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Palladino alla guida dell’Atalanta: “Voglio una squadra da bergamaschi: lavoro, intensità e sacrificio”

Raffaele Palladino si presenta come nuovo tecnico dell’Atalanta: richiama i valori bergamaschi, ringrazia Juric, omaggia Gasperini e rilancia l’obiettivo europeo. Focus su intensità, identità e rendimento offensivo.

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Raffaele Palladino apre il suo ciclo all’Atalanta richiamando il dna del territorio: “Voglio una squadra che rispecchi il lavoro, l’intensità e il sacrificio dei bergamaschi. Sfrontata nell’affrontare i Campioni d’Italia”. A tre giorni dalla trasferta di Napoli, il nuovo tecnico mette subito a fuoco valori e metodo.

L’eredità di Juric e il peso del passato

Palladino ha ringraziato Ivan Juric per aver lasciato un gruppo in ottima condizione fisica e con grande dedizione. Ma l’ombra più grande resta quella di Gian Piero Gasperini: “Mi ha insegnato tanto e qui ha fatto qualcosa di indelebile. Dobbiamo guardare avanti: l’Atalanta frequenta l’Europa da anni e dobbiamo dimostrare di non meritare l’attuale classifica”.

Approccio psicologico e gestione del gruppo

Al suo arrivo ha puntato soprattutto sull’aspetto mentale: “Quando cambia l’allenatore il morale scende. Ho cercato i tasti giusti per ritrovare ciò che s’era un po’ perso”. Per il tecnico, ogni giorno è un test: “Non esistono titolari e riserve”.

L’esperienza all’estero e i modelli di riferimento

Nel periodo sabbatico dopo la Fiorentina, Palladino ha lavorato sul proprio bagaglio tecnico: “Sono stato in Inghilterra, ho imparato la lingua, ho studiato Arsenal e Chelsea. Arteta è il mio preferito”. Un percorso che considera determinante per affrontare il doppio impegno tra campionato e competizioni europee.

Focus sui singoli: fiducia a Scamacca e Lookman

Palladino si sbilancia sui suoi uomini offensivi:

  • Scamacca: “Ha grandi potenzialità. Deve capire che in allenamento si va forte”.

  • Krstovic: valutato alla pari, come possibile alternativa o compagno ideale.

  • Lookman: “Può fare la differenza. Gli ho telefonato, si è presentato molto bene. Deciderà il campo”.

  • Daniel Maldini: “Lo conosco da Monza. Sa cosa voglio e che nel suo ruolo c’è concorrenza”.

Come cambierà l’attacco

Sul piano tattico Palladino conferma la struttura: “La rosa è costruita per il 3-4-2-1 o per un trequartista”. Ma il nodo principale resta la sterilità offensiva che è costata la panchina a Juric: “Voglio gol da tutte le zone del campo. I quinti devono chiudere di più l’azione e dobbiamo riempire meglio l’area”.

Un messaggio chiaro: intensità, coraggio e identità. La nuova Atalanta riparte da qui.

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Berrettini e Cobolli trascinano l’Italia in semifinale: ora sotto con il Belgio

L’Italia vola in semifinale di Coppa Davis grazie a Matteo Berrettini e Flavio Cobolli. Battuta l’Austria, ora gli azzurri sfidano il Belgio per un posto in finale.

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Matteo Berrettini torna a sorridere e infiamma Bologna: nel primo singolare dei quarti di Coppa Davis domina Jurij Rodionov 6-3 7-6, firma il punto decisivo per sbloccare l’Italia e si riprende l’abbraccio del pubblico. «Mi siete mancati tantissimo. È per emozioni così che gioco a tennis» ha detto dopo la vittoria, ricordando lo spirito della Davis: «Non si molla mai, si lotta punto per punto».

Cobolli show: 6-1 6-3 e Italia in semifinale

A chiudere il conto ci pensa Flavio Cobolli, che travolge Filip Misolic 6-1 6-3 in un match senza storia. Il romano, emozionato, parla di giornata «più bella della vita», perché indossare la maglia azzurra “davanti a diecimila persone” significa entrare in un’altra dimensione del tennis.

L’Italia vola così in semifinale nonostante l’assenza dei due big, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, e resta in corsa per conquistare la terza Coppa Davis consecutiva.

Djokovic e Becker in tribuna per omaggiare Pilic

La Super Tennis Arena di Bologna Fiere è un catino da 10.300 spettatori. Tra i tifosi anche Marco Belinelli, Novak Djokovic e Boris Becker, presenti per rendere omaggio alla leggenda Niki Pilic, scomparso a settembre.

La Francia crolla, il Belgio sorprende: sarà semifinale Italia-Belgio

Sorpresa a sorpresa: il Belgio elimina la Francia grazie al successo di Raphael Collignon su Corentin Moutet, che ha ammesso pubblicamente l’errore decisivo («Mi sono sentito un pagliaccio» dopo un tentativo di tweener fallito).

Il ct Volandri, pur soddisfatto, resta prudente: «A Bologna sembra di stare sulla luna, ma da domani si riparte da zero. Orgoglioso di Matteo e Flavio: oggi sono stati strepitosi».

Verso la semifinale

Venerdì l’Italia si giocherà l’accesso alla finale contro il Belgio. Senza Sinner e Musetti, ma con un Berrettini ritrovato, un Cobolli in fiducia e una Bologna che spinge forte.

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Bufera sugli arbitri: chiuse le indagini su Zappi per presunte pressioni sui vertici tecnici di Serie C e D

La Procura Figc chiude le indagini sul presidente AIA Zappi per presunte pressioni sui vertici tecnici di Serie C e D. Il deferimento è atteso: Zappi ha 15 giorni per difendersi. Orsato e Braschi al centro del cambio.

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Ancora tensioni nel mondo arbitrale e nella giustizia sportiva, in un momento già critico per il calcio italiano. La Procura federale della Figc ha chiuso le indagini sul presidente dell’AIA Antonio Zappi, accusato di aver esercitato pressioni legate al cambio ai vertici degli organi tecnici di Serie C e Serie D.

Al centro della vicenda c’è l’avvicendamento deciso cinque mesi fa: Maurizio Ciampi e Alberto Pizzi erano stati sostituiti da Daniele Orsato e Stefano Braschi, figure tra le più autorevoli dell’arbitraggio italiano.

La segnalazione anonima e il giallo dell’esposto

L’indagine nasce da una segnalazione arrivata agli uffici federali: un associato AIA avrebbe denunciato pressioni da parte del presidente e del Comitato nazionale per sollecitare dimissioni dai responsabili tecnici.

Ma secondo fonti arbitrali la denuncia si sarebbe rivelata priva di fondamento. Lo stesso associato, con una querela alla Procura della Repubblica, avrebbe sostenuto che i suoi dati personali erano stati utilizzati impropriamente e di non aver mai firmato alcun esposto.

Nonostante ciò, la Procura federale ha ritenuto di procedere, arrivando alla chiusura delle indagini: un passo che anticipa chiaramente la volontà di deferire Zappi.

Zappi ha 15 giorni per difendersi

Il presidente AIA, eletto lo scorso dicembre con il 73% dei consensi e forte del mandato per una riorganizzazione tecnica e strutturale, ha ora quindici giorni per predisporre la propria linea difensiva.

L’AIA ha sempre spiegato che l’avvicendamento di Ciampi e Pizzi rispondeva a una necessità interna: un aggiornamento dell’assetto tecnico ritenuto indispensabile dopo gli ultimi risultati stagionali e pienamente dentro le prerogative dell’autonomia arbitrale.

Il contesto: una scissione che divide

La vicenda esplode a poche settimane dalla posizione ufficiale dell’AIA contro l’ipotesi di scissione della CAN A e la nascita di un organismo autonomo sul modello inglese. Un fronte delicato, che ha riaperto frizioni interne e timori di interferenze esterne nella gestione tecnica degli arbitri.

Il caso Zappi arriva dunque in un clima molto teso, mentre la procura federale si prepara al possibile deferimento di una delle figure centrali del sistema arbitrale italiano.

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Italia ai playoff Mondiali: a Zurigo un altro sorteggio da incubo per gli Azzurri

Azzurri di nuovo ai playoff: domani a Zurigo il sorteggio che deciderà semifinale e possibile finale per accedere al Mondiale 2026. Tra le rivali possibili incubi recenti come Svezia e Macedonia.

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Domani a Zurigo la Nazionale vivrà un’altra giornata sospesa, quasi un rituale che si ripete. Per la terza volta consecutiva, l’Italia aspetterà un sorteggio per conoscere il percorso nei playoff Mondiali, unica via rimasta per provare a entrare dalla porta di servizio nel torneo del 2026.

Una situazione paradossale: mentre Curacao e Haiti hanno già staccato il pass mondiale, gli Azzurri sono fra le 16 squadre europee costrette allo spareggio.

Le possibili rivali in semifinale

L’Italia è in prima fascia. Questo significa che nella semifinale del 26 marzo potrà pescare una fra:

  • Irlanda del Nord

  • Macedonia del Nord

  • Romania

  • Svezia

Tre nomi gestibili, uno che evoca solo fantasmi: la Svezia, considerata la più forte nonostante un girone pessimo. E poi c’è la Macedonia del Nord, la nazionale che ha cancellato il Mondiale 2022 degli Azzurri con quel clamoroso 0-1 a Palermo.
Gattuso e Buffon, presenti a Zurigo, sanno che quella scena non dovrà ripetersi.

Un vantaggio relativo: semifinale in casa

La semifinale l’Italia la giocherà sicuramente in casa. Un buon segnale, ma non una garanzia: Palermo 2022 lo ha insegnato.

L’incognita della finale

Il 31 marzo si giocherà la finalissima playoff. In quel caso l’Italia potrebbe ritrovarsi:

  • contro una nazionale di seconda fascia: Galles, Polonia, Repubblica Ceca o Slovacchia;

  • oppure con una di terza fascia: Albania, Bosnia, Kosovo, Irlanda.

Avversari più strutturati, e con il rischio concreto di dover giocare in trasferta.

Intanto il mondo aspetta il sorteggio dei gironi

Mentre l’Europa si prepara alla sua notte di playoff, le altre 42 nazionali già qualificate attendono il sorteggio del 5 dicembre al Kennedy Center di Washington.
Il Mondiale si giocherà dall’11 giugno in Canada, Stati Uniti e Messico.

Per l’Italia, però, il futuro passa da domani: un’urna che negli ultimi anni ha portato più dolori che sorrisi. Gattuso e Buffon incrociano le dita. E con loro un intero Paese.

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