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Cronache

Contro il decreto sicurezza di Salvini in migliaia in piazza a Roma. Controlli asfissianti ai pullman dei manifestanti, il Viminale non gradisce le misure della questura

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Piazza San Giovanni è piena di bandiere, lingue e colori della pelle diversi. È la giornata di lotta contro il razzismo, Salvini, il decreto sicurezza e il governo. Ci sono migliaia persone provenienti da tutta Italia. Più di 20 mila, dicono gli organizzatori. “Nonostante i pullman bloccati dalla polizia all’altezza di Roma Nord e Roma Sud senza alcun motivo” denunciano sempre gli organizzatori. Che hanno accusati la polizia di aver fatto scendere chi era a bordo, hanno perquisito gli zainetti, hanno scattato foto ai volti di persone incensurate, hanno chiesto documenti, si sono fatti mostrare gli striscioni (in alcuni casi, quelli che spernacchiavano Salvini e il suo decreto sicurezza, contestandone il contenuto). Il tutto ha contribuito a far lievitare inutilmente la tensione. Un’operazione giudicata “inutile” dagli stessi vertici della polizia, al punto che, dal Viminale, più di una telefonata sarebbe arrivata alla questura di Roma per chiedere spiegazioni. Ma c’è anche un’altra versione, ancora più inquietante alla vigilia delle nomine ai vertici dei nostri 007, secondo la quale alla base dell’iniziativa della polizia ci sarebbe una informativa dei Servizi di sicurezza. Si tratterebbe del solito, indefinito allarme sulla presenza dei centri sociali, del Nord Est e di Napoli e di possibili atti di violenza. Una bolla di sapone, come si è visto.

Manifestazione pacifica, allegra e colorata. Che ha acclamato al grido di “fratello vai avanti”, Mimmo Lucano, ormai diventato una icona antisalviniana. Il sindaco sospeso di Riace è apparso visibilmente emozionato. “Siamo una minoranza, certo, ma oggi siamo tanti. Loro, quelli che stanno costruendo la società dell’ odio e della paura, non vinceranno mai. Non riusciranno a spegnere la speranza di un mondo giusto, accogliente e fraterno. Noi restiamo umani, loro sono la faccia della barbarie”. Sfila il corteo aiutato anche da una splendida giornata di sole. “Uniti e solidali contro il razzismo del governo e il decreto Salvini”, si legge su uno striscione”. “Accoglienza umana per tutti i profughi e gli immigrati”.

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Curia di Napoli a parroci, a Pasqua niente allestimenti maestosi

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Per le cerimonie della Settimana Santa l’ufficio liturgico della diocesi di Napoli ha scritto una sorta di vademecum che è stato pubblicato sul sito. Ai parroci viene ricordato, ad esempio, che per l’altare della Deposizione, che viene allestito in occasione del triduo pasquale “non servono dunque fioriture e allestimenti maestosi, né eccessivi segni, spesso frutto di estrosa fantasia, che finiscono per distogliere lo sguardo e l’attenzione dal ‘Segno'”. “È piuttosto necessaria la preparazione di un luogo accogliente e consono alla preghiera, senza elementi di disturbo. Risulta pertanto assolutamente inopportuno dare “un tema” all’altare della reposizione. Esso non è dunque il luogo dove ostentare la solennità e gareggiare alla realizzazione più bella, né delle rappresentazioni scenografiche con le quali stupire i fedeli: l’unico stupore è dato dal dono dell’Eucaristia da parte del Signore stesso alla sua Chiesa”.

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È morta Sofia Sacchitelli la ragazza che combatteva le malattie rare come la sua

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Aveva solo 23 anni Sofia Sacchitelli, la ragazza genovese affetta da un raro tumore al cuore : non ce l’ha fatta ed è morta. Sofia aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per le malattie rare, come la sua. Lei stessa aveva parlato in pubblico per spingere questa missione e in tanti la stavano sostenendo. Sofia studiava Medicina ma l’angiosarcoma cardiaco, un tumore rarissimo al cuore, l’ha ucciso. Parliamo di una malattia che colpisce una persona ogni 2-3 milioni. Anche le società calcistiche di Genoa e Sampdoria hanno sostenuto la onlus che si chiama ‘Sofia nel cuore’. In tanti hannopvoluto ricordare il coraggio della giovane Sofia, fra questi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

 

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Valanga su Courmayeur, sono due giovani svedesi le sciatrici morte

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È stata trovata anche la seconda sciatrice morta dopo essere stata travolta dalla frana caduta su Courmayeur, in val Veny. Si tratta di una ragazza svedese di 25 anni, faceva parte di un gruppetto di 4 giovani “freerider” tra 20 e 25 anni, giunti a Courmayeur per sciare fuori pista. E mentre facevano questo sono stati travolti dalla frana: le due ragazze non sono riuscite a ripararsi e sono state travolte in pieno trovando la morte sulle nevi valdostane, i due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo. A trovare gli sciatori sono stati i soccorritori del Soccorso alpino, nel caso dell’ultima giovane ritrovata, hanno individuato il corpo sorvolando la zona in elicottero quando il maltempo ha concesso una pausa

 

 

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