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Grande Cinema a Sorrento, De Sica e Raoul Bova aprono gli incontri internazionali

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Raoul Bova, Violante Placido, Cinzia Th. Torrini, Elisa Del Genio e Ludovica Nasti de ‘L’amica geniale’, Christian De Sica e Pupi Avati; insieme ai protagonisti del cinema tedesco Doris Dorrie, Anne Kenis, Isabelle Stever, Buket Alakus, Markus Goller, Yasemin Samdereli. Ecco gli ospiti della 41esima edizione degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento in programma da mercoledì 10 aprile nella cittadina costiera campana con anteprime, proiezioni, talk e tavole rotonde fino a domenica 14 aprile. Ospiti della serata inaugurale saranno Christian De Sica e la sua famiglia per raccontare tutte le novità dei premi intitolati a Vittorio De Sica, che tornano a Sorrento il prossimo settembre, grazie alla collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Tra i protagonisti della giornata d’apertura, anche Raoul Bova, uno dei volti più amati della tv e del cinema italiano, presto sul piccolo schermo nei panni di Giorgio Armani per la serie ‘Made in Italy, che si racconterà al pubblico nell’ambito di Ciak Incontra, la sezione di appuntamenti realizzati in collaborazione con il magazine Ciak. Il cinema tedesco, protagonista di questa edizione, con le proiezioni della commedia campione d’incassi ‘Benvenuti in Germania’ di Simon Verhoeven nel pomeriggio di mercoledì e in serata dell’ultimo film di Florian Henckel von Donnersmarck, ‘Opera senza autore’.

Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, che hanno dato vita a Lenu’ e Lila nella prima stagione della serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante, saranno protagoniste di una conversazione con il pubblico moderata da Remigio Truocchio, alla quale interverra’ anche Francesco Nardella, vice direttore editoriale di Rai Fiction (giovedi’ 11 aprile). In serata il pubblico avra’ invece la possibilita’ di incontrare il regista Adriano Morelli con Violante Placido, che presenteranno al cinema Tasso il cortometraggio ‘Hand in the cap’, scritto da Nicola Guaglianone e girato interamente a Sorrento. Prodotto da Sly Production in collaborazione con la O’Groove di Pierpaolo Verga ed Edoardo De Angelis, il corto, interpretato da Violante Placido e Andrea Quintavalle, affronta la tematica della disabilità.

Nel segno della Germania, sara’ imperdibile l’incontro con la regista, produttrice e scrittrice tedesca Doris Dorrie, ospite d’onore di questa edizione (venerdi’ 12 aprile), che si confrontera’ con Cinzia Th. Torrini, regista e sceneggiatrice per il cinema e la televisione che ha consolidato la sua passione per il cinema proprio in Germania, a Monaco di Baviera, dove ha frequentato l’Accademia Hochschule Fuer Film und Fernsehen. Le due registe dialogheranno sul loro cinema in un incontro moderato dal critico Giovanni Spagnoletti. Si parlera’ di cinema e serie tv anche all’incontro ‘Italia – Germania nel cinema e nell’audiovisivo: le coproduzioni, i vantaggi e le opportunita” (giovedi’ 11 aprile), realizzato in collaborazione con Box Office e moderato dalla giornalista di Tivu’ Eliana Corti, alla presenza di Francesco Nardella (vice direttore editoriale Rai Fiction), Maria Giuseppina Troccoli (dg Cinema Mibac), Lisa Giehl (Fff Bayern), Cornelia Hammelmann (agente co-produzioni presso l’agenzia Trinity Movie), Philipp Kreuzer (Ceo Maze Pictures). Accanto all’omaggio alla Germania con retrospettive, eventi speciali tra cui la sonorizzazione dal vivo del capolavoro di Robert Wiene ‘Il Gabinetto del Dottor Caligari’ (giovedi’ 11 aprile), e anteprime presentate a Sorrento dai protagonisti del cinema tedesco, saranno imperdibili anche gli appuntamenti con Pupi Avati e il fratello Antonio Avati, sceneggiatore e produttore, che celebrano i 50 anni di successi della Duea Film e del loro sodalizio artistico (sabato 13 aprile), e l’appuntamento per ‘Ciak Incontra’ (domenica 14 aprile) con Lino Banfi che ripercorrera’ i momenti salienti della sua carriera, moderato dalla giornalista Alessandra De Luca. Al termine dell’incontro Lino Banfi introdurra’ inoltre il film di produzione tedesca ‘Indovina chi sposa mia figlia’, che lo vede tra i protagonisti della commedia. Gli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento sono organizzati da Cineventi con la direzione artistica di Remigio Truocchio, promossi dal Comune di Sorrento, guidato dal sindaco Giuseppe Cuomo, con il coordinamento del dirigente del Settore Cultura, Antonino Giammarino, con il sostegno della Regione Campania, del Mibac e in collaborazione con la Film Commission Regione Campania, il Goethe-Institut, German Films Italia, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Anica, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma.

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Mission Impossible 8, i muscoli di Cruise contro l’IA

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Il mondo ormai non ha più un ordine e bisogna così adeguarsi e cercarne uno. Questo il concetto cardine di ‘Mission Impossible: The Final Reckoning’ di Christopher McQuarrie, ottavo e ‘ultimo capitolo’ della saga di Ethan Hunt, alias Tom Cruise che passa oggi a Cannes fuori concorso e arriva in sala il 22 maggio con Eagle. Ora in questo film ancora più esagerato del solito (ha infatti una durata di 169 minuti e un budget di 400 milioni di dollari) è per forza di cose oversize anche il nemico. Ovvero sovranazionale, invisibile, digitale, astratto, ma nonostante questo saranno ancora una volta i muscoli tonici e pieni di endorfine di un Tom Cruise sessantaduenne a fare la differenza.

Con chi si devono scontrare Ethan e il suo team? Devono affrontare questa nuova minaccia rintracciando due chiavi che sbloccano un potente sistema di intelligenza artificiale, denominato Entity, capace di causare disastri a livello mondiale, dai sabotaggi dei circuiti bancari internazionali al caos delle reti elettriche. Non solo, Entity riesce ad accedere ai sistemi di difesa come ai missili nucleari statunitensi, sovietici, israeliani e francesi, ad aprire insomma le loro rampe di lancio per scatenare l’inferno. A sfidarli in questa pericolosa corsa alle chiavi c’è Gabriel (Esai Morales), misterioso individuo legato al passato di Ethan. In Mission Impossible 8 la resa dei conti è ovviamente mozzafiato e acrobatica e attraversa i continenti: dagli Stati Uniti a Shangai, dall’Islanda alle miniere del Congo.

D’azione c’è veramente di tutto: un’antologia, da un treno in corsa fino a un sottomarino nucleare da violare nel mare più ghiacciato del mondo. Una volta dentro, Ethan non manca di esibirsi in una sorta di danza per evitare i sottomarini nucleari che, usciti dalle loro sedi, formano un gigantesco e mortale Shangai in movimento. Ma la ‘sua passione predominante’ restano, com’è noto, le ali degli aerei. Non contento di essersi misurato già con lo scafo di un sottomarino nucleare fuori controllo, in questo episodio Cruise si aggrappa in cielo ancora una volta, ad altissima quota, a delle precarissime ali di un biplano d’epoca.

Che succederà mai della saga, piena di citazioni di 007 e Indiana Jones, che indica nel titolo un definitivo ‘final’ che indicherebbe la sua certa messa a morte? A vedere il film, il finale è così volutamente ambiguo che permette di tutto. Così al di là di tutto sarà probabilmente solo una questione di soldi: i costi di produzione sono infatti così tanto saliti che il film potrebbe diventare un flop a prescindere dalla sua qualità. Insomma per resuscitare ancora una volta Ethan Hunt non basterebbe a Tom Cruise che è anche il produttore, il risultato dell’episodio precedente, ovvero ‘Dead Reckoning’, che ha incassato 571.100.000 di dollari, meglio sarebbe arrivare o superare il miliardo come ha fatto nel 2022 con ‘Top Gun: Maverick’ (1.496.000.000 di dollari). Vale a dire, attenzione, l’eroe per ora è solo congelato.

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David di Donatello 2025, trionfa Vermiglio: record di premi alle registe donne, Elio Germano miglior attore

Successo per Gloria! di Margherita Vicario e L’arte della gioia di Valeria Golino. A mani vuote Parthenope di Sorrentino e il film di Cristina Comencini.

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È Vermiglio di Maura Delpero il grande vincitore dei David di Donatello 2025, conquistando i premi più ambiti: Miglior film, Miglior regia, Migliore sceneggiatura originale, Miglior produttore, Miglior casting, Migliore fotografia e Miglior suono. Un trionfo che segna anche un nuovo record per la presenza femminile: mai così tante donne premiate in una sola edizione.

Registe protagoniste: Delpero, Vicario e Golino dominano la scena

Alle registe è andata la scena principale di questa edizione. Margherita Vicario ha vinto il David per il miglior esordio alla regia con Gloria! e ha portato a casa anche i riconoscimenti per miglior compositore e miglior canzone originale. Valeria Golino ha invece ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura non originale e ha diretto Tecla Insolia, vincitrice come miglior attrice protagonista, e Valeria Bruni Tedeschi, premiata come attrice non protagonista in L’arte della gioia.

Elio Germano miglior attore per Berlinguer, Francesco Di Leva premiato per Familia

Elio Germano si conferma uno dei più talentuosi attori italiani, conquistando il David per il miglior attore protagonistagrazie alla sua interpretazione in Berlinguer – La grande ambizione, film che si è aggiudicato anche il David per il miglior montaggio. Francesco Di Leva, invece, è stato premiato come miglior attore non protagonista per Familia.

A mani vuote Sorrentino e Comencini

Clamoroso il risultato per Paolo Sorrentino, che con il suo attesissimo Parthenope esce a bocca asciutta, così come il film Il tempo che ci vuole di Cristina Comencini, rimasto fuori dal palmarès.

Gli altri premi: da Le Déluge a Napoli – New York

Ampio riconoscimento tecnico per Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, che ha vinto per scenografia, costumi, trucco e acconciatura. A Napoli – New York di Gabriele Salvatores vanno il David Giovani e quello per i migliori effetti visivi VFX. Il David dello Spettatore è stato assegnato a Diamanti di Ferzan Özpetek.

Tra gli altri riconoscimenti: Miglior documentario a Lirica ucraina di Francesca Mannocchi, miglior cortometraggioa Domenica sera di Matteo Tortone, e miglior film internazionale ad Anora di Sean Baker. I David alla carriera e speciali sono andati rispettivamente a Pupi Avati, Ornella Muti e Timothée Chalamet, mentre il Premio Cinecittà David 70 è stato conferito a Giuseppe Tornatore.


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Francesco e Mario Di Leva e l’ossessione di Nottefonda

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Al centro di ‘Nottefonda,’ film cupo e senza speranza, in sala dall’8 maggio con Luce Cinecittà, c’è un’ossessione che non finisce mai: quella di Ciro (Francesco Di Leva), elettricista napoletano cinquantenne, che ogni notte esce con il figlio di tredici anni, Luigi (Mario Di Leva), alla ricerca di quell’auto rossa che ha investito e ucciso l’amata moglie. Per dimenticare non gli basta il crack che fuma sulla terrazza condominiale (come si vede nella prima scena del film), né il tempo che passa, il suo lutto sembra proprio non finire mai.

A consolare Ciro c’è solo la pistola che ha nel cassetto della sua auto, chiaro segno della sua voglia dì vendicarsi o forse di farla finita. Liberamente tratto dal romanzo, ‘La strada degli Americani’ (Frassinelli) a firma dello stesso regista Miale Di Mauro, il film racconta appunto di quest’uomo silenzioso e disperato che ha dalla sua solo il figlio, qualche amico e l’affidabile madre che ogni sera lo aspetta a casa.

“Il mio personaggio di Ciro – dice Francesco Di Leva- è un uomo che sprofonda in un abisso e, dopo aver raggiunto il punto più profondo e oscuro della sua esistenza, prova in tutti i modi a risalire a galla, sperando di vedere presto la luce. Non è un vero tossicodipendente, ma ha trovato nell’uso e nell’abuso del crack uno sfogo per uscire dalla traversata del lutto che lo ha colpito dopo la morte improvvisa di sua moglie in un incidente stradale. Per restituire al personaggio il dolore, la fatica, ma anche la tenerezza che si porta dietro come un macigno – continua l’attore – ho lavorato molto sul silenzio. Ciro evita di confrontarsi con le persone e anche di incontrare gli sguardi degli altri, sfugge a qualsiasi contatto umano perché questa circostanza implicherebbe un confronto. Lui sa che è il momento di essere invaso dalla sofferenza, vuole percepirla come ultima e grande esperienza di amore verso sua moglie mentre tutto il resto, gli altri, la vita di ogni giorno, vengono dopo”.

“Ho capito che volevo raccontare Napoli come una città universale dove collocare il mio protagonista e la sua storia umana – dice il regista-scrittore -. Farlo vagare in una città notturna, piena di gru del porto, di rumori di muletti in azione, di container pronti a partire, di sabbia nera del vulcano e mare grigio d’inverno, di cavalcavia isolati e di strade periferiche e buie. E poi un’auto, quella di Ciro, che le percorre. Sullo sfondo il Natale che illumina le case degli altri e mette tristezza a chi non ha niente da festeggiare”.

E ancora Miale Di Mauro: “M’interessava solo guardare da molto vicino lo sforzo di quest’uomo che combatte contro sé stesso per attraversare la sua bizzarra elaborazione del lutto. Stare con lui, sempre con lui, sulla sua faccia livida e i suoi capelli radi, segni evidenti di dolore e disperazione. Fino all’alba che – finalmente – lo libererà dal supplizio con un sorriso di pianto”. Scritto dallo stesso regista con Bruno Oliviero e Francesco Di Leva, ”Nottefonda’ è prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema in collaborazione con Leocadia. Nel cast anche Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Valeria Colombo, Dora Romano e l’amichevole partecipazione di Chiara Celotto.

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