Collegati con noi

Cronache

Arrestati l’ex consulente per le energie alternative della Lega Paolo Arata ed il figlio

Pubblicato

del

Le perquisizioni hanno permesso alla Procura di Palermo e alla sezione della Dia di Trapani di chiudere il cerchio su di un clan di insospettabili colletti bianchi, pronti a sfruttare è speculare sui canali di finanziamento per le energie alternative. Sullo sfondo questi affari nelle mani dei soliti noti, come gli imprenditori alcamesi Vito e Manlio Nicastri, padre e figlio. Vito Nicastri, soprannominato il re dell’eolico è un nome pensate che esce fuori dalle ultime indagini antimafia, messo in stretta relazione con il capo mafia latitante Matteo Messina Denaro. Ma stavolta le indagini hanno colpito davvero in alto, con i Nicastri la Dia su ordine della Procura di Palermo ha arrestato Francesco Paolo Arata, il consulente per l’Energia del ministro Matteo Salvini. “Intestazione fittizia, con l’aggravante di mafia, corruzione e autoriciclaggio, anche per alcune mazzette che sarebbero state pagate a un dirigente regionale. Ai domiciliari, il dirigente Alberto Tinnirello, che è stato in servizio all’assessorato regionale all’Energia.

Dalle perquisizioni eseguite il 17 aprile scorso, gli agenti della Dia  hanno acquisito prove ritenute adesso inoppugnabili dal gip Nicastro sul giro illecito di affari che Nicastri e soci nonostante pregresse indagini, condanne e maxi confische di beni , erano riusciti a riorganizzare all’ombra del potente leader leghista Matteo Salvini, al quale gli Arata sarebbero parecchio in confidenza. A svelare i meccanismi degli affari la stessa voce di Francesco Paolo Arata, intercettata dalla Dia di Trapani: “Io sono socio di Nicastri al 50 cento – diceva lui stesso a un amico avvocato – nella sostanza abbiamo un accordo societario, di co-partecipazione…Nel 2015, ho dato 300 mila euro a tuo papà…Questi qua sono stati tutti pagati”, diceva Arata senior con orgoglio al figlio Francesco mentre stava per entrare negli uffici dell’assesorato regionale all’Energia, a Palermo.

Francesco Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia reclutato due anni fa da Salvini per stilare il programma della Lega, era davvero un gran dispensatore di mazzette. “Quanto gli abbiamo dato a Tinnirello? Quello è un corrotto”, diceva di un altro funzionario, Giacomo Causarano. “Un amico, una persona a noi vicina”. Arata sapeva di fare affari in Sicilia con personaggi uomini di Cosa nostra, come Vito Nicastri e Francesco Isca, imprenditore oggi indagato per associazione mafiosa. Non meno rilevanti i rapporti con la politica , Arata vantava a ragione rapporti diretti con l’attuale assessore regionale all’energia Pierobon, così scrivono gli investigatori della Dia, rapporti mediati dal presidente del Parlamemto poi ci sono i rapporti con la politica.

“Dalle attività di indagine — ricostruiscono i pm Guido e De Leo — è emerso che Arata ha trovato interlocutori all’interno dell’assessorato all’Energia, tra tutti l’assessore Pierobon, grazie all’intervento del presidente del Parlamento regionale Gianfranco Miccichè, a sua volta contattato da Alberto Dell’Utri”, fratello dEl super manager Marcello Dell’Utri, uno dei fondatori di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma nell’agenda di Arata se è stato scoperto il nome dell’ex ministro Calogero Mannino, pronto ad agevolare i contatti tra Arata e i tecnici dell’assessorato regionale al Territorio: “Quando l’epicentro della fase amministrativa diveniva l’assessorato al Territorio e Ambiente (per la verifica di assoggettabilità del progetto alla “Via”, valutazione di impatto ambientale), Arata è riuscito a interloquire direttamente con l’assessore Cordaro e, tramite questi, con gli uffici amministrativi di detto assessorato, dopo aver chiesto aiuto a Calogero Mannino”.

Un altro troncone di indagine viene condotto dalla Procura di Roma , li indagato è l’ex sottosegretario leghista Armando Siri, per una mazzetta da 30 mila euro, il prezzo di un emendamento che avrebbe dovuto aprire nuovi finanziamenti per gli affari sull’eolico con Vito Nicastri. Di quella mazzetta Arata parlò al figlio Francesco e al figlio del “re” dell’eolico nel settembre scorso.

 

Advertisement

Cronache

Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

Pubblicato

del

Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

Continua a leggere

Cronache

Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

Pubblicato

del

José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

Continua a leggere

Cronache

Ercolano rinasce: nuovo Museo Archeologico e spazi riqualificati

Pubblicato

del

Ercolano, spesso considerata la sorella minore di Pompei, sta per vivere una trasformazione epocale. Grazie a un investimento di 50 milioni di euro da parte del Packard Humanities Institute (PHI), la città vedrà la nascita di un nuovo museo archeologico e l’ampliamento del parco, che includerà finalmente l’antica spiaggia recuperata e nuovi spazi provenienti da una vecchia coltivazione di piante ornamentali.

Il progetto prevede la riqualificazione delle aree sud ed est di Herculaneum, e sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il PHI e il Parco Archeologico di Ercolano. I terreni acquistati dal PHI verranno donati al parco, portando un enorme passo in avanti dopo 20 anni di partenariato tra la prestigiosa istituzione e il sito archeologico.

Ieri, presso il Ministero della Cultura, è stato firmato un protocollo di intesa alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei, Massimo Osanna, del direttore del parco di Ercolano, Francesco Sirano, del sindaco Ciro Buonajuto, del presidente del PHI, David W. Packard, e del presidente dell’Istituto Packard per i beni culturali, Michele Barbieri.

Il Packard Institute non solo donerà gli spazi, ma si occuperà anche della progettazione e della realizzazione delle nuove strutture. Gli edifici attuali, ormai inadatti, saranno sostituiti da nuove strutture su un’area estesa su più di 3 ettari, precedentemente occupata dal mare fino al 79 d.C. Il nuovo ingresso su corso Umberto I sarà rivolto verso il mare e verrà realizzato anche un parcheggio per i visitatori.

Questo progetto porterà non solo alla creazione di nuovi depositi permanenti e laboratori di restauro, ma anche alla nuova sede del parco archeologico e dei relativi uffici. Il rapporto tra città antica e moderna migliorerà notevolmente, come dimostrato dalla rinascita del quartiere via Mare-via Cortili.

Il ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo: “Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico”.

David W. Packard ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto”.

Massimo Osanna ha elogiato il programma elaborato con una visione di lungo periodo, che permetterà una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi. Francesco Sirano ha aggiunto: “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito”.

Il sindaco Ciro Buonajuto ha concluso: “Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per valorizzare Ercolano, rendendola non solo un’importante meta turistica, ma anche un centro di ricerca e innovazione nel campo dell’archeologia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto