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Cronache

“Ciro Guarente uccise brutalmente l’amico attivista gay Vincenzo Ruggiero”. Condannato all’ergastolo

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Si è concluso  il processo di primo grado per l’assassinio di Vincenzo Ruggiero, attivista gay 25enne ucciso e fatto a pezzi il 7 luglio dello scorso anno ad Aversa, nel Casertano. Ruggiero viveva nello stesso appartamento della fidanzata di Ciro Guarente, 36 anni, assassino reo confesso condannato all’ergastolo. I giudici hanno accolto le tesi della procura, non hanno riconosciuto alcuna attenuante all’assassino, gli hanno addebitato piuttosto l’efferatezza e la futilità dei motivi e gli hanno inflitto il massimo della pena. Anche se è corretto dire ancora presunto assassino già che le sentenze le emettono i giudici e ci sono tre gradi di giudizio. In ogni caso il pubblico ministero della procura di Napoli Nord aveva chiesto l’ergastolo per Ciro Guarente proprio per le modalità dell’omicidio. Guarente è già in carcere da più di un anno con la grave imputazione di aver sì ammazzato Ruggiero a colpi di pistola, ma anche per averlo fatto a pezzi, nascondendone poi le parti in un autolavaggio del quartiere della zona occidentale di Napoli, Ponticelli. I resti mortali del giovane furono poi rinvenuti sotto un massetto di cemento armato, esattamente nel punto in cui fu indicato dall’assassino reo confesso. Era il posto dove solitamente c’era il cane da guardia. Di Guarente si è parlato molto nel corso di questo processo perché il suo legale, evidentemente anche in ossequio ad una precisa strategia difensiva, ha evidenziato ai giudici di primo grado i gravi disturbi che affliggono l’uomo che da bambino avrebbe subito violenze sessuali da un prete. E in pratica, per farla semplice, queste violenze lo avrebbero cambiato e disturbato sia nella personalità che nel sesso. Guarente avrebbe ucciso perché Ruggiero conviveva con una trans, Heven Grimaldi (fidanzata di Guarente).  Quel che è emerso dal processo è che quel 7 luglio del 2017, Guarente, si presentò nell’appartamento di Aversa, dove Vincenzo abitava con la trans Heven Grimaldi, per un chiarimento. Ma entrò armato e dopo una lite lo uccise. Poi fece sparire il cadavere.

Ergastolo per Guarente, parlano l’avvocato Cerchia e Maria Esposito, mamma della vittima: l’ergastolo è solo una consolazione

Infine, siccome molti indizi portavano a lui, provò a mettere in scena, in maniera anche ridicola, l’“allontanamento volontario” di Vincenzo Ruggiero. Solo il 29 luglio vennero ritrovati alcuni dei resti di Vincenzo Ruggiero in un garage di via Scarpetta a Ponticelli, una volta adibito ad autolavaggio. Il cadavere era stato sezionato, cosparso di acido muriatico e in parte occultato sotto uno strato di cemento fresco. Data l’efferatezza solo due mesi fa, ad un anno di distanza, è stato possibile celebrare il funerale del giovane. E questo perché l’assassino ha confessato l’omicidio. Ed ha confessato anche le violenze subite da bambino da un parroco. Violenze che lo avrebbero cambiato. I giudici di primo grado hanno ascoltato tutto, tutti e hanno deciso. Per ora Ciro Guarente resta in carcere e sul suo profilo dell’ufficio matricola di detenuto ci sarò scritto “fine pena mai”. In attesa dell’Appello e della Cassazione.

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Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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