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Aurelio De Laurentiis: Ancelotti a vita come Ferguson

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“Se ho preso un allenatore che è venuto a Napoli, che ama la citta’, il nostro centro sportivo e che, secondo le sue ultime dichiarazioni, vuole rimanere anche otto anni, io lo voglio a vita. Io sono un po’ sulla linea di Ferguson, per me l’allenatore deve essere il punto di riferimento della societa’”. Aurelio De Laurentiis promette amore eterno ad Ancelotti e sposa il modello Manchester United, dove lo scozzese e’ stato allenatore dal 1986 al 2013, vincendo tutto. Una dichiarazione d’amore che il patron azzurro fa in un’intervista a Sky da Amsterdam, dove si e’ seduto al tavolo dei grandi club, puntando a far entrare il Napoli nel progetto di superlega europea ma anche puntualizzando che “i campionati sono da salvaguardare, rappresentano l’identita’ culturale territoriale. L’Italia poi si basa sulle diversita’ cittadine che abbiamo. Un campionato che si giochi nei giorni europei e’ interessante, e’ difficile da rimodulare, ma bisogna sedersi intorno a un tavolo e capire le problematiche di tutti i paesi”. Tra i problemi del Napoli c’e’ il San Paolo che il presidente pensa in futuro anche di acquistare, almeno da quanto si legge tra le righe del suo commento. “Andro’ a firmare – dice – una convenzione di 10 anni col Comune, ma verifichero’ se mi faranno fare degli interventi economici per migliorarlo ulteriormente e capire come modificare poi la convenzione decennale in qualcos’altro”.

Lo stadio di proprieta’ e’ uno dei punti di distanza dalla Juventus, come il patron azzurro sa bene. “E’ un problema di fatturato – dice – se avessi il fatturato di altre squadre, inglesi o tedesche, vincerei tutti gli anni. Ronaldo ad esempio fa la differenza. Io devo ragionare su un percorso, mentre il tifoso ragiona col cuore e ha ragione a voler vincere, ma noi prima o poi ce la faremo. Resta da capire il prima o poi”, chiude ridendo. Un sorriso che si attenua quando pensa all’Arsenal in Europa League: “Sarebbe stato piu’ facile con altre squadre ma credo che Ancelotti sappia gestire la competizione. L’Arsenal e’ una squadra competitiva, ha un bravo allenatore, ma il nostro e’ migliore e questa interruzione per le nazionali stavolta e’ stata utile e alla ripresa tutti saranno in forma e concentrati in campionato e coppa”. Intanto dal nuovo inverno di Castel Volturno arrivano buone notizie per Ancelotti in vista della trasferta contro la Roma: Insigne ha fatto allenamento completo con il gruppo, mentre Fabian Ruiz ha superato l’influenza e si e’ allenato, saltando solo la partitella finale e potrebbe essere in campo.

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Fair play a Marano: il rigore non c’era e il mister ordina di sbagliarlo

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Trecento spettatori al campo Grillo di Marano per la finale regionale Under 13 tra Blue Devils e Albanova. Gara combattuta, con l’Albanova avanti 1-0 fino a cinque minuti dalla fine. Poi, l’episodio che segna il match e fa parlare tutta Italia.

Il rigore della discordia

Davide entra in area, resiste a un contatto, perde l’equilibrio sull’uscita del portiere e cade. Il direttore di gara fischia rigore. Sul dischetto va Paolo, pronto a regalare il pareggio e tenere in vita il sogno delle finali nazionali. Ma succede qualcosa di incredibile.

Il gesto di Salvatore Porcelli

Salvatore Porcelli, 24 anni, mister della Blue Devils, entra in campo, si avvicina al suo giocatore e gli dice: «Questo rigore lo calci fuori». Incredulo Paolo chiede perché. Porcelli risponde: «Perché non c’era. Davide è caduto, ma non è stato fallo». Paolo ubbidisce, calcia fuori. Finisce 1-0 per l’Albanova. Ma il protagonista è Porcelli, acclamato dalle due tifoserie e dai dirigenti avversari.

«Giusto insegnare ai ragazzi cos’è il rispetto»

«Mi sembrava la cosa più normale da fare», ha spiegato Porcelli. «È giusto far capire ai ragazzi che bisogna essere sempre corretti. Davide non ha simulato, ma non era rigore. La nostra regola è divertirci e diventare uomini di sport». E anche se i ragazzi inizialmente hanno fatto fatica ad accettare la decisione, alla fine hanno compreso il valore del gesto.

La Blue Devils, una scuola di calcio e di vita

La Blue Devils è molto più che una squadra: è un centro d’eccellenza del calcio giovanile. Duecento bambini, dodici squadre, sessantacinque cessioni a club di A e B negli ultimi cinque anni, e un torneo internazionale, il “Davide Nuzzo”, considerato il “Viareggio” degli Under 12. Fondata da Luigi Santoro, oggi guidata dallo storico vicepresidente Raffaele Laurato, porta avanti una filosofia chiara: «Disciplina, rispetto e fair play. Tutto il resto non ci interessa».

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Gennaro Sangiuliano, da ministro a nuovo corrispondente Rai da Parigi

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È ufficiale: Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura e già direttore del Tg2 e vicedirettore del Tg1, diventerà il nuovo corrispondente della Rai da Parigi dal primo aprile, prendendo il posto di Nicoletta Manzione, destinata alla corrispondenza da Londra. Un passaggio che, pur essendo significativo, viene definito dallo stesso Sangiuliano come puramente professionale, senza alcun risvolto politico.

Tra Gioconda e biografie di leader mondiali

Appena diffusa la notizia della sua nomina, c’è chi scherzosamente gli ha chiesto se intendesse “riprendersi la Gioconda”, ironizzando sul suo noto patriottismo culturale. Ma Sangiuliano risponde pronto: «La Gioconda resta lì, fu regolarmente pagata da Francesco I nel 1518». Autore di numerose biografie su leader mondiali come Reagan, Putin, Trump, Hillary Clinton e Xi Jinping, Sangiuliano rivela di essere interessato alla figura di Francois Mitterrand, noto come “Le Florentin” per la sua raffinata conoscenza di Machiavelli, che potrebbe diventare oggetto di una sua prossima biografia.

Cultura francese, tra Simenon e Camus

Sangiuliano nutre un’autentica ammirazione per la cultura francese, che conosce e pratica da sempre. È appassionato lettore di Albert Camus, apprezzato per il suo liberalismo politico e disincanto post-ideologico, e Georges Simenon, considerato maestro della perfezione formale e della narrazione psicologica. «Non penso ancora di scrivere gialli», precisa, ma la sua curiosità intellettuale lascia aperta ogni possibilità.

Nonostante alcuni lo definiscano “anti-francese”, Sangiuliano nega categoricamente questa etichetta: «Se qualcuno crede questo, sbaglia profondamente». La sua Francia è quella delle cattedrali, di Carlo Magno e Napoleone, un paese che considera una delle grandi identità europee. Su Macron o Marine Le Pen, il giornalista sottolinea con fermezza: «Faccio cronaca e sarò rigorosamente imparziale, secondo i canoni del servizio pubblico».

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Hamilton vince la Sprint del Gp di Shanghai, Leclerc quinto

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Lewis Hamilton vince la gara Sprint del Gran Premio di Cina sul circuito di Shanghai, prima vittoria con la Ferrari. Secondo Oscar Piastri e terzo Max Verstappen. Quinto Charles Leclerc sull’altra Ferrari. Hamilton ha vinto la gara sprint del Gran Premio di Cina di Formula 1, ottenendo la sua prima vittoria con la Ferrari, dopo essere entrato all’inizio dell’anno nella scuderia di Maranello. E’ anche la prima vittoria della Ferrari in una gara Sprint. Dietro al britannico, l’australiano Oscar Piastri su McLaren e il detentore del titolo, l’olandese Max Verstappen (Red Bull). Il pilota britannico George Russell su Mercedes e il monegasco Charles Leclerc (Ferrari) completano la top five di questa gara.

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