E’ il vescovo che va in visita alla sua amministrazione comunale, per la seconda volta (la prima nel 2019), ma è anche il Papa che guarda al Giubileo del 2025 con un occhio agli ultimi e alle periferie. Per questo “aprirò una porta santa in carcere” ricorda Papa Francesco parlando nella storica Aula Giulio Cesare in Campidoglio. Il Papa si è recato nel cuore della sua città per parlare dell’Anno Santo ma anche per ribadire che Roma deve conservare la sua vocazione ad essere città aperta e accogliente, “al servizio della carità, al servizio dell’accoglienza e dell’ospitalità. Pellegrini, turisti, migranti, quanti si trovano in gravi difficoltà, i più poveri, le persone sole, quelle malate, i carcerati, gli esclusi siano i più veritieri testimoni di questo spirito”.
“L’autorità è pienamente tale quando si pone al servizio di tutti, quando usa il suo legittimo potere per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e, in modo particolare, dei più deboli, degli ultimi”, ha aggiunto il Papa auspicando che Roma possa continuare a “manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile”. Bergoglio ribadisce la sua attenzione alle periferie: “A me piace andare a visitare le parrocchie di periferia, perché sentano che il vescovo gli è vicino. E’ molto facile essere vicino al centro, io sono al centro, ma andare a visitare le periferie è la presenza del vescovo lì”.
Poi quel messaggio che va oltre le mura della città. Ricordando quando Roma scelse di abolire la schiavitù il Papa ha sottolineato: “anche raffinate civiltà possono presentare elementi culturali così radicati nella mentalità delle persone e dell’intera società da non essere più avvertiti come contrari alla dignità dell’essere umano. Fatto che si verifica anche ai nostri giorni, quando, quasi inconsapevolmente, si rischia a volte di essere selettivi e parziali nella difesa della dignità umana, emarginando o scartando alcune categorie di persone, che finiscono per ritrovarsi senza adeguata protezione”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha accolto con grande calore Papa Francesco.
La prima cosa che fanno insieme è affacciarsi sulla splendida vista del Foro imperiale. “Roma è unica”, dirà poi Francesco nel suo discorso. Gualtieri dal canto suo si prepara ad aprire le porte ad oltre trenta milioni di pellegrini: “Il Giubileo, ne sono certo, farà Roma migliore”, ha detto il sindaco. “La dimensione universale di Roma – ha aggiunto – rappresenta una straordinaria ricchezza per la città, poiché ci stimola a un confronto globale sulle migliori soluzioni per garantire un futuro prospero e sereno alle nuove generazioni”. Intanto, in occasione della visita, la città di Roma ha ‘donato’ al Papa due iniziative sociali: “Una nuova dimora destinata alle anziane e agli anziani, in un immobile confiscato alla criminalità nel quartiere Ostiense”, ha spiegato il sindaco. A questa si aggiunge “un progetto di formazione e avviamento al lavoro destinato alle persone private di libertà della Casa Circondariale di Rebibbia”.