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Usa-alleati freddi su tregua, ‘aiuterebbe Mosca’

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Gli Usa e i suoi alleati restano molti scettici sul ruolo di Xi Jinping come ‘peacemaker’ nella sua visita al Cremlino e sul cosiddetto piano di pace cinese in 12 punti. A ribadire la posizione è stato il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, cercando anche di allineare Kiev, finora più aperta a valutare eventuali proposte del Dragone. Se la Cina lancerà un appello per un cessate il fuoco durante la visita di Xi a Mosca, ha spiegato Kirby, Kiev dovrebbe respingerlo, “cosa che faremmo anche noi”, perché “fondamentalmente ratificherebbe cio’ che (i russi) sono stati in grado di conquistare dentro l’Ucraina e darebbe loro tempo e modo di prepararsi”.

Il portavoce ha poi evidenziato l’evidente asimmetria della missione di pace cinese: “Se vai a Mosca e ti siedi per tre giorni allo stesso tavolo del presidente Putin e ascolti il suo punto di vista su una guerra che ha iniziato e che potrebbe finire oggi, dovresti come minimo alzare il telefono e parlare anche con il presidente Zelensky per avere il suo punto di vista”, ha osservato Kirby, definendo quello tra Russia e Cina “un matrimonio d’interesse”. “Speriamo che Xi faccia pressione su Putin perchè cessi di bombardare scuole e ospedali e ritiri le truppe” e “sostenga la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha aggiunto in modo un po’ rituale. Una chiusura confermata anche da Antony Blinken, che proprio oggi ha annunciato disco verde ad un altro pacchetto di aiuti militari da 350 milioni di dollari a Kiev: “Il mondo non si faccia ingannare da alcuna mossa tattica della Russia sostenuta dalla Cina”, il messaggio del segretario di stato americano, che ha poi accusato Xi, primo leader mondiale a visitare Putin dopo il mandato d’arresto della corte penale internazionale dell’Aja, di fornire una “copertura diplomatica ai crimini di guerra russi”.

Gli Usa temono che la Cina possa rafforzare il suo ruolo di mediatore diplomatico, dopo il successo dell’accordo tra Iran e Arabia Saudita, e che le sue proposte seminino divisione nel fronte occidentale, suscitando magari un qualche interesse a Berlino e a Parigi con l’obiettivo di dividere la Nato e allontanare almeno alcuni paesi europei dalla linea più intransigente. Ma per ora in tutti gli alleati prevale la diffidenza, alimentata dalla crescente alleanza tra Russia e Cina, dal loro asse di ferro al consiglio di sicurezza dell’Onu, dalle loro esercitazioni militari comuni. E dagli accordi annunciati di questo ennesimo incontro Xi-Putin (il 40/mo dall’arrivo al potere del presidente cinese), con ulteriori forniture energetiche russe pagate in renminbi (un sostegno alla macchina da guerra russa aggirando le sanzioni finanziarie) in cambio di tecnologie cinesi, comprese quelle ‘duali’ che possono essere usate nel conflitto ucraino.

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Ex modella di Playboy fa causa a Bill Cosby, stuprata 50 anni fa

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Una ex modella di Playboy, Victoria Valentino, accusa Bill Cosby di averla drogata e stuprata più di 50 anni fa. La donna ora ottantenne fa causa a Cosby grazie alla nuova legge della California che rimuove i limiti per presentare accuse legali nei casi di molestie sessuali. “Secondo me queste donne non sono vittima di violenza sessuale, sono vittime dell’avidità”, afferma un portavoce di Cosby.

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Senegal: scontri dopo condanna Sonko, nove morti

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Nove persone sono state uccise in Senegal nelle violenze scoppiate ieri dopo la condanna a due anni di reclusione del capo dell’opposizione Ousmane Sonko, candidato alla presidenza e minacciato di ineleggibilità. Lo rende noto il ministro dell’Interno, Antoine Diome. “Abbiamo preso atto con rammarico della violenza che ha portato alla distruzione di proprietà pubbliche e private e, purtroppo, a nove morti a Dakar e Ziguinchor”, ha detto il ministro alla televisione nazionale.

Diome ha inoltre confermato che le autorità hanno limitato l’accesso ai social network nel Paese, come osservato ad esempio per Facebook, WhatsApp e Twitter. “Preso atto della diffusione di messaggi odiosi e sovversivi sui social, lo Stato del Senegal in tutta sovranità ha deciso di sospendere temporaneamente l’uso di alcune applicazioni digitali”, ha affermato il ministro facendo un appello alla calma e assicurando che lo Stato sta adottando “tutte le misure di sicurezza necessarie”. Il servizio di monitoraggio internet Netblocks ha dichiarato di aver osservato una “situazione che assomiglia a quella vista nel 2021”.

Sonko, terzo alle elezioni presidenziali del 2019 e il più feroce oppositore del presidente Macky Sall, è stato condannato ieri da una camera penale a due anni di carcere per “corruzione di giovani”, un reato che consiste nel promuovere “la dissolutezza di un minore di 21 anni”. Alla luce del codice elettorale del Senegal, la decisione sembra comportare l’ineleggibilità di Sonko. Il leader d’opposizione era assente quando la sentenza è stata pronunciata. Si presume che sia stato bloccato dalle forze dell’ordine nella sua abitazione di Dakar, “sequestrato” secondo lui. Nella capitale e in diverse altre città del Paese sono scoppiati disordini già prima della deliberazione. L’Università di Dakar ha preso l’aspetto di un campo di battaglia.

Gruppi di giovani si sono scontrati con sassi contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. Diversi autobus della facoltà di Medicina, del dipartimento di Storia e della principale scuola di Giornalismo del Senegal sono stati incendiati e gli uffici saccheggiati. Saccheggi di beni pubblici, negozi e distributori di benzina sono stati segnalati a Dakar e nei suoi sobborghi, ma anche a Ziguinchor, dove sono morte diverse persone, a Mbour, Kaolack e Saint-Louis.

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Usa rispondono a Mosca su New Start, sospesi dati e visti

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L’amministrazione Biden prende nuove contromisure in risposta alle violazioni del New Start sul nucleare da parte della Russia. Fra queste la revoca dei visti agli ispettori russi e il negare le richieste in corso per nuovi ispettori. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato, nella quale si precisa che gli Stati Uniti non hanno fornito il 30 marzo il loro aggiornamento biennale dei dati dopo che la Russia non ha fornito i suoi dati. Il trattato Start richiede alla Russia e agli Stati Uniti un ampio scambio di database a marzo e settembre di ogni anno.

“Le contromisure sono in linea con la legge internazionale. Sono proporzionate, reversibili e le norme le consentono per indurre uno stato a tornare a rispettare i suoi obblighi”, afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando di aver “notificato alla Russia le contromisure in anticipo e di aver espresso il desiderio e la prontezza” a rimuoverle e “adottare pienamente il mandato se la Russia torna a rispettarlo. Gli Stati Uniti restano pronti a lavorare in modo costruttivo con la Russia per riprendere l’attuazione del New Start”. Il presidente russo Vladimir Putin ha promulgato alla fine di gennaio la legge per la sospensione del New Start, l’ultimo trattato bilaterale con gli Stati Uniti sulla limitazione delle armi nucleari.

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