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Cronache

Anche un robot per cercare 6mila tonnellate di scorie top secret sepolte dalla camorra sotto la stazione dell’Alta velocità di Afragola

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La camorra ha sepolto rifiuti tossici e nocivi sotto terra nell’area in cui è stata costruita la stazione porta della Tav (Alta Velocità) di Afragola. Si parla di 6mila e passa tonnellate di scorie (dagli inquirenti c’è riserbo assoluto sul tipo di scorie) che sarebbero state tombale anche a oltre 30 metri di profondità in passato. Sono scorie radioattive? Scorie nucleari? Scorie delle industrie chimiche? Nessuno sa nulla, nulla trapela dagli ambienti investigativi. I magistrati sono abbottonatissimi: non ne possiamo parlare. In ogni caso è in questo specifico contesto investigativo che la procura di Napoli Nord si muove. Gli inquirenti stanno provando ad accertare se quanto emerge da altre inchieste e rilevazioni di collaboratori di giustizia sostengono è vero. Ci hanno già provato in passato, ma con scarsa fortuna. Hanno usato escavatori, pale meccaniche e vanghe. Ma non hanno trovato nulla nell’area della stazione di Afragola. Soprattutto nell’area dei parcheggi. Che furono sequestrati.Ora ci riprovano con  apparecchiature più sofisticate, e costose, che arrivano dagli Usa. Il fatto che si insiste significa che quel che si cerca è qualcosa di serio. Molto serio. Non si capirebbe l’insistenza e ovviamente anche la spesa consistente per affittare il robot americano per la ricerca di scorie.

Giovedì prossimo, più o meno, useranno questo robot con tecnologia digitale e satellitare che in California viene usato per scoprire giacimenti di oro e bronzo. Ad  Afragola il robot geo scanner ultratecnologico dovrà trovare monnezza sotto terra, anche a oltre 30 metri e in un raggio di azione di una decina di chilometri quadrati.
Le scorie potrebbero anche essere state tombate anni fa dalla camorra nell’area su cui sarebbe stata costruita la nuova super stazione dell’Alta velocità e sulle quali correrebbero anche una parte dei binari dell’alta velocità. È questa la nuova svolta a una indagine della Procura di Napoli Nord che mai si è fermata. I rilievi fatti mesi fa dai carabinieri forestali, all’epoca agli ordini del generale Sergio Costa, furono un flop, ma quegli scavi non andarono oltre la profondità di meno di cinque metri. Profondità  considerata insufficiente dai magistrati, e soprattutto non hanno convinto una geologa che era stata nominata dal procuratore Francesco Greco, con l aggiunto Domenico Airoma e il sostituto Giovanni Corona, per studiare i risultati ottenuti dagli scavi. L’esperta ha ritenuto di dover approfondire alcuni aspetti relativi alla morfologia del territorio e del terreno e così ha chiesto agli ingegneri del Cnr di mappare il sottosuolo dove è stata costruita la Tav e anche la porzione sotto ai binari. Tutto avverrà con il supporto del Nucleo speciale Ambiente di Roma, carabinieri esperti che girano siti inquinati di tutta Italia a caccia di scorie sotterrate. In questo caso saranno invece utilizzati gli spettrometri che sono in grado di rilevare la presenza di piombo, mercurio e altri veleni come l’arsenico che potrebbero essere arrivati anche nella falde acquifere.

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Rapinano ufficio postale a Napoli ma vengono presi, 2 arresti

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‘Colpo’ all’ufficio postale finito male per i rapinatori. Accade a Napoli questa mattina nel quartiere di Fuorigrotta. La polizia ha arrestato due napoletani di 47 e 54 anni per rapina aggravata. Dopo una allerta della Sala Operativa, agenti sono intervenuti in un ufficio postale di via Michelangelo Da Caravaggio e hanno sventato la rapina, riuscendo a intercettare e bloccare immediatamente i due rapinatori, anche grazie all’ausilio di personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, del Commissariato Bagnoli e delle Unita’ Operative Pronto Intervento. I due arrestati sono stati trovati in possesso di due pistole a salve e della refurtiva appena asportata. L’attivita’ e’ stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.

 

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Cronache

Sui social foto omicida Santo Romano, madre presenta esposto

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La madre di Santo Romano ha presentato un esposto affinché vegano fatti accertamenti sulle foto del 17enne che ha ucciso il figlio, postate sui social verosimilmente dall’istituto penale minorile dove il giovane è detenuto. Santo è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 con un colpo di pistola esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un paio di scarpe sporcate.

L’avvocato Marco De Scisciolo, che difende la famiglia Romano, ha presentato un esposto al Tribunale, alla Procura per i minorenni di Napoli e alla Polizia postale, con il quale chiede che venga disposta una perquisizione nella struttura dove il 17enne è detenuto ed eventualmente anche un sequestro. Sui social sono stati pubblicati di recente foto e messaggi che hanno suscitato sconcerto e ira della mamma di Santo, Filomena De Mare. Lo scorso 29 aprile la sentenza il 17enne accusato di aver ucciso Santo Romano, giovane portiere di calcio è stato condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

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Cronache

Bergamo, carabiniere fuori servizio salva una donna sospesa nel vuoto su un cavalcavia

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Ieri un carabiniere scelto della stazione di Albino, in provincia di Bergamo, libero dal servizio, è intervenuto per impedire un gesto estremo da parte di una donna. Intorno alle 11.20, il militare stava percorrendo in auto con i suoi familiari la SS42 quando, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che si era posizionata all’esterno del parapetto di un cavalcavia, in una situazione di grave pericolo. Il militare ha fermato il proprio veicolo precipitandosi verso la donna. Una volta vicino, mentre sotto le auto continuavano a transitare, il carabiniere ha abbracciato la donna per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori. Nelle delicate fasi successive si è assicurato della sua incolumità tenendola e rassicurandola, mentre insieme lentamente strisciavano contro il parapetto, fino a raggiungere il terrapieno posto sul lato destro del cavalcavia, dove erano finalmente al sicuro. Sul posto sono giunti i carabinieri della vicina stazione di Trescore Balneario e i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, poi trasportata presso l’ospedale di Alzano Lombardo.

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