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Avvistata e fotografata vicino la costa di Ischia la tartaruga liuto, specie a rischio estinzione

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Nuotava a quattro miglia dalle coste di Ischia ad una profondità tra i 400 e 600 metri, in corrispondenza del Canyon di Cuma ed in prossimità della zona D dell’Area Marina Protetta delle isole di Ischia, Procida e Vivara. In questi posti la rara tartaruga liuto si è mostrata ai ricercatori di Oceanomare Delphis Onlus, che perlustrano quotidianamente i mari del golfo di Napoli cercando cetacei. Per un quarto d’ora la tartaruga è rimasta in emersione consentendo ai volontari di ‘catturarla’ fotograficamente e raccogliere preziose informazioni da condividere con il Centro Ricerche Tartarughe Marine della stazione zoologica Anton Dohrn. L’avvistamento nel mare ischitano, decisamente eccezionale, è considerato una buona notizia: a causa dell’impatto antropico a livello globale, la tartaruga liuto, caratteristica per la macchia rosa a forma di liuto al centro della testa, è infatti inserita nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ed è classificata come ‘vulnerabile con trend di popolazione in diminuzione’.

“In Italia si contano, tra il 1981 e 2000, appena 152 avvistamenti su 411 registrati in Mediterraneo” spiega Sandra Hochsheid, Responsabile del Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn.  E del resto non deve essere difficile comprenderne il perché, visto che “la tartaruga liuto, come altre tartarughe marine, è minacciata dalle attività umane, per lo più di pesca, ed anche dai pericoli derivanti dall’inquinamento da plastica”. Un esempio su tutti, che riporta al 2007: “In una spiaggia di Gaeta – spiega la Hochscheid –  fu rinvenuto un esemplare con lo stomaco e l’intestino colmi di buste di plastica, che l’animale aveva ingerito probabilmente scambiandolo per meduse, suo alimento preferito”.
Sembrava regolarmente in salute, invece, la liuto osservata nel mare di Ischia: è qui, tra l’isola verde, Ventotene e Capri, che si snoda essenzialmente l’attività di Oceanomare Delphis: “Oltre ai cetacei, target del progetto, monitoriamo anche la presenza di tartarughe quali ulteriori indicatori dello status di conservazione e biodiversità dell’ecosistema marino”, spiega Barbara Mussi, la presidente della onlus.
E questo sembra un anno fortunato: “Dall’inizio della campagna 2018  i nostri ricercatori hanno realizzato 15 avvistamenti di specie di tartarughe, di cui 14 tartarughe comuni (Caretta caretta) e l’ultima la tartaruga liuto. Ciò non toglie – conclude la cetologa – che la presenza di plastica nel nostro mare rappresenta una delle minacce principali anche per le popolazioni di cetacei che utilizzano quest’area come sito di alimentazione e riproduzione”.

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La Sicilia in crisi: l’estate della grande sete

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Laghi ridotti a pozzanghere, cittadini in fila per rifornirsi d’acqua dalle autobotti private, due milioni di persone costrette a fare i conti con i razionamenti, il 20% dei bacini a secco, fino al 75% di perdite in agricoltura, allevatori costretti a macellare il bestiame e, sullo sfondo, il business del mercato nero. È l’estate della grande sete in Sicilia.

L’emergenza idrica in Sicilia, causata dalla mancanza di piogge – le più scarse dal 2002 – e dal caldo torrido, è il risultato di decenni di inefficienze, reti idriche colabrodo mai riparate e sprechi. La Conferenza Stato-Regioni ha riconosciuto le “condizioni di forza maggiore”, permettendo alle imprese agricole e zootecniche dell’Isola di usufruire di deroghe alla Politica agricola comune. A Licata, la nave cisterna “Ticino” della Marina militare ha consegnato 1.200 metri cubi d’acqua per mitigare la sete nell’area di Gela e dell’Agrigentino, dove la distribuzione avviene ogni 20 giorni.

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha rivendicato di aver completato il 50% delle opere del Piano da venti milioni di euro per l’emergenza idrica. Tuttavia, non ha risposto alle accuse del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che ha ricordato che solo il 30% dei fondi del Pnrr è stato speso. Il Pd ha criticato il governo per aver sottovalutato la crisi e ha denunciato le responsabilità della Regione, accusandola di favorire speculazioni senza regole.

A Caltanissetta, dove l’acqua manca da 46 giorni, il sindaco Walter Tesauro ha chiesto ai privati di mettere a disposizione i loro pozzi. Ad Agrigento, dove l’acqua arriva ogni 15 giorni, i cittadini hanno organizzato un corteo di protesta per il 2 agosto. Il sindaco Franco Miccichè aveva chiesto un dissalatore ad aprile, minacciando di rinunciare al titolo di Capitale della Cultura 2025 se la crisi idrica non fosse risolta.

Il lago di Pergusa, nel territorio di Enna, è quasi scomparso. Anche i laghi Rosamarina, Poma e Fanaco sono in condizioni critiche. A Trapani, gli agricoltori sono costretti a mettersi in fila davanti al Consorzio di Bonifica per prenotare l’irrigazione, nonostante le condutture siano piene di buchi.

A Palermo, l’Amap ha ridotto la pressione dell’acqua per risparmiare, ma non esclude razionamenti ad agosto. A Messina, si destinano le risorse all’uso potabile sacrificando quello irriguo, mentre a Taormina si multano coloro che innaffiano fuori dagli orari stabiliti. A Catania è in atto la turnazione dell’acqua “per prudenza”, e a Siracusa i livelli delle falde non sono ancora allarmanti, ma si potrebbe limitare l’uso di acqua per ville e piscine.

La situazione rimane critica, e l’intervento tempestivo delle autorità è essenziale per affrontare una delle siccità più gravi degli ultimi 50 anni.

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Caldo e allerta siccità, primo weekend di esodo estivo

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L’ultimo weekend di luglio si preannuncia tra i più caldi dell’anno, con il termometro che toccherà picchi di 40 gradi e milioni di italiani in viaggio verso le mete di villeggiatura. Per questo l’Anas ha deciso di sospendere il 70% dei cantieri fino al prossimo 3 settembre. Ma il ritorno di Caronte sulla Penisola rischia inoltre di aggravare l’emergenza idrica, soprattutto al centro-Sud, con la Calabria che ha dichiarato lo stato di emergenza e la Sicilia che deve affidarsi ad una nave cisterna della Marina Militare per mitigare la crisi. La Coldiretti intanto lancia l'”allerta rossa” per coltivazioni e animali e prepara una mobilitazione davanti alla regione Sicilia.

Da domani, dunque, partirà il tradizionale esodo estivo, con il bollino rosso ad accompagnare gli spostamenti sulle strade già dalla mattinata di sabato e per l’intera giornata di domenica. Anas ha potenziato il personale impegnato sulle strade disponendo la sospensione di 906 cantieri lungo tutta la rete. Gli itinerari maggiormente attenzionati sono, in direzione sud, le direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. “Siamo impegnati – ha spiegato l’ad di Anas Aldo Isi – a garantire una circolazione fluida e scorrevole a tutti gli utenti nonostante i grandi flussi di traffico. È operativo, come previsto dal nostro piano esodo, il presidio delle squadre Anas h24 per monitorare la rete stradale e intervenire subito in caso di emergenza”.

Atteso un grande afflusso anche nelle strutture ricettive, con Assoturismo che conta la prenotazione di 8 camere su 10, per un totale di oltre 6,4 milioni di pernottamenti attesi tra oggi e domenica. L’afa e il caldo, inoltre, hanno spinto le prenotazioni nelle località di lago e montagna, con un aumento in questo fine settimana rispettivamente al 92% e all’82% delle camere disponibili. Le città d’arte, invece, si fermano al 75%. In assoluto il tasso di saturazione più elevato è stato rilevato per il Nord mentre leggermente al di sotto dei valori medi si collocano le regioni del Centro Italia. Infine, un valore leggermente inferiore alla media nazionale è stato rilevato per le regioni del Sud e Isole. L’aeroporto di Fiumicino, intanto, fa registrare il record di passeggeri in un giorno, primato registrato lo scorso 14 luglio con 176 mila presenze tra arrivi e partenze. Ma non solo: a luglio la media giornaliera è stata di 160 mila presenze quotidiane ed è stata superata la soglia di oltre 1.000 movimenti di aerei al giorno.

Turismo e ferie estive a parte, l’Italia si trova a fare i conti anche con l’emergenza siccità, che sta interessando in particolare le regioni del centro-Sud Italia. Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha emesso lo stato di emergenza regionale, in particolare per la situazione nel Crotonese e nel Reggino. Nel pomeriggio a Licata, in Sicilia, è arrivata la nave cisterna della Marina Militare con 1.200 metri cubi per mitigare l’emergenza idrica nell’area di Gela e dell’Agrigentino. Ieri l’Anbi ha lanciato l’allarme, annunciando che tra tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Sud. “La situazione è tragica – ha commentato oggi il deputato dei Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli – La situazione è tragica, Giorgia Meloni deve convocare immediatamente il Consiglio dei ministri per dichiarare lo stato di crisi climatica”.

La Conferenza Stato-Regioni, inoltre, ha dato il via libera al riconoscimento per tutta la Sicilia delle “condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali” che consentirà alle imprese agricole e zootecniche che operano su tutto il territorio siciliano di usufruire di particolari deroghe e aiuti. Ad evidenziare lo stato di crisi è anche la Coldiretti che evidenzia l’ormai grave stato in cui versano non solo le coltivazioni ma anche gli animali “rimasti senza cibo e acqua”.

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Terna, più investimenti per gestire rinnovabili

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Terna accelera sugli investimenti per rendere più sicura e resistente la rete che deve gestire anche la forte crescita delle fonti rinnovabili nel nostro paese. Il gruppo nel semestre ha investito oltre un miliardo di euro (+25%) con l’obiettivo per il 2024 di arrivare a quota 2,6 miliardi. Le opere del piano 2024-2028, come ha spiegato nella nota di accompagnamento ai conti semestrali l’ad Giuseppina Di Foggia, per oltre “l’80% sono state già autorizzato e circa il 75% è coperto da contratti di acquisto già stipulati”.

Si tratta di investimenti, sottolinea il gruppo “a beneficio della transizione energetica e della migliore adeguatezza del sistema elettrico nazionale a fronte della crescita della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale.

Come comunicato la scorsa settimana dallo stesso gruppo, nei primi sei mesi del 2024 la produzione da fonti rinnovabili ha infatti superato per la prima volta quella da fonti fossili. Fra le opere in corso il Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino fra Campania, Sicilia e Sardegna, quelli per l’Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino fra Abruzzo e Marche la rete per i Giochi Olimpici e Paralimpici “Milano-Cortina 2026” e altre apparecchiature quali reattori, compensatori sincroni e resistori stabilizzanti, a beneficio della sicurezza della rete.

Nel frattempo il gruppo ha messo a segno nel secondo trimestre un utile netto di gruppo in rialzo del 31% a 276,6 milioni di euro contro i 211,2 milioni nello stesso periodo del 2023. Nel semestre l’utile è stato pari a 544,8 milioni (+32,4%). I ricavi del trimestre sono cresciuti del 16% a 896,3 milioni di euro (772,8 milioni nello stesso periodo del 2023. Numeri che consentono all’ad di confermare gli obiettivi per l’intero anno stabiliti dal piano industriale di ricavi per 3,55 miliardi di euro, un Ebitda (margine operativo lordo) pari a 2,42 miliardi di euro e un Eps pari a 0,49 euro.

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