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Cronache

Vito Crimi, il premio Ischia, i finanziamenti pubblici all’editoria, i media partners e la Scabec

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Un sottosegretario che fa la morale ai giornalisti con discorsi sull’uso truffaldino dei finanziamenti pubblici dell’editoria dimenticando che nel suo governo c’é chi deve restituire 49milioni di euro truffati agli italiani. Un sottosegretario che va per premi e fa meeting in contesti che dovrebbe combattere: malcostume, malapolitica, cattiva politica, uso di fondi pubblici in maniera disinvolta (abbiamo scelto l’accezione con più benevolenza), incroci pericolosi tra industria assistita, prenditori pubblici, imprenditori privati e certo sistema creditizio.

In queste tre foto che vi mostriamo c’è il succo delle parole pronunciate da Alessandro Di Battista quando ha detto che in un anno di Governo il M5S sembra puzzare di tanfo e grigiore ministeriale peggio della peggiore prima Repubblica.

Lui è stato più soft, ma forse voleva dire proprio questo. E se l’ha fatto in quel modo, in quel contesto, con quelle modalità di comunicazione, forse è perché ha avvertito molti rischi in quello che sta accadendo al Movimento Cinquestelle. Di Battista può piacere o dispiacere, certo ha un pregio: non manda a dire nulla. C’è un movimento post ideologico nato per sanificare le istituzioni raccogliendo e incanalando la protesta rabbiosa di milioni di italiani esasperati dal potere che rischia di essere contagiato, infettato dalla malattia che si prefiggeva di curare. Stiamo dicendo che più passa il tempo e più il M5S rischia di essere non la cura ma la malattia del sistema. Il problema dell’Italia è il potere, il potere inteso come sostantivo, non  come verbo. Gli italiani non  ne possono più di subire il potere. Il M5S sembrava l’avesse capito e stesse trasformando il potere “sostantivo” nel potere “verbo”.

L’ex. Pasquale Sommesse, ex assessore regionale e notevole contributore economico con i soldi dei campani del premio Ischia. Poi fu arrestato e…speriamo per lui si liberi del pesante fardello di accuse

Il potere di fare qualcosa per il popolo e non gli interessi delle poche famiglie (qualcuno le chiama elites sbagliando) che si sono portati a casa questo Paese e ne fanno quello che vogliono.  Dove vogliamo andare a parare? Che in politica predicando bene e razzolando male, con un elettorato fluido che vota in buona parte contro qualcuno e non a favore di un progetto serio di governo del Paese, si fa presto a passare dal 33 per cento al 3 per cento del consenso nello spazio di uno o due anni.  E questo frottage di foto che vi mostriamo sono la plastica rappresentazione di come il M5S rischia di fare la fine che ha individuato con lucidità Alessandro Di Battista.

Giornalismo e media partners. Un capitolo a parte quello dei giornalisti e dei soldi della Scabec che affronteremo a breve con una inchiesta molto ben documentata sul finanziamento occulto dell’editoria e dei grandi network informativi stranieri in Italia

Se Crimi sapesse dove è andato, accanto a chi sedeva, con chi discuteva, chi erano  certi suoi commensali, chi finanziava tutto quello che lui ha avuto e di cui ha usufruito (vitto e alloggio e non solo), l’uso e l’abuso di media partners inesistenti benché esposti senza vergogna, capirebbe anche lui che nell’Albergo della Regina Isabella, in questi giorni, le uniche 5 Stelle sono quelle che si è guadagnato negli anni questo meraviglioso Hotel De Charme.

Vito Crimi parli con i suoi amici consiglieri regionali della Campania che non ha trovato lì a fare feste, chieda quanto versano dalla Regione Campania, chi sono le persone con cui s’è fatto i selfie, chi sono quelli che versano soldi per i premi giornalistici come quello dove lui ha portato “onorabilità” e “credibilità” anche del M5S.

Quanto alla Scabec e su che cosa c’entri questa azienda cassaforte dalla quale prendono i soldi dei campani per farne alcune cosette di dubbio gusto talvolta o anche disgustose (non so se penalmente rilevanti), può sempre farsi aiutare dal ministro Alberto Bonisoli. In fondo sono nello stesso governo. Devono solo decidere se è il governo del Cambiamento o del Cambianiente. E non è una questione semantica o una battuta facile. È roba seria, Crimi! Si occupi del terremoto ad Ischia: è l’unica cosa davvero seria che dovrebbe fare sull’isola dove si trova. Ci sono ancora duemila sfollati.

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Cronache

Napoli, sparatoria tra via Sturzo e via Pinocchio: morta Ilaria Capezzuto, gravissima Daniela Strazzullo

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Un mistero intriso di sangue e dolore ha scosso la città questa notte. Due donne sono state colpite da colpi d’arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una è morta, l’altra lotta per la vita. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco sono ora al lavoro per chiarire la dinamica dei fatti e verificare se si tratti di tentato omicidio-suicidio.

A perdere la vita è stata Ilaria Capezzuto, 34 anni, trovata in via Pinocchio, riversa sull’asfalto già senza vita, colpita da almeno un proiettile.

Gravemente ferita e ricoverata in pericolo di vita all’Ospedale del Mare, invece, Daniela Strazzullo, 30 anni, trovata all’interno di un’auto in via Don Luigi Sturzo, con una ferita d’arma da fuoco.

Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Indagini in corso, si cerca il movente

Le due zone – via Pinocchio e via Sturzo – sono distanti poche centinaia di metri, ma già in due diversi quartieri del capoluogo. Gli investigatori non escludono che le due donne si conoscessero e che dietro la tragedia ci sia una vicenda personale o sentimentale sfociata nel sangue.

L’arma non è stata ancora ritrovata, mentre le forze dell’ordine stanno passando al vaglio immagini di videosorveglianza e testimonianze per ricostruire i momenti precedenti alla sparatoria.

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Tragedia sull’Alphubel, valanga uccide due giovani italiani: addio a Giorgia Rota e Alessandro Aresi

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Solo una valanga poteva fermarli. Giorgia Rota, 29 anni, e Alessandro Aresi, 30, condividevano l’amore per la montagna e l’orizzonte aperto dell’avventura. Sabato mattina, armati di entusiasmo e di zaini colmi di passione, avevano lasciato il rifugio di Täsch con l’obiettivo di raggiungere la vetta dell’Alphubel, a 4.206 metri, una delle cime più iconiche delle Alpi svizzere. A 4.165 metri, nella zona dell’Eisnase, una valanga ha spezzato i loro sogni e le loro giovani vite.

I soccorsi elvetici, intervenuti con elicotteri e unità cinofile del soccorso alpino del Canton Vallese, non hanno potuto fare nulla. Le salme sono state recuperate poco dopo. La procura svizzera ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche della tragedia.

Due giovani sorrisi spezzati dalla passione più forte

Giorgia, originaria di Cesano Maderno, era una chimica naturopata e una viaggiatrice instancabile. Amava raccontare i suoi spostamenti nel mondo attraverso il profilo Instagram “giorgiafacose”, seguito da migliaia di persone. Africa, India, Centroamerica, le Alpi: i suoi post raccontavano una vita piena, vissuta alla ricerca di qualcosa che andasse oltre. «Lassù trovo tutto ciò che la società moderna si dimentica di darmi», scriveva in uno dei suoi post. Amava il crossfit, che praticava da dieci anni, ma soprattutto la libertà.

Alessandro, di Lacchiarella, era un esperto di comunicazione e marketing, tra i primi in Italia a trasformare l’agricoltura in un fenomeno digitale. Era conosciuto come uno degli agriyoutuber pionieri, realizzando video professionali per raccontare il mondo rurale con competenza e creatività. Ex calciatore della squadra di Giussago, dove viene ricordato come «un ragazzo esemplare in campo e fuori», era apprezzato per la sua determinazione e gentilezza. «Sempre sorridente, sempre disponibile», scrivono i compagni di scuola sui social.

Il dolore delle comunità

Sgomento a Cesano Maderno, dove il sindaco Gianpiero Bocca ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Rota: «Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, in una settimana già segnata da un altro grave lutto».

Commozione anche a Lacchiarella, dove Alessandro era molto conosciuto. «Lascia un grande vuoto in tutta la comunità», dicono gli amici.

Due giovani vite piene di luce e sogni, spente in alta quota, proprio lì dove volevano arrivare. Per raccontare, per vivere, per scoprire. La montagna li ha accolti per l’ultima volta, nel silenzio e nella bellezza crudele delle sue vette.

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Cronache

Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Due donne colpite da proiettili a poca distanza l’una dall’altra. Si indaga per tentato omicidio-suicidio.

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È una notte di sangue e mistero quella che ha sconvolto l’area orientale di Napoli. Due donne, di 31 e 34 anni, sono state trovate con ferite da arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una delle due è deceduta, l’altra lotta per la vita all’Ospedale del Mare, dove è ricoverata in condizioni gravissime.

I fatti

Il primo allarme è scattato in via Don Luigi Sturzo, dove i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno trovato una 31enne all’interno di un’auto con una ferita da arma da fuoco. È stata soccorsa e trasportata d’urgenza in ospedale, ma le sue condizioni restano critiche.

Poco dopo, a breve distanza, in via Pinocchio – già all’interno del territorio cittadino di Napoli – è stato ritrovato il corpo senza vita di un’altra donna, 34 anni, anche lei colpita da un proiettile. Era riversa sull’asfalto, priva di sensi, e per lei non c’è stato nulla da fare.

Le indagini: ipotesi tentato omicidio-suicidio

Sul caso indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura. Gli investigatori non escludono che i due episodi siano collegati e prendono in considerazione l’ipotesi di un tentato omicidio-suicidio. Le due donne potrebbero conoscersi, ma al momento nessuna pista è esclusa: movente passionale, personale o familiare.

La zona è stata delimitata e setacciata in cerca di testimoni e immagini di videosorveglianza, mentre i rilievi sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con precisione tempi, movimenti e rapporti tra le due donne.

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