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Vaccino agli amici, indagato medico nel cosentino

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“Porta chi vuoi che gli facciamo il tampone a tutti… pure ai gatti”. Si esprimeva cosi’, non sapendo di essere intercettato dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanita’ di Cosenza, il direttore sanitario dello Spoke Ospedaliero di Cetraro-Paola, Vincenzo Cesareo. Ma oltre ai tamponi, secondo gli investigatori, il medico avrebbe anche somministrato almeno 4 dosi del vaccino anti Covid a persone che non rientravano negli elenchi della fase uno dei destinatari solo perche’ suoi amici. Adesso Cesareo e’ indagato dalla Procura della Repubblica di Paola ed e’ stato anche interdetto dal lavoro per 12 mesi con l’accusa di peculato in relazione ad un’altra vicenda sulla quale il Nas stava indagando dal giugno scorso per l’uso improprio dell’auto di servizio. Provvedimento che gli e’ stato notificato dai carabinieri del Gruppo Tutela Salute di Napoli. Oltre al peculato, nei confronti del medico vengono ipotizzati i reati di truffa, falso in atti pubblici e turbata liberta’ nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri. E cosi’, dopo il caso di Modena – dove alcune dosi di vaccino sono andati ai parenti dei medici perche’ “avanzate” e per “non sprecarle” – che ha fatto ad apripista ad altre vicende simili in Puglia, anche la Calabria viene interessata dal fenomeno dei vaccini somministrati a parenti ed amici. Situazioni che hanno spinto i Nas ad avviare accertamenti in tutta Italia che sono ancora in corso. Nel caso di Paola, la scoperta delle presunte vaccinazioni indebite e dei tamponi “anche ai gatti” e’ venuta alla luce con i servizi di intercettazione e pedinamento avviati dai carabinieri del Nas – coordinati dal capo della Procura di Paola Pierpaolo Bruni – per la vicenda dell’auto. La procura aveva chiesto l’arresto del medico, ma il gip ha ritenuto sufficiente l’interdizione per interrompere il compimento dei reati. A Paola, tuttavia, la richiesta della Procura su Cesareo e’ antecedente all’inizio della fase vaccinale. L’indagine, infatti, era iniziata sull’ipotesi di peculato per l’uso improprio dell’auto di servizio. Secondo quanto emerso dalle indagini, Cesareo avrebbe usato la vettura per gli scopi piu’ svariati: accompagnare amici e parenti in aeroporto, recarsi a fare acquisti al centro commerciale Ikea di Salerno, accompagnare a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altri soggetti a lui legati da vincoli personali. Non solo, in alcuni di questi spostamenti, il professionista sarebbe riuscito anche a passare indenne dai posti di blocco istituiti per il rispetto delle norme anti Covid dichiarando di essere in servizio per eseguire tamponi a domicilio. Seguendo le mosse di Cesareo, i carabinieri hanno scoperto anche che il medico avrebbe effettuato indebitamente, sin da giugno 2020, tamponi molecolari per la ricerca del Covid19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini.

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Covid: tra Natale e Capodanno scendono casi, stabili le morti (31)

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In Italia scendono i contagi mentre i decessi restano sostanzialmente stabili nella settimana tra Natale e Capodanno: dal 26 dicembre all’1 gennaio sono stati registrati 1.559 nuovi positivi, in calo rispetto ai 1.707 del periodo 19-25 dicembre, mentre le morti sono state 31 rispetto ai 29 casi nei 7 giorni precedenti. E’ quanto si legge nel bollettino settimanale sul sito del ministero della Salute. Lombardia e Lazio, seguite dalla Toscana, sono le regioni che hanno riportato più casi. Le Marche registrano il tasso di positività più alto (11,4%). Ancora una riduzione del numero di coloro che si sottopongono a tamponi: scendono da 44.125 a 34.532 e il tasso di positività cresce dal 3,9% al 4,5%.

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A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

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“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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