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Blocchi stradali e proteste, i migranti del Centro accoglienza di Mineo che hanno ottenuto il permesso di soggiorno non vanno via perché vogliono soldi per viaggiare

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Per ora siamo a blocchi stradali a singhiozzo. La polizia segue da vicino. Ancora non c’è stato alcun intervento di forza. Monta però la protesta di un centinaio di migranti ospiti del Cara di Mineo, il centro di accoglienza richiedenti asilo in provincia di Catania. Gli extracomunitari hanno bloccato e occupato la carreggiata della strada statale 417, Catania-Gela per manifestare contro il taglio nei servizi all’interno della struttura e nei trasporti. Tra i manifestanti ci sono anche circa 80 extracomunitari che hanno ottenuto il regolare permesso di soggiorno e dovrebbero lasciare la struttura. Abbiamo chiesto si mediatori culturali della struttura perché a protestare ci sono anche migranti che dovrebbero essere felici perché hanno ottenuto l’agognato permesso di soggiorno. Ebbene sembra che si rifiutino di andare via senza avere i soldi per il viaggio. La strada è da ore chiusa al traffico. Altri migranti presidiano anche la strada statale 385 che collega Catania e Palagonia. Sul posto sono presenti agenti della polizia stradale di Caltagirone e carabinieri della compagnia di Palagonia. Per si prova a riportare la calma e a far rientrare i migranti nel centro rimuovendo i blocchi stradali. Se non dovessero esserci novità, il rischio è dover sgomberare con la forza. Sul posto sta arrivando il reparto celere.

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Reati contro la pubblica amministrazione, arresti

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Travolge anche la Puglia lo scandalo dei falsi titoli formativi e diplomi, che sarebbero stati rilasciati da alcune società in cambio di denaro. La Guardia di finanza di Bari e Barletta sta eseguendo nove misure cautelari e il sequestro di beni per circa 10 milioni di euro, in esecuzione dei provvedimenti firmati dal gip di Trani su richiesta della Procura guidata da Renato Nitti.

L’accusa a carico degli indagati è associazione per delinquere dedita alla commissione di reati contro la fede pubblica, il patrimonio e la pubblica amministrazione. Le misure cautelari sono state eseguite in Puglia e in altre regioni. La Guardia di finanza ha eseguito perquisizioni in tutta Italia.

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Contrabbando di orologi di lusso a Malpensa, maxi sequestro

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Sono accusati di contrabbando aggravato due uomini e una donna finiti nel mirino dei militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese. Con loro al centro delle indagini ci sono due società di spedizioni che operano all’aeroporto di Malpensa. Nei loro confronti il Gip del tribunale di Busto Arsizio (Varese) Piera Bossi ha emesso un decreto di sequestro per un valore di 23 milioni di euro. I tre nel novembre scorso erano già stati colpiti da un provvedimento identico per un valore di un milione di euro. Al centro di quello che i finanzieri definiscono un vero e proprio sistema di contrabbando ci sono 64mila orologi di lusso. Rolex, IWC, Bulgari, Chopard e Cartier che in almeno 80 occasioni, così come ricostruito dalla procura bustocca, sono stati importati in Italia da Hong Kong in barba a dazi e Iva dovuti e rivenduti in nero (anche a commercianti del settore) dai tre dipendenti infedeli delle società di spedizione con un volume “d’affari” stimato in 103 milioni di euro. Un giro andato avanti per almeno due anni.

Tutto è partito dalla denuncia di un altro dipendente di una delle società coinvolte che ha segnalato all’autorità giudiziaria quanto stava accadendo. In sintesi gli orologi di lusso, erano accompagnati da false fatture estere, venivano introdotti in territorio nazionale attraverso l’aeroporto di Malpensa formalmente assoggettati al regime doganale del “Transito Comunitario”, ovvero senza applicazione di dazi e Iva, in quanto ufficialmente destinati ad una base militare americana (totalmente estranea alla vicenda) su suolo italiano, che gode dunque di extraterritorialità. I preziosi orologi venivano quindi venduti sotto banco. Il sistema di contrabbando sarebbe ora smantellato e il Gip ha disposto il sequestro milionario.

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Soldi e droga in casa, arrestato 28enne a Ercolano

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Custodiva in casa soldi e droga: un 28enne è stato arrestato a Ercolano (Napoli). Nel corso di perquisizione domiciliare, i Carabinieri della locale tenenza hanno sequestrato 310 grammi di marijuana, 96 grammi di hashish e un bilancino di precisione oltre a 1.585 euro ritenuti provento del reato. A Portici (Napoli) i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 17enne di San Giorgio a Cremano perché trovato in possesso di 17 grammi e mezzo di hashish già suddivisa in dosi per la vendita al dettaglio. Il minorenne, affidato ai propri genitori, deve rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.

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