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Cronache

Violenze in carcere: le accuse reggono al vaglio del Riesame

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Continuano a reggere, davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, le ipotesi d’accusa formulate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in relazione alle violenze ai danni di detenuti avvenute il 6 aprile 2020 nel carcere sammaritano. Proseguono con cadenza quotidiana, e andranno avanti ancora per giorni, le udienze dei 52 agenti della penitenziaria e funzionari raggiunti dalle misure cautelari emesse il 28 giugno scorso dal Gip Sergio Enea. Oggi sono state confermate tre misure restrittive, mentre altre due sono state revocate per mancanza di esigenze cautelari; per tutte le posizioni esaminate sono stati comunque ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza. In particolare resteranno ai domiciliari gli agenti Rosario Merola, 50 anni, e il 56enne Raffaele Piccolo, mentre e’ stato scarcerato ed e’ ora libero il poliziotto 60enne Giuseppe Conforti (anch’egli era ai domiciliari); i tre agenti della penitenziaria sono difesi da Angelo Raucci. Domiciliari confermati anche per il poliziotto 45enne Giacomo Golluccio (difeso da Ernesto De Angelis e Giuseppe Stellato), mentre il tribunale ha disposto la revoca della misura dell’obbligo per l’agente di 50 anni Salvatore Parisi (difeso da Dario Mancino). Altre decisioni potrebbe arrivare nelle prossime ore. Da lunedi’ dovrebbero iniziare a essere discusse anche le posizioni degli indagati raggiunti da misure interdittive, come il provveditore (sospeso) alle carceri campane Antonio Fullone, ritenuto dalla Procura il regista della “perquisizione straordinaria” trasformatasi, come evidenzio’ il giudice, in “un’orribile mattanza”. Nei giorni scorsi erano state confermate le misure cautelari per la commissaria della polizia penitenziaria Anna Rita Costanzo (domiciliari) e per altri agenti coinvolti, come l’ispettore coordinatore degli agenti nel Reparto Nilo Salvatore Mezzarano.

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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