Sono state recuperare le spoglie sottostanti la lapide dedicata alla cofondatrice del complesso monumentale degli Incurabili Maria D’Ayerba, dopo il cedimento nella chiesa Santa Maria del Popolo degli Incurabili. Le spoglie erano rimaste sepolte tra i detriti al di sotto della grossa lapide, sprofondata per ragioni da accertare in un sottostante box auto. Eh sì, un box per parcheggiatore auto sotto la tomba di una santa.”Le attività tecnico-amministrative proseguiranno senza sosta nei prossimi giorni – ha detto il commissario straordinario Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva – così da programmare nel più breve tempo possibile gli interventi da realizzare per curare questo importante Complesso monumentale che accoglie anche attività clinico assistenziali”. Il recupero, evidenzia Verdoliva, è stato possibile “grazie all’indispensabile supporto dei vigili del fuoco”. La mattinata è stata anche l’occasione per il commissario di svolgere un sopralluogo con il direttore sanitario degli Incurabili, con il responsabile dei beni artistici della Asl alla presenza del soprintendente ai Beni artistici e culturali, dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale, del comando di Polizia locale di Napoli San Lorenzo e del Comando dei vigili del fuoco di Napoli. I tecnici hanno provveduto ad un’attenta verifica dello stato dei luoghi e ad una prima valutazione delle azioni da mettere in campo per la salvaguardia del Complesso monumentale.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata avvertita in modo netto questa mattina intorno alle ore 10 nelle città di Potenza e Matera e in altre zone della Basilicata. Molti cittadini hanno percepito il sisma e alcuni sono scesi in strada, preoccupati dall’evento tellurico.
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l’epicentro del terremoto è stato localizzato a sei chilometri dal Comune di Vaglio, con una profondità di 14,3 chilometri.
Dopo il sisma, non sono stati segnalati danni a persone o edifici, ma sono in corso le verifiche da parte della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, per accertare eventuali criticità.
L’evento sismico ha ricordato ancora una volta l’importanza della prevenzione e della sicurezza in un territorio caratterizzato da una significativa attività sismica. I tecnici dell’Ingv continueranno a monitorare la situazione per escludere possibili repliche nelle prossime ore.
Il Forio Basket, fondato nel 1977, è una delle realtà sportive più consolidate dell’isola d’Ischia. Nel corso della sua storia, ha conquistato numerosi successi, tra cui la promozione in Serie B Unica Nazionale, sia con il settore maschile che con quello femminile, la vittoria della Coppa Italia di Serie C e il titolo regionale Under 17 Élite, oltre a numerosi tornei giovanili disputati in tutta Italia.
In questi giorni, nei pressi del porto di Forio, il Forio Basket ha organizzato una cena sociale che ha visto la partecipazione entusiasta di centinaia di persone. Ragazzi, bambini, adulti e anziani hanno animato vico San Gaetano, trasformandolo in un luogo di festa, sulle note del giovane DJ Jo Satta. Il menu della serata ha celebrato la tradizione gastronomica locale, con bruschette, pasta, montanare fritte, pane e mortadella, il tutto accompagnato dal vino Pietratorica e dal gelato dell’ex storico Bar Elio.
Vito Iacono
L’evento è stato un autentico momento di sport e socializzazione, come sottolineato dal presidente Vito Iacono:
“Questa vuole essere una serata all’insegna dell’amicizia, dello stare bene insieme e dello sport. Un’occasione per il Forio Basket di scendere in piazza, oltre le dinamiche sportive e agonistiche di una quotidianità molto impegnativa sotto ogni punto di vista. Siamo riusciti a organizzare questa serata grazie all’impegno dei genitori di alcuni atleti e di amici che ci hanno dato una mano”.
Una società radicata e inclusiva
L’ampia partecipazione alla cena sociale testimonia il forte legame tra il Forio Basket e il territorio. La società, da sempre inclusiva e aperta a tutti, è tra le più seguite non solo nel Comune di Forio, ma in tutta l’isola d’Ischia. Attualmente conta oltre 130 iscritti tra minibasket e settore giovanile e, negli anni ’90, risultava censita come la società con il maggior numero di iscritti in Europa in rapporto alla popolazione.
Ostacoli e difficoltà: la mancanza di spazi per gli allenamenti
Nonostante il prestigio e il valore sportivo, il Forio Basket ha spesso dovuto affrontare ostacoli burocratici e discriminazioni politiche locali. La società, fondata dalla famiglia Iacono, che ha visto per tre generazioni amministratori e consiglieri comunali a Forio, ha spesso subito limitazioni nell’accesso alle strutture sportive, pur essendo una delle realtà più importanti dell’isola.
Un esempio concreto di queste difficoltà è la situazione del palazzetto dello sport: nonostante la presenza di un impianto coperto, molti giovani cestisti sono costretti ad allenarsi all’aperto, perché gli spazi interni non risultano sufficienti o adeguatamente concessi per le loro esigenze.
Il Forio Basket continua a essere un punto di riferimento per lo sport isolano, promuovendo non solo il talento cestistico, ma anche valori di inclusione, socialità e appartenenza alla comunità. Tuttavia, resta aperta la questione della necessità di spazi adeguati per la pratica sportiva, affinché i giovani atleti possano allenarsi in condizioni dignitose e senza limitazioni.
L’evento di questi giorni ha dimostrato ancora una volta che il Forio Basket è molto più di una semplice società sportiva: è un simbolo di aggregazione, passione e identità per tutta l’isola d’Ischia.
La Guardia di finanza di Padova ha scoperto false compensazioni di crediti d’imposta finanziati con risorse del Pnrr per oltre 270mila euro, e violazioni alla normativa sull’uso del denaro contante, per oltre 160mila euro, da parte di una società di commercio all’ingrosso di rottami. Le attività ispettive sono state condotte dai militari di Cittadella dopo una verifica fiscale. La società patavina avrebbe indebitamente beneficiato nel 2022, 2023 e 2024 dei crediti che non le spettavano, legati all’acquisto di quattro macchinari aziendali, rientranti nel piano “Industria 4.0”, dal valore di oltre 585mila euro.
Tre di essi però erano utilizzati da un’altra società, di proprietà di un familiare del titolare, con contratti creati ad hoc ma non validi; in un caso è stato esibito un contratto di noleggio dei mezzi sottoscritto due anni prima rispetto alla data del loro acquisto. Sono stati poi riscontrati illeciti sulla somministrazione illecita di manodopera tra le due società, e dall’analisi della contabilità sono state accertate 84 operazioni commerciali in contanti, per una somma superiore al limite stabilito dalla disciplina antiriciclaggio. Al legale rappresentante della società padovana sono state elevate sanzioni tra un minimo di oltre 300mila euro e un massimo di 4,2 milioni.