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Cronache

Ferragni, ‘ora parlo io, difenderò i mei figli’

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“Sono stata zitta per troppo tempo. Ora penso sia importante parlare e spiegare”. Chiara Ferragni rompe il silenzio su Instagram, postando la sua intervista a Il Corriere della Sera dove racconta la sua verità e torna con la memoria al 15 dicembre scorso, quando l’Antitrust comunicò di aver sanzionato due società dell’influencer e la Balocco per “una pratica commerciale scorretta”, ovvero per aver pubblicizzato il pandoro griffato Ferragni lasciando intendere erroneamente ai consumatori che, attraverso l’acquisto, avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. “Era venerdì – ricorda l’imprenditrice -, ho passato anche sabato e domenica chiusa in casa, con addosso la stessa tuta, a leggere i tweet terribili su di me e dire: cosa cavolo sta succedendo?”. Insomma, il segnale è chiaro.

Ferragni non intende più subire in silenzio, chiede di smetterla con le fake news e passa al contrattacco, come dimostra la scelta di andare ospite di Che tempo che fa da Fabio Fazio sul Nove il 3 marzo. I primi referenti sono i suoi follower, che ringrazia in una delle stories di questa mattina, successive a quella in cui ha postato l’intervista. “L’avete solo aperta in 383 mila in 30 minuti”, scrive aggiungendo una faccina sorridente. E poi ancora: “1 milione 602 click, grazie”. Tra un post e l’altro sul tema anche un video in cui balla con il figlio Leo davanti alla tv in pigiama. Nell’intervista affronta il momento delicato della sua relazione. Dice riferendosi a Fedez: “Negli ultimi week end non c’è stato, in altri c’è stato. E comunque è mio marito. E in situazioni di caso esterne, è importante tenere le cose dentro la coppia e i problemi tra le mura familiari. La priorità è proteggere la famiglia e i figli”. Sulla vicenda del pandoro Balocco, la sua idea continua a essere che si sia trattato di un errore di comunicazione.

“Ci siamo resi conto che alcuni processi di analisi interna avrebbero potuto essere gestiti meglio. E stiamo lavorando per migliorare alcuni profili organizzativi”, spiega, ribadendo che la donazione era stata voluta da lei e il suo team e inserita nel contratto con Balocco: “È stata fatta subito dopo la firma del contratto ed è stata fatta subito proprio perché l’importo di 50 mila euro era certo e slegato dalle vendite e poi perché speravamo che il macchinario arrivasse prima della messa in vendita del pandoro”. Il futuro, con certezza, riguarda il suo ricorso al Tar “contro una sanzione che ritengo ingiusta e sproporzionata, ovviamente la pago e, se qualcosa otterrò indietro, donerò anche quello”.

Poi rimane un’incognita: “Non so se il mio è un lavoro che farò per tutta la vita o se vorrò raccontare la mia vita per sempre”, risponde spiegando che per lei è una sorta di vocazione da quando, a 16 anni, si faceva gli autoscatti col treppiede per raccontarsi agli altri. E se tutto finisse all’improvviso? “La paura è costante. In un lavoro come il mio che è completamente nuovo, temi sempre che il trend possa cambiare e di non piacere più”. Intanto si rincorrono le indiscrezioni sulla crisi dei Ferragnez. Secondo il settimanale Oggi, Fedez sarebbe andato via da casa non per sua volontà, ma allontanato dalla moglie e starebbe vivendo con grande sofferenza il momento. Sempre secondo queste indiscrezioni, i due si sarebbero rivisti in queste ore e starebbero chiarendosi per capire come gestire questa crisi. Cosa hanno deciso di fare e come si evolverà la loro relazione? Nella storie di Instagram Ferragni si limita a pubblicare una foto. Lo sguardo è malinconico.

Il commento, scarno: “Ciao”. A chi si rivolga e cosa voglia dire, al momento non è chiaro. Ieri anche Fedez, intercettato dall’inviato di Pomeriggio Cinque, aveva detto che la priorità “sono i figli” e che non si tratta di un gioco. La versione di Chiara Ferragni, quella completa e forse definitiva, arriverà domenica 3 marzo da Fabio Fazio.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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