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Esteri

Vienna, la casa di Hitler diventa sede di un commissariato di polizia… così finisce il pellegrinaggio

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Il palazzo che ospita l’appartamento in cui nacque Adolf Hitler verra’ “neutralizzato”, prima della sua prevista trasformazione in commissariato di Polizia, con un’operazione di ‘face lifting’ architettonica pensata per porre fine al flusso di simpatizzanti neonazisti in ‘pellegrinaggio’ nella citta’ austriaca di Braunau am Inn, ai confini con la Germania. “Un nuovo capitolo sara’ aperto per il futuro dalla casa natale di un dittatore e un assassino di massa”, ha detto ai media il ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer. Il governo di Vienna esproprio’ il palazzo nel 2016 e lo scorso novembre annuncio’ che avrebbe ospitato un commissariato di Polizia. Ora, riporta la Bbc online, lo studio di architettura Marte. Marte Architetti si e’ aggiudicato l’appalto che entro il 2023 dara’ all’edificio una nuova facciata e un nuovo tetto, per un costo di circa 5 milioni di euro. Inoltre, una lapide con la scritta “Mai piu’ il fascismo” che attualmente si trova davanti al palazzo verra’ spostata in un museo di Vienna. “La neutralizzazione di questo sito era in definitiva” l’obiettivo della gara d’appalto che ha visto 12 concorrenti, ha detto Hermann Feiner, un funzionario del ministero dell’Interno. Hitler trascorse solo qualche giorno in quell’appartamento poiche’ poche settimane dopo la sua nascita nell’aprile 1989 la sua famiglia si trasferi’ in un’altra abitazione della zona e lascio’ la citta’ quanto il piccolo compi’ tre anni. Tuttavia, da anni il sito e’ un luogo di culto e di raduni nostalgici per i simpatizzanti neonazisti di tutto il mondo.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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