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Corona Virus

Viaggiare in Europa: ecco tutte le regole per evitare quarantene o essere espulsi

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Meglio essere subito chiari. Se volete viaggiare questa estate dovete possedere un certificato che attesti la vostra salute. O meglio dovete avere un certificato che attesti la vaccinazione anti Covid. Oppure un tampone negativo. O anche la guarigione dalla malattia.
Questo vi servirà per evitare quarantene, test aggiuntivi o ritorni a casa a seconda del Paese in cui vi recate, Gli Stati dell’Unione europea  hanno competenza esclusiva su salute e confini. Un aiuto per il ripristino della libera circolazione nell’Unione sarà fornito dal certificato digitale Covid dell’Ue, che dovrà essere riconosciuto da tutti gli Stati membri a partire dal primo luglio.
I Paesi già pronti potranno iniziare anche prima, su base volontaria, a rilasciare il Covid pass e a riconoscere quello emesso da altri Stati membri.
Da ieri è operativo il gateway Ue, al quale dieci Paesi, tra cui anche l’ Italia, si sono già connessi e sette (Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia) hanno iniziato a rilasciare i primi certificati Ue.
Prima di partire è bene controllare le misure adottate dal Paese di destinazione perché possono cambiare rapidamente. È utile il sito reopen.europa.eu che fornisce in tempo aggiornato le informazioni sui 27 Stati membri.
Niente quarantena obbligatoria di 7 giorni ma test casuali purché si sia muniti di certificato di vaccinazione contro il Covid. Devono essere trascorsi 14 giorni dalla seconda dose o dalla dose unica per poter viaggiare. I vaccini accettati non sono solo quelli approvati dall’Ema, ma anche Novavax, Sinovac Biotech, Sputnik, CanSino Biologics, Sinopharm. È accettato anche il test molecolare Pcr negativo, effettuato entro 72 ore prima dell’ingresso in Grecia (i bambini di età inferiore a 5 anni sono esentati); e il certificato di guarigione avvenuta negli ultimi 9 mesi rilasciato da un’autorità sanitaria pubblica o da un laboratorio riconosciuto dalla sanità pubblica. In alternativa un certificato di test Pcr positivo eseguito almeno due mesi prima dell’ arrivo (ma non oltre i 9 mesi), che conferma la guarigione.
Sono accettati certificati in inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo o russo.
A differenza della Grecia che ha un sistema di classificazione proprio, la Croazia usa la mappa a colori che ogni settimana pubblica il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Per chi proviene da una zona non “verde”, quindi dall’ Italia, non è richiesto l’isolamento in questi casi: vaccinazione completa avvenuta oltre 14 giorni prima dell’arrivo (una sola dose se una persona ha contratto il Covid ma deve certificarlo); guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi attestata da test eseguito nei 180 giorni precedenti o da certificato rilasciato da un medico. Tutti gli altri devono fornire un tampone negativo (esenzione sotto i 7 anni). In mancanza di un test valido, va eseguito subito all’arrivo in Croazia a proprie spese, con l’obbligo di autoisolamento fino a un risultato negativo altrimenti scatta la quarantena di 10 giorni.
Niente quarantena se partendo dall’Italia si è muniti di un tampone negativo, Pcr o rapido, effettuato 72 ore prima della partenza. I bambini sotto i 6 anni sono esentati.
Il certificato presentato in formato digitale o cartaceo, deve essere l’originale in spagnolo, inglese, tedesco o francese. Se non è possibile ottenerlo in una di queste lingue, deve essere accompagnato da una traduzione in spagnolo, effettuata da un organismo ufficiale. Dal 1° luglio sarà obbligatorio compilare un modulo di controllo sanitario.
È obbligatorio il tampone molecolare del tipo Pcr-Rt da effettuarsi entro 72 ore dalla partenza. L’antigenico non è accettato. Il test è obbligatorio anche per chi ha ricevuto la prima o la seconda dose di vaccino. I bambini sotto gli 11 anni sono esentati.
Tutti coloro che entrano in Francia con qualsiasi mezzo devono compilare l’ autocertificazione.
Quando si rientra in Italia da un Paese Ue, Regno Unito, Svizzera e Israele è necessario compilare il formulario digitale di localizzazione in caso di soggiorno o transito nei 14 giorni precedenti e c’ è l’ obbligo di presentare un tampone molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 48 ore prima dell’ arrivo in Italia. I bambini di età inferiore ai due anni sono esentati.

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Pamela Genini, una vita spezzata da un amore malato: violenze, minacce e paura prima del delitto di Milano

Dai racconti di amici ed ex fidanzati emerge il ritratto di un rapporto tossico, segnato da violenze e minacce. Pamela Genini, uccisa a Milano, aveva già subito aggressioni mai denunciate per paura.

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Un rapporto tossico, fatto di violenza, minacce e paura. È il quadro che emerge dalle testimonianze raccolte in Procura a Milano sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa a coltellate il 14 ottobre dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, ora in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato per crudeltà e premeditazione.

Le amiche della giovane e due suoi ex fidanzati hanno descritto agli inquirenti un legame malato, dominato da soprusi e aggressioni ripetute. Pamela – fragile, spaventata, ma incapace di allontanarsi definitivamente dal suo aguzzino – aveva subito pestaggi, umiliazioni e minacce di morte.

Le testimonianze: “Voleva lasciarlo ma aveva paura”

Il primo a essere ascoltato oggi in Procura è stato Andrea, ex fidanzato della giovane, con cui Pamela aveva mantenuto un rapporto di amicizia dopo la fine della relazione nel 2023. Insieme a un altro ex, Francesco, che aveva sentito al telefono le ultime parole della ragazza prima di morire, aveva tentato di proteggerla dalle violenze di Soncin.

“Era terrorizzata – hanno raccontato gli amici – ma non trovava la forza di denunciarlo. Temeva ritorsioni.”

Anche l’ex compagna dell’assassino ha confermato il profilo di un uomo “violento e prevaricatore”, denunciato per maltrattamenti già nel 2011, ma poi mai condannato perché la donna aveva ritirato la querela.

Le aggressioni e il codice rosso mancato

Gli inquirenti stanno ricostruendo una lunga catena di episodi di violenza. All’Isola d’Elba Soncin avrebbe colpito Pamela con calci e pugni, minacciandola con cocci di vetro e tentando di buttarla dal balcone di un albergo. A Cervia le avrebbe rotto un dito, costringendola al ricovero all’ospedale di Seriate, dove la ragazza aveva compilato il questionario antiviolenza, senza che però scattasse il codice rosso.

L’indagine e le prossime mosse

Oggi, al Palazzo di Giustizia di Milano, si è tenuta una riunione operativa tra la Procura e i vertici della Questura per coordinare i prossimi passi. La Squadra Mobile curerà le analisi forensi dei cellulari, mentre i Carabinieriraccoglieranno nuovi elementi sugli episodi di stalking e sulle frequentazioni dell’assassino, la cui vita e i cui affari verranno ora passati al setaccio.

Il dolore della famiglia

Intanto, domani pomeriggio a Villa D’Almè sarà allestita la camera ardente per Pamela Genini, mentre i funerali si terranno venerdì a Strozza, in provincia di Bergamo.

La famiglia ha chiesto silenzio e rispetto:

“Lasciateci nel nostro lutto – hanno dichiarato la madre e i parenti – chiediamo solo di essere lasciati soli.”

Un’altra giovane vita spezzata da un amore malato e da una violenza ignorata troppo a lungo, che riaccende il drammatico tema della protezione delle vittime di femminicidio in Italia.

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Vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1: al via la campagna 2025-2026

In arrivo i vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1. Richiamo annuale raccomandato per over 60, fragili e operatori sanitari. Via libera a co-somministrazione con antinfluenzale.

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Il ministero della Salute ha diffuso una circolare firmata da Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento della prevenzione, che fornisce le linee guida per la campagna vaccinale anti-Covid 2025-2026. I nuovi vaccini sono aggiornati alla variante LP.8.1 del Sars-CoV-2 e saranno disponibili nelle prossime settimane.

Il richiamo annuale è raccomandato in particolare per gli over 60, le persone con fragilità, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, i pazienti con gravi immunodeficienze e gli operatori sanitari e sociosanitari.

L’efficacia e i vaccini disponibili

La circolare sottolinea come i dati relativi alla scorsa stagione, con i vaccini adattati alle varianti JN.1 e KP.2, abbiano confermato una protezione significativa contro forme gravi della malattia e decessi.

Tra i vaccini aggiornati figura il Comirnaty LP.8.1, già autorizzato da Ema e Aifa e in via di distribuzione alle Regioni. Il ministero precisa che una precedente infezione da Covid, anche recente, non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.

Co-somministrazione con altri vaccini

È possibile la somministrazione in contemporanea del vaccino Covid aggiornato con altri vaccini, in particolare quello antinfluenzale, salvo specifiche indicazioni cliniche.

Organizzazione e monitoraggio

Le Regioni e le Province autonome sono invitate a predisporre misure organizzative adeguate, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacie e strutture ospedaliere.

Il ministero ricorda inoltre che eventuali reazioni avverse possono essere segnalate da sanitari e cittadini direttamente sul sito dell’Aifa.

Una campagna per tutti, con priorità ai più fragili

La vaccinazione sarà disponibile anche per chi non appartiene alle categorie prioritarie, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto agli anziani, ai fragili e agli operatori sanitari, per garantire la massima protezione nelle fasce più a rischio.

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Covid in risalita: 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi

I contagi Covid tornano a salire in Italia: secondo i medici di famiglia 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali sono positivi. Atteso un autunno difficile con rischio di epidemia combinata Covid-influenza.

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Negli studi dei medici di famiglia la fotografia è chiara: circa 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi al Covid-19. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), che prevede un incremento dei casi con la riapertura delle scuole e il maggior contatto tra ragazzi in ambienti chiusi.


I dati dell’Iss

Secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza dei nuovi casi è in lieve crescita, con 5 contagi ogni 100.000 abitanti contro i 3 della settimana precedente. Le fasce più colpite sono quelle oltre gli 80 anni. Gli ospedali restano però stabili: 1,3% i posti letto in area medica occupati e 0,3% in terapia intensiva.


La preoccupazione dei medici

Scotti avverte che la situazione sui territori è già significativa: “Siamo di fronte a una epidemia importante che rischia di amplificarsi tra fine settembre e inizio ottobre”. A crescere sono soprattutto i contagi tra giovani adulti, con studi medici sovraccarichi di chiamate.

Un problema ulteriore riguarda i test fai-da-te, ormai la via principale con cui i pazienti scoprono la positività: uno strumento utile, ma che complica la gestione delle certificazioni di malattia.


Isolamento e prevenzione

Il monito è chiaro: chi risulta positivo deve isolarsi e non andare al lavoro per proteggere anziani e fragili. I sintomi attuali, sottolinea Scotti, non sono particolarmente pesanti, ma le conseguenze su persone vulnerabili possono essere gravi.

Con l’arrivo dell’influenza stagionale si teme un autunno “caldo”, caratterizzato dal sovrapporsi dei due virus. La vaccinazione resta lo strumento principale di protezione: i vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a ottobre, insieme a quelli contro l’influenza, consentendo somministrazioni combinate.

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