata di domenica con un volo in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Sull’episodio indaga la Polizia.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Napoli, ha individuato l’abitazione dalla quale è precipitata la statuetta che ha provocato la morte della turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa dall’oggetto mentre passeggiava con il fidanzato nel centro di Napoli. Il fascicolo nel quale stanno confluendo le attività di accertamento degli inquirenti il reato ipotizzato passa dalle lesioni colpose all’omicidio colposo.

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Cronache

‘Benvenuto neonato’, dal Comune di Giffoni Sei Casali bonus di mille euro per ogni bambino

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Mille euro per ogni neonato. E’ l’iniziativa decisa dal Comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, che presenterà l’iniziativa giovedì 19 settembre, alle ore 18, presso l’aula consiliare. In programma la cerimonia di consegna del bonus “Benvenuto, neonato”, una misura che prevede l’erogazione di un contributo economico una tantum ai bambini nati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023, così come stabilito nella delibera di Consiglio comunale numero 48 del 19/12/2023. Incentivare la natalità e contribuire alle spese per ogni figlio nato o minore adottato: questo l’obiettivo dell’iniziativa fortemente voluta dal sindaco, Francesco Munno.Si tratta di una forma di saluto e augurio che il Comune di Giffoni Sei Casali rivolge ai nuovi nati. Ogni bambino riceverà 1000 euro.

“Il tema della natalità, – affermano il primo cittadino, Francesco Munno e l’assessore alle Politiche Sociali, Angelina Di Muro – è diventato cruciale, per cui è necessario e doveroso che ogni amministrazione intraprenda iniziative e intervenga con misure efficaci per una nuova primavera demografica. Questa Amministrazione si è dimostrata sensibile alla problematica e ha inteso favorire la genitorialità con l’adozione di misure che possano sostenere tutte le famiglie, anche quelle adottive. Certamente non sarà un bonus una tantum a risolvere il problema, non abbiamo tale pretesa, ma è importante che i nostri concittadini che affrontano la genitorialità sentano la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione in un momento così bello ma allo stesso tempo così impegnativo della loro vita”. L’incentivo alla natalità è stato confermato anche per le nascite del 2024.

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Cronache

Misteri calabresi, Matacena e la madre saranno riesumati: la Procura ha disposto l’autopsia

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La Procura di Reggio Calabria ha disposto la riesumazione della salma di Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia morto il 16 settembre 2022 mentre era latitante a Dubai dove si era trasferito da tempo per sfuggire alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa rimediata nel processo “Olimpia”. Lo scrive la Gazzetta del Sud. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Sara Parezzan, riguarda anche la morte di Raffaella De Carolis, la madre di Matacena, deceduta anche lei a Dubai il 18 giugno 2022, tre mesi prima del figlio.

Matacena ufficialmente è morto per infarto del miocardio ma evidentemente la Procura di Reggio Calabria non è convinta e ha aperto un’indagine per accertare la causa del decesso e capire se lo stesso possa essere collegato con quello della madre. Proprio per questo, nei giorni scorsi l’ex procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Stefano Musolino e il pm Parezzan hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Chiara David. Mentre la salma di Raffaella De Carolis si trova a Reggio Calabria, l’ex parlamentare Matacena è seppellito al cimitero di Formia. (

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