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Calcio, Vlahovic alla Juve: è un’operazione da 90 milioni

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Dusan Vlahovic approda alla Juventus e l’entusiasmo dei tifosi bianconeri si riaccende. Nemmeno troppi presenti davanti al JMedical, per le visite mediche di rito, con qualche borbottio perche’ l’attaccante serbo, finiti gli esami, si e’ infilato sull’auto senza fermarsi, concedendo appena un saluto con la mano. Ma tantissimi i fans scatenati sui social a elogiare il bomber e a sognare nuovi successi della Vecchia Signora. Oggi la firma, con un contratto da 7 milioni di euro a stagione fino al 2026 al giocatore, 70 milioni +10 di bonus alla Fiorentina, oltre gli 11,6 milioni del contributo di solidarieta’ previsto dalla Fifa e di oneri accessori. Un’operazione quindi da oltre 90 milioni. Il primo giorno nella sua nuova casa ha coinciso per Vlahovic con quello del 22 compleanno personale La nuova avventura comincia dopo le 98 partite in campionato e i 44 gol con la maglia della Fiorentina, 108 gettoni di presenza e 49 reti nel bilancio complessivo con la Viola. Un acquisto per la Juventus forse piu’ strategico di quello dello stesso Cristiano Ronaldo. Il portoghese era arrivato con l’obiettivo dell’ultimo salto di qualita’ verso la conquista della Champions League e anche con il compito di arricchire l’immagine commerciale della societa’, a 33 anni suonati. Vlahovic e’ stato chiamato a 22 anni, con la squadra bianconera ancora attardata in classifica rispetto alla zona Champions e con l’obiettivo di competere in quest’edizione della Coppa che riparte a febbraio con la sfida del Villareal negli ottavi di finale. Andare avanti il piu’ possibile in Europa nella prossima primavera e conservare il posto finendo tra le prime 4 in serie A sono traguardi imprescindibili per il club guidato da Andrea Agnelli, dopo il bilancio in rosso per 209 milioni di euro approvato a fine ottobre dall’assemblea degli azionisti.

L’acquisto dell’attaccante serbo, il piu’ giovane esordiente nella storia del Partizan Belgrado, ha assorbito la quota dell’ultimo aumento di capitale – in totale 400 milioni di euro – destinata a rafforzare la competitivita’ della Juventus. Uno sforzo insolito per il mercato di gennaio che puo’ essere ampiamente ripagato, e’ stata la valutazione del management bianconero. Vlahovic indossa la maglia bianconera da capocannoniere del campionato, 17 reti insieme a Ciro Immobile. E dei gol quest’anno la Juventus ha sentito la mancanza, dopo l’addio di Cristiano Ronaldo. Con il serbo Allegri sa di avere trovato l’attaccante in grado di risolvere i problemi di prolificita’ dell’attacco bianconero, che finora ne’ Dybala, al rientro dopo un periodo di guai fisici, ne’ Morata, troppo altalenante, hanno risolto. Un arrivo tanto piu’ importante dopo l’infortunio di Federico Chiesa, fuori gioco per 7 mesi. Oggi al JMedical Vlahovic e’ stato preceduto da Leonardo Bonucci, uno dei veterani della Juventus che ha scherzato con tifosi, fhttps://www.juorno.it/wp-admin/media-upload.php?post_id=179364&type=image&TB_iframe=1otografi giornalisti in attesa, “Aspettavate forse qualcun altro?”. E poi il 19 bianconero ha dato il benvenuto ufficiale all’attaccante serbo prima delle visite mediche. Sull’arrivo di Vlahovic oggi a Torino, ha qualcosa da ridire il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli, che ha presentato un’interrogazione per la presunta violazione delle norme anti-Covid. “Vlahovic e’ risultato positivo a un tampone rapido lo scorso venerdi’”, ha scritto il politico toscano chiedendo se l’Asl Toscana Centro – competente per territorio – “ha concesso deroghe speciali al calciatore o se lui stesso avrebbe, invece, violato le regole legate all’emergenza sanitaria”.

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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