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Cronache

Arrestati i boss delle torte Santoro e Fontana, Michele Zagaria era il loro principale finanziatore: grazie ai pasticcieri il capo dei casalesi teneva summit segreti e comunicava con i pizzini

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L’inchiesta è dei magistrati della procura distrettuale antimafia di Napoli. Si sono avvalsi dei migliori investigatori della polizia di Stato di Caserta e del Centro operativo Dia di Napoli. È stata una inchiesta che non poggia solo sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia ma che su intercettazioni, sia telefoniche che ambientali ed altre font di prova. All’alba sono stati notificati due ordini di cattura a Pasquale Fontana, 47 anni (l’ha ricevuto in cella nel carcere di Secondigliano dove è già ristretto per altri reati) e  Giuseppe Santoro, 50 anni (ora in cella nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere), titolari di negozi nel settore dolciario, denominati “Butterfly”, in tutta la Campania. Sono gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso e del delitto di intestazione fittizia di beni, aggravata dal metodo mafioso.

Gli investigatori hanno accertato che  gli indagati organizzavano incontri riservati con Michele Zagaria e con altri affiliati al fine di pianificare le attività del clan. Non solo, sempre secondo l’accusa, Giuseppe Santoro, oltre ad ospitare Zagaria nella propria abitazione e in quella di suoi stretti familiari, metteva a disposizione di diversi affiliati il locale pasticceria “Butterfly” di Casapesenna per la consegna di ‘pizzini’ da destinare al capo clan durante la sua latitanza. Santoro, inoltre, avrebbe ricevuto un grosso finanziamento da Zagaria, con cui era in società, che gli consentiva di estendere l’attività commerciale della Butterfly s.r.l. aprendo vari punti vendita sul territorio campano e napoletano, presso i quali venivano, poi, assunti diversi parenti di affiliati al clan, al fine di procurare loro un lavoro apparentemente lecito. Oltre ai citati indagati, sono state denunciate altre otto persone, per il delitto di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, in quanto responsabili di essersi fittiziamente intestati pasticcerie riconducibili, in realtà, al clan.

Oltre ai due indagati principali (Santoro e Fontana), sono state denunciate altre otto persone, per il delitto di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, in quanto responsabili di essersi fittiziamente intestati pasticcerie riconducibili, in realtà, al clan. 

Nel corso dell’operazione, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia Giudiziaria ha anche proceduto al sequestro di quote societarie, conti correnti ed autovetture riferibili agli indagati per un valore di dieci milioni di euro.  

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Rapinano ufficio postale a Napoli ma vengono presi, 2 arresti

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‘Colpo’ all’ufficio postale finito male per i rapinatori. Accade a Napoli questa mattina nel quartiere di Fuorigrotta. La polizia ha arrestato due napoletani di 47 e 54 anni per rapina aggravata. Dopo una allerta della Sala Operativa, agenti sono intervenuti in un ufficio postale di via Michelangelo Da Caravaggio e hanno sventato la rapina, riuscendo a intercettare e bloccare immediatamente i due rapinatori, anche grazie all’ausilio di personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, del Commissariato Bagnoli e delle Unita’ Operative Pronto Intervento. I due arrestati sono stati trovati in possesso di due pistole a salve e della refurtiva appena asportata. L’attivita’ e’ stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.

 

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Sui social foto omicida Santo Romano, madre presenta esposto

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La madre di Santo Romano ha presentato un esposto affinché vegano fatti accertamenti sulle foto del 17enne che ha ucciso il figlio, postate sui social verosimilmente dall’istituto penale minorile dove il giovane è detenuto. Santo è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 con un colpo di pistola esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un paio di scarpe sporcate.

L’avvocato Marco De Scisciolo, che difende la famiglia Romano, ha presentato un esposto al Tribunale, alla Procura per i minorenni di Napoli e alla Polizia postale, con il quale chiede che venga disposta una perquisizione nella struttura dove il 17enne è detenuto ed eventualmente anche un sequestro. Sui social sono stati pubblicati di recente foto e messaggi che hanno suscitato sconcerto e ira della mamma di Santo, Filomena De Mare. Lo scorso 29 aprile la sentenza il 17enne accusato di aver ucciso Santo Romano, giovane portiere di calcio è stato condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

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Bergamo, carabiniere fuori servizio salva una donna sospesa nel vuoto su un cavalcavia

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Ieri un carabiniere scelto della stazione di Albino, in provincia di Bergamo, libero dal servizio, è intervenuto per impedire un gesto estremo da parte di una donna. Intorno alle 11.20, il militare stava percorrendo in auto con i suoi familiari la SS42 quando, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che si era posizionata all’esterno del parapetto di un cavalcavia, in una situazione di grave pericolo. Il militare ha fermato il proprio veicolo precipitandosi verso la donna. Una volta vicino, mentre sotto le auto continuavano a transitare, il carabiniere ha abbracciato la donna per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori. Nelle delicate fasi successive si è assicurato della sua incolumità tenendola e rassicurandola, mentre insieme lentamente strisciavano contro il parapetto, fino a raggiungere il terrapieno posto sul lato destro del cavalcavia, dove erano finalmente al sicuro. Sul posto sono giunti i carabinieri della vicina stazione di Trescore Balneario e i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, poi trasportata presso l’ospedale di Alzano Lombardo.

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