Collegati con noi

Guerra Ucraina

Zelensky a Witkoff, ‘i nostri territori sono linea rossa’

Pubblicato

del

“Tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell’Ucraina. Pertanto, ancora una volta, solo il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro Stato. E sapete che per noi queste sono linee rosse: riconoscere qualsiasi territorio temporaneamente occupato come non ucraino, ma russo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dai media ucraini, replicando all’inviato Usa Steve Witkoff che a Fox News aveva detto che un eventuale accordo di pace con la Russia avrebbe incluso la questione dei “cinque territori”. “Ancora una volta, i rappresentanti discutono di questioni che vanno oltre la loro competenza”.

Advertisement
Continua a leggere

Esteri

Trump attacca Zelensky per suo rifiuto alla Crimea russa

Pubblicato

del

Donald Trump attacca duramente su Truth Volodymyr Zelensky per il suo rifiuto di riconoscere la Crimea come russa, definendolo un uomo “senza carte da giocare”. “Sono dichiarazioni incendiarie come quelle di Zelensky che rendono così difficile risolvere questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”, ha scritto sostenendo che “la dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il ‘campo di sterminio'”.

“Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – scrive Trump su Truth – si vanta sulla prima pagina del Wall Street Journal che ‘l’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è niente di cui parlare’. Questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, e non è nemmeno un punto di discussione. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole, perché non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo? L’area ospita anche, da molti anni prima della ‘consegna di Obama’, importanti basi sottomarine russe”.

“Sono dichiarazioni incendiarie come quelle di Zelenskyy – prosegue – che rendono così difficile risolvere questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”. “Non ho nulla a che fare con la Russia – assicura – ma ho molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana, che muoiono senza motivo. La dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il ‘campo di sterminio’, e nessuno lo vuole! Siamo molto vicini a un accordo, ma l’uomo ‘senza carte da giocare’ dovrebbe ora, finalmente, farlo. Non vedo l’ora di poter aiutare l’Ucraina e la Russia a uscire da questo caos totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato Presidente!, e nessuno lo vuole!”

Continua a leggere

Esteri

Vertice a Londra. Putin pronto a congelare l’offensiva

Pubblicato

del

Vladimir Putin avrebbe offerto di congelare la sua invasione dell’Ucraina lungo l’attuale linea del fronte nell’ambito degli sforzi per raggiungere un accordo di pace con Donald Trump. Lo riporta il Financial Times, e probabilmente sarà il piatto forte del nuovo round di negoziati nel quadro della Coalizione dei volenterosi che si terrà domani a Londra, dove sono attesi gli emissari di Usa, Ucraina, Francia, Regno Unito e Germania. Il padrone di casa sarà il ministro degli Esteri di sua maestà David Lammy, che aprirà le porte dello storico palazzo di Whitehall.

L’obiettivo è quello di consolidare la posizione nel blocco occidentale – sulla pace, sulle garanzie di sicurezza – in vista del braccio di ferro con Vladimir Putin. Trump, a quanto è dato capire, si sta spazientendo e vuole chiudere in fretta, altrimenti gli Usa “passeranno oltre”. Ecco perché il presidente ucraino Volodymyr Zelensky manifesta la volontà di incontrarlo a Roma, in occasione dei funerali del Pontefice, dicendosi pronto a negoziati diretti con la Russia se ci sarà un cessate il fuoco. A Londra nel mentre sono attesi i capi della diplomazia e i consiglieri per la sicurezza nazionali.

Per gli Usa ci sarà però l’inviato per l’Ucraina, Keith Kellogg, e non il segretario di Stato Usa Marco Rubio, come annunciato in precedenza. L’inviato speciale americano Steve Witkoff, secondo quanto ha annunciato Yury Ushakov, consigliere per la politica estera dello zar, ha invece in programma di recarsi a Mosca questa settimana (si tratterebbe della quarta visita in Russia in poco più di due mesi). Ora resta da capire se gli europei riusciranno a far valere le loro ragioni sull’amministrazione Trump, dato che si mostrano molto scettici sulle offerte di Mosca.

“La tregua pasquale che Putin ha annunciato in modo piuttosto inaspettato è stata un’operazione di marketing, una mossa fascinosa volta a impedire che il presidente Trump diventi impaziente e arrabbiato”, ha dichiarato ad esempio alla vigilia del vertice il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Un ramoscello d’ulivo dalle radici ben corte, dato che in Ucraina già bruciano le città di Kharkiv, Zaporizhzhia e Odessa così come le regioni di Sumy e Donetsk. Detto questo, se fosse genuina, la proposta di Putin cambierebbe la posizione avuta sinora, ovvero l’aspirazione a controllare per intero le quattro oblast al momento parzialmente occupati.

“L’Ucraina – ha detto Zelensky – ha proposto di prorogare il cessate il fuoco dopo Pasqua e di renderlo globale; rimane inoltre valida la nostra proposta di sospendere gli attacchi contro le infrastrutture civili”. “Ciò che occorre”, ha ripetuto, “è una sincera disponibilità da parte della Russia a partecipare a questo dialogo”. Insomma, è l’ennesimo ‘noi ci siamo’ per mostrare a Trump che non è l’Ucraina a remare contro le iniziative di pace (sostenuta, in questo, dagli europei). “Siamo pronti ad andare avanti nel modo più costruttivo possibile, proprio come abbiamo fatto finora, per ottenere un cessate il fuoco incondizionato, seguito da negoziati diretti con la Russia”, ha dichiarato Zelensky a proposito dell’incontro di Londra.

Anche Putin ha lasciato intendere di essere aperto ai “colloqui diretti” con Kiev, se le sue richieste di base saranno accolte. La scomparsa di Papa Francesco, paradossalmente, offre ora una possibile accelerazione nei negoziati, dato che sabato prossimo a Roma si troveranno proprio i leader del formato di Londra e Parigi (ovvero, oltre a Trump e Zelensky, Starmer, Macron e Scholz). Il funerale di Bergoglio diventerebbe quindi l’occasione per un confronto inedito, complice la presenza in Europa del 47esimo presidente americano (la prima dall’insediamento), con Witkoff incaricato di portare la parola di Putin, il grande assente a Piazza San Pietro.

Continua a leggere

Esteri

Putin: analizzeremo proposta di Kiev su obiettivi civili

Pubblicato

del

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di essere disposto a prendere in considerazione una proposta di Kiev per un accordo volto a prevenire attacchi su obiettivi civili. “Tutto questo va chiarito, è un oggetto per un esame molto dettagliato, forse anche in forma bilaterale”, ha affermato il capo del Cremlino, citato da Interfax, rispondendo a una domanda dei giornalisti. “Allora noi analizzeremo tutto ciò e prenderemo una decisione corrispondente per il futuro”, ha aggiunto Putin.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto