Collegati con noi

Cronache

Xenia Concept tra arte ed ospitalità, il legame tra Belle Arti di Napoli e Hotel Marina 10 boutique & design di Casamicciola

Pubblicato

del

A Casamicciola torna Xenia Concept il progetto realizzato dalla Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con Hotel Marina 10 boutique & design. La manifestazione, strutturata come una residenza artistica, si pone l’obiettivo di coinvolgere gli studenti in un dialogo aperto con la comunità ischitana attraverso diversi appuntamenti organizzati nel segno dell’ospitalità quale valore fondante della cultura mediterranea. Venerdì sera, nell’ambito di Xenia 2024, l’Accademia di Belle Arti di Napoli presenta Zoé, una scultura antropomorfa in acciaio corten che simboleggia un abbraccio nella sua più immensa dolcezza e coinvolge lo spazio esterno del Marina 10.

Un’opera di 140 centimetri di base per 2 metri di altezza che si integra in maniera simbiotica nel prato del parco dell’hotel, fra l’imponente ulivo bonsai e l’albero di magnolia, col suo valore di porta spalancata, di accoglienza, di ospitalità. Il concept è della studentessa Yun Min Hui ed il lavoro è stato realizzato nei laboratori di Tecniche Plastiche Contemporanee e Tecniche e Tecnologie della decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con il prezioso contributo di Giuseppe Buonanno.

Armonie Singolari è invece il titolo della seconda opera presentata a Xenia 2024 , da un’idea delle docenti dell’Accademia Paola Redaelli e Maria Cristina Urso: si tratta di un lavoro realizzato nei laboratori della Scuola di Decorazione e frutto di una ricerca condotta in aula sull’uso delle patine e delle tecniche miste.

“A testimonianza del coinvolgimento dell’Accademia con quella che è l’isola, alla presentazione delle due nuove opere Zoé e Armonie Singolari è collegato un itinerario con un suggestivo percorso artistico che offre al pubblico una scelta rappresentativa delle opere realizzate dagli allievi-artisti della accademia, un itinerario che segue l’evoluzione degli studenti nel loro rapporto con l’isola e con l’accoglienza e l’ospitalità” dicono gli organizzatori della manifestazione.

Advertisement

Cronache

Ranucci: l’audio di Report incriminato non ha nulla di privato

Pubblicato

del

Gli attacchi dopo l’ultima puntata di Report? “Rispetto le critiche fatte ma non le condivido, devo dire che non so se è stato visto il servizio nella sua completezza, era un servizio per la prima volta raccontava, attraverso una cronistoria, un fatto che ha destato interesse internazionale”. Lo dice a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, intervistato da Giorgio Lauro. “Gli audio hanno un pregio, vale a dire ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti. L’audio ‘incriminato’ non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema. E voglio dare la mia solidarietà a Luca Bertazzoni che è stato sommerso da critiche indegne”. Si è molto parlato però di audio rubati. “Rubato è un aggettivo sbagliato – ha detto a Un Giorno da Pecora Ranucci -, nessuno ha rubato nulla, nella fattispecie è stato Sangiuliano che ha chiamato la signora Boccia”. Se mi sono pentito di aver mandato in onda qualcuna delle telefonate dell’ultima puntata di Report? “No, si poteva discutere sulla sensibilità di mandare in onda la voce della signora Corsini, sul valore del contenuto nessuno credo possa avere dei dubbi”. “Ma sulla sensibilità, che è un fatto individuale, voglio dire anche un’altra cosa”. Quale? “Ho visto tante voci sollevarsi dentro la Rai e fuori. Ma quando la scorsa settimana alla redazione di Report e al sottoscritto sono arrivate delle minacce di morte con cui ci auguravano di fare la fine della redazione di Charlie Hebdo – ha sottolineato il giornalista a Un Giorno da Pecora – io queste voci solidali non le ho sentite”.

Continua a leggere

Cronache

‘Testamento Losito falso’, ex compagno già a processo

Pubblicato

del

Nuovo colpo di scena attorno alla morte dello sceneggiatore Teodosio Losito, trovato senza vita nella sua villa di Zagarolo a gennaio 2019. Il testamento in cui avrebbe scritto di voler lasciare l’eredità al compagno Alberto Tarallo è ritenuto “falso”. A stabilirlo la perizia calligrafica sul documento depositata ieri. Secondo la grafologa incaricata dai magistrati la non autenticità risulterebbe “in primo luogo dai confronti con le firme autenticate avute in esame”. L’esito dell’accertamento tecnico, dunque, confermerebbe la tesi della Procura di Roma: l’ex compagno di Losito, il produttore televisivo Tarallo, è a giudizio proprio con l’accusa di avere falsificato le ultime volontà dello sceneggiatore. Le indagini scattarono nel 2021 con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio dopo un esposto presentato dai familiari dello sceneggiatore 53enne, morto suicida nella sua abitazione alle porte della capitale. Al centro del procedimento anche le dichiarazioni degli attori Adua Del Vesco e Massimiliano Morra che nel corso del reality Grande Fratello parlarono dell’esistenza di una presunta setta segreta a cui sarebbe stato legato Losito. I pm ascoltarono diversi personaggi del mondo dello spettacolo su quelle frasi: da Gabriel Garko a Eva Grimaldi, da Francesco Testi fino alla stessa Del Vesco. Tarallo fu indagato per istigazione al suicidio e fu oggetto di acquisizioni documentali da parte della guardia di finanza su disposizione dei magistrati di piazzale Clodio. Ma la sua posizione fu archiviata dagli stessi pm. Il compagno di Losito, tuttavia, è stato poi indagato proprio a causa del testamento con le ultime volontà dello sceneggiatore. Secondo i pm, il documento sarebbe stato falsificato. Per questo motivo fu disposto un sequestro preventivo di cinque milioni di euro nei suoi confronti. A marzo 2022, sulla base di un ricorso presentato dal legale del produttore fondatore della società Ares, il Tribunale del Riesame ha sbloccato il maxi sequestro che riguardava auto, immobili e terreni, tornati dunque nella piena disponibilità di Tarallo. Il dissequestro è stato poi confermato dalla Cassazione. La nuova perizia, però, potrebbe cambiare nuovamente la situazione.

Continua a leggere

Cronache

Ira di Zelensky, ‘spero che Orban non chiami anche Assad’

Pubblicato

del

“Ci auguriamo tutti che almeno Viktor Orban non chiami Assad a Mosca per ascoltare anche lui le sue lezioni lunghe un’ora”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata del premier ungherese con Vladimir Putin. “Nessuno dovrebbe promuovere la propria immagine a spese dell’unità; tutti dovrebbero concentrarsi sul successo condiviso. L’unità in Europa è sempre stata la chiave per ottenerlo. Non si può discutere della guerra della Russia contro l’Ucraina senza l’Ucraina. Sono grato a Donald Trump e a molti leader Ue con cui stiamo già lavorando per trovare soluzioni giuste e forti per una vera pace”. “È assolutamente chiaro che per raggiungere una pace vera e garantire la sicurezza sono necessari la determinazione dell’America, l’unità dell’Europa e l’impegno incrollabile di tutti i partner nei confronti degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite”, ha aggiunto Zelensky.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto