Collegati con noi

Cronache

Da Che Guevara a Beppe Grillo, il prossimo sindaco di Corleone sarà un fiorentino ex Pci ora 5 Stelle

Pubblicato

del

Era comunista, è diventato 5 Stelle. Viveva a Firenze ed ha cambiato idea conoscendo Renzi. Se n’è andato a Corleone dove gestisce una cooperativa agricola. Maurizio Pascucci. Ora, primo non indigeno della storia, potrebbe diventare sindaco di Corleone, comune sciolto per mafia che andrà alle urne il 25 novembre.
“Ho creato- dice- un’associazione di imprese che si chiama Fior di Corleone e riunisce diciannove produttori, fra pastori e agricoltori. Il nostro listino è in Internet e di continuo si allarga il numero dei clienti, sono quasi un centinaio le famiglie che dalla sola Toscana acquistano da noi. Abbiamo anche un mulino, tre panifici e un pastificio”.
Corleone, 11 mila abitanti in provincia di Palermo, più che per le preziose testimonianze del barocco spagnolo e le sue chiese meravigliose è ricordata per avere dato i natali a Vito Andilini, poi chiamato Vito Corleone, diventato celebre perché protagonista del Padrino, e a Salvatore Riina, detto Totò, considerato il capo di Cosa Nostra per un decennio, fino al suo arresto avvenuto nel 1993.


Dal 2016 il Comune di Corleone è senza amministrazione, la giunta venne sciolta per infiltrazioni mafiose. Alla guida vi è un terzetto di funzionarie prefettizie: Maria Cacciola, Giovanna Termini, Rosanna Mallemi. Alle elezioni politiche del 4 marzo è stato un plebiscito per i 5stelle. Il loro candidato, il farmacista della città, Giuseppe Chiazzese, ha raccolto 3.243 voti, il 56,7%, staccando di ben 16 punti il candidato del centrodestra, non un esponente forzista qualsiasi ma l’ex ministro all’ Agricoltura del governo Berlusconi, Saverio Romano. Da parte sua il centrosinistra ha registrato un clamoroso flop, racimolando appena l’8,3%.
Forti del trionfo, i 5stelle vanno ora pensano al Comune e il neo-parlamentare farmacista Chiazzese è stato il grande elettore di Pascucci, divenuto candidato sindaco, 54 anni, da cinque è assistente parlamentare del senatore grillino Mario Giarruso, eletto a Catania.
Non fa mistero del suo passato nel Pci e di avere lavorato per dieci anni nell’Arci. Dice: “Il Pci non esiste più e nel Movimento ho trovato una mia coerenza con quello che facevo prima. Del resto la genesi dei rivoluzionari è ricca a Corleone. A fine ‘800 i fasci siciliani alla guida di Bernardino Verro evocarono emancipazione per i braccianti così come tante coraggiose donne lottarono per avere il diritto al voto che fu riconosciuto solo nel 1946. Noi ci batteremo per fare di Corleone una comunità dove le ombre siano memoria e la luce sia splendente per tanti e non pochi”.
A sfidarlo saranno il centrodestra e il centrosinistra, ma nessuno dei due schieramenti ha ancora un candidato.
Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc ha deciso di presentarsi assieme ma aspettano la decisione della Lega, che non ha partecipato al summit e potrebbe anche rimanere sull’Aventino per favorire gli alleati di governo pentastellati.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Strangolò la moglie nel Ravennate, l’ergastolo è definitivo

Pubblicato

del

featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

La Corte di Cassazione ha confermato nel tardo pomeriggio di ieri la condanna all’ergastolo per il 42enne Riccardo Pondi accusato di avere strangolato la moglie, la 31enne Elisa Bravi, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019 nella camera da letto della loro villetta di Glorie di Bagnacavallo, nel Ravennate. In primo grado l’uomo era stato condannato a 24 anni in quanto la Corte d’Assise di Ravenna – come riportato dalla stampa locale – aveva messo in equivalenza attenuanti e aggravanti. In appello a Bologna era arrivato l’ergastolo, ora confermato.

La difesa ha preannunciato che, una volta depositate le motivazioni, potrebbe rivolgersi alla giustizia sovranazionale per chiedere di chiarire alcuni dubbi. Fra questi, la capacità di intendere e volere dell’uomo – in carcere dall’arresto eseguito quella stessa notte dai carabinieri – sulla quale la perizia disposta Tribunale ravennate non aveva ravvisato lacune sebbene il 42enne poco prima dell’omicidio avesse espresso timore per un fantomatico avvelenamento ai suoi danni a opera della consorte.

Continua a leggere

Cronache

Michelle Obama a Portofino sullo yacht di Spielberg

Pubblicato

del

La dolce vita di Michelle Obama: l’ex first lady Usa è stata fotografata a Portofino (Genova) con Tom Hanks e Rita Wilson su un motoscafo partito dallo yacht da 250 milioni di dollari di Steven Spielberg. Una giornata passata in acqua tra snorkeling e bagni di sole, secondo il Daily Mail che ha ottenuto le foto in esclusiva. Michelle, scrive il tabloid britannico, è da settimane in Europa senza il marito Barack Obama: prima della tappa italiana è stata fotografata a Madrid e a Maiorca. L’ultima volta che l’ex first lady è stata immortalata con Obama è stata a New York per l’apertura degli Us Open a fine agosto.

Continua a leggere

Cronache

L’assassino di Klodiana in fuga, è caccia all’uomo

Pubblicato

del

Lo cercano da ieri sera, ormai in tutta la Toscana, anche con l’elicottero, ma al momento nessuna traccia di Alfred Vefa, l’ex marito e assassino di Klodiana, 37 anni il prossimo dicembre, morta per un colpo di pistola che le è stato sparato a distanza ravvicinata in strada a Castelfiorentino, non lontano dalla casa dove viveva con i figli. Casa che aveva diviso anche con l’ex coniuge nonostante la separazione e il divorzio. Alfred, muratore di nazionalità albanese come la vittima, è stato sospettato fin da subito per il delitto. Si è reso subito irreperibile: per i carabinieri, che conducono le indagini coordinate dal pm Ornella Galeotti, sarebbe in fuga con la sua Golf grigia, senza soldi e documenti ma forse con la pistola con cui ha sparato a Klodiana.

Il suo telefono risulterebbe spento dalle 19,05 di giovedì sera, quasi mezz’ora prima dell’omicidio. Ieri la donna doveva trascorrere la serata con un’amica. Invece, da quanto poi ricostruito, ha incrociato l’ex marito per strada. Uno scambio di battute. Lei lo avrebbe spintonato, lui allora avrebbe estratto la pistola e le avrebbe sparato un colpo, uccidendola. A assistere l’altra sera all’omicidio sarebbero stati due uomini che stavano andando al circolo ricreativo, poco distante. Ma ad alcune fasi della discussione tra i genitori avrebbe assistito anche la figlia 14enne, da casa.

La ragazzina sarebbe così corsa a svegliare il fratello, 17anni, che stava dormendo. Quando i due fratelli sono arrivati in strada la madre era già riversa per terra e il padre era scappato. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e gli investigatori ascoltano in queste ore le persone vicine agli ex coniugi. Da quanto risulta agli inquirenti, la donna non avrebbe mai presentato denunce contro l’ex marito dal quale aveva divorziato in Albania due anni fa, anche se il divorzio non era stata ancora trascritto in Italia per problemi burocratici. A Castelfiorentino convivevano, da separati, nella stessa casa. Una situazione che non sarebbe stata gradita dalla famiglia di Alfred Vefa.

Nel pomeriggio, la pm Ornella Galeotti ha ascoltato i due figli della coppia. Poi sarà affidato l’incarico per l’autopsia che sarà effettuata all’istituto di medicina legale dove la salma è stata portata. “Era una ragazza fantastica, che conoscevo bene personalmente, e che era amata da tutti. Questo fatto ci ha distrutto”. Così scrive stamani su Fb il sindaco di Castelfiorentino (Firenze) Alessio Falorni per la morte di Klodiana Vefa. Il primo cittadino, stringendosi “con forza” alla famiglia “soprattutto ai figli che lascia” la vittima, ha poi reso noto che “Castelfiorentino proclamerà il lutto cittadino, con due giorni nei quali le nostre bandiere saranno issate a mezz’asta, le manifestazioni pubbliche saranno annullate, e alle scuole sarà chiesto di stimolare gli studenti circa il tema del femminicidio e della violenza sulle donne”.

Organizzata anche una fiaccolata. “Era una persona solare, socievole, una bravissima mamma, i nostri clienti gli volevano bene. Siamo sotto shock”. Queste le parole di una dipendente della pizzeria dove per due anni aveva lavorato la vittima: l’aveva lasciata ad agosto, ora era impiegata in un calzaturificio di Empoli. “Ero una sua amica, sapevo che erano separati e che lui da un paio di mesi si era allontanato. Qualche screzio come in tutte le coppie che si separano ma, all’apparenza, era tutto normale”, ha riferito un’amica che insieme ad altre due donne si è fermata in via Galvani, davanti al luogo dove Klodiana è morta e dove tra tanti fiori è stata lasciata anche una scarpa rossa, simbolo della violenza sulle donne.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto