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Cronache

Giustizia, duro attacco politico del procuratore generale di Napoli Riello ad un assessore: non si può dare medaglia a chi delinque

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 “Non so in che mondo viviamo, se in Germania, in Francia o in qualsiasi altro Paese possa succedere questo. Domani potremmo aspettarci che, oltre alla Festa della polizia, dei carabinieri e della Guardia di finanza, si possa fare la festa della criminalità: diamo qualche medaglia ricordando che è morto nell’adempimento del proprio dovere di camorrista e rapinatore”. Chi parla non è Matteo Salvini, che chiede politiche di sicurezza più accorte e misure di contrasto al crimine adeguate alla sfida. No, a parlare questo linguaggio è il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, nel corso del suo intervento alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno Giudiziario. Dovrebbe occuparsi nella sua relazione dello sfascio della giustizia nel distretto di Napoli ma si lascia prendere la mano e si occupa anche  di altarini e murales realizzati in città in memoria di giovani morti mentre compivano reati. Una battaglia politica seria, coraggiosa condotta in solitaria da anni da Francesco Emilio Borrelli, politico, consigliere regionale dei Verdi. Finora nessuno se l’era mai filato manco di striscio. Oggi la battaglia di Borrelli è stata sposata nientedimeno che da un procuratore generale del più importante distretto giudiziario d’Italia, il Presidente Riello. Dopo aver parlato della vicenda durante una conferenza stampa lo scorso giovedì, il pg è tornato sull’argomento e ha detto: “Dopo il mio intervento, ho letto sul giornale che uno di questi altarini era stato fatto con il permesso del Comune. Un assessore, bontà sua, ha detto che li rimuoveranno ma, riportando non so il pensiero di chi, ha detto anche ‘troveremo il modo di ricordare questo giovane'”. Riello non lo dice ma la sua ironia è sferzante verso questo assessore del Comune di Napoli. Non volendo, forse, Riello, s’è messo a polemizzare frontalmente con un politico che fa l’assessore al Comune di Napoli. Poteva farlo? Può un magistrato attaccare così direttamente e duramente un assessore della terza città d’Italia? Noi riteniamo di sì. Un magistrato è anche un cittadino e quando fa discorsi che sono continenti, anche se politici, esercita i suoi diritti e doveri di cittadino riconosciuti dalla Costituzione a tutti. Certo, se Riello avesse qualche dubbio, puó sempre scrivere al CSM una relazione e chiedere di essere giudicato per le sue esternazioni politiche. Siamo certo che il CSM non lo sanzionerà.

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Cronache

Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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