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Politica

Caivano: De Luca, ma Piantedosi dov’era in questi anni?

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Continua la polemica a distanza tra il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il governo dopo il botta e risposta registrato ieri. Alla provocazione del governatore “una tenda della Protezione Civile a Caivano per accogliere i ministri in pellegrinaggio a Caivano” il governo aveva risposto rivendicando risultati non pervenuti nei 40 anni precedenti nel comune a nord di Napoli. Oggi la controreplica di De Luca che punzecchia in particolare il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“Sulla vicenda che ha visto protagonista il ministro Lollobrigida che ha fermato un treno per venire a Caivano a inaugurare un piccolo parco realizzato non da lui ma dai carabinieri – ha ricordato oggi De Luca nel corso dell’appuntamento settimanale con i social – per motivi di solidarietà noi avevamo deciso di attrezzare una tenda della Protezione Civile per ospitare tutti i ministri che stanno arrivando a Caivano. Ora io vorrei dire che a Caivano vivono migliaia di persone perbene e civili che vanno rispettate, non ci si può rapportare a Caivano come se fosse l’ Africa sub-sahariana con questa processione demagogica di ministri che pensano di fare clientela politica fino alle Europee. E’ una vergogna.

A Caivano c’e’ una emergenza che dura da anni che è la camorra che ha le mani sulle città”. “Ora – sottolinea De Luca – a fronte di questa mia proposta a sfottere questa allegra compagnia di ministri c’e’ stato un comunicato della Presidenza del Consiglio in polemica con me che mi ha ricordato che finalmente dopo 40 anni si affrontano i problemi. Tra i firmatari figura anche il ministro Piantedosi – col quale abbiamo anche rapporti di cordialità -. Vorrei ricordagli che nei 40 anni precedenti lui era capo di gabinetto al Ministero dell’Interno dove c’era Salvini ministro. E che attualmente lui è ministro dell’Interno. Per cui nei 40 anni precedenti chi non ha fatto il proprio dovere era il Ministero dell’Interno che ha scoperto solo oggi che esiste la camorra a Caivano”. “Vorrei anche ricordare a quell’imbecille che ha scritto quel comunicato che l’unica istituzione presente a Caivano è stata la Regione Campania che ha fatto cose anche non di propria competenza in quel territorio. All’imbecille della Presidenza del Consiglio – ha rincarato la dose De Luca – vorrei dire che avrebbe il dovere prima di scrivere di informarsi e in ogni caso invito questi giovanotti del governo nazionale a farla finita perché Caivano è abitata da persone indisponibili ad essere offese da queste comparsate propagandistiche che vengono a fare a decine i ministri che – parlo per il ministero dell’Interno – se ne sono infischiati per decenni. Dovremmo prendere esempio – ha concluso De Luca – dal Medio Oriente: sollecito una tregua umanitaria. Fatela finita per due mesi, poi quando saremo più vicini alle elezioni Europee fate una piccola invasione. Ma ora fatela finita per rispetto del nostro fegato e dei cittadini di Caivano”.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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