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Esteri

Usa 2020, Nikki Haley è la star alla cena dei donatori del Partito Republicano

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Nikki Haley arruolata dai repubblicani come figura chiave per aiutare il partito a recuperare consensi tra le donne fermando la valanga femminile dem o come possibile candidata alternativa a Donald Trump? E’ il dubbio che aleggia dopo che l’ex ambasciatrice Usa all’Onu, dimessasi lo scorso ottobre, e’ stata scelta come ospite d’onore di una cena organizzata per il 27 febbraio da Paul Singer, il magnate degli hedge-fund, con una ventina dei maggiori donatori newyorchesi del Grand Old Party. Del resto la Haley e’ gia’ una star super richiesta e super pagata: secondo Cnbc chiede 200 mila dollari e l’uso di un jet privato per tenere conferenze negli Usa, tariffario che la accomuna ad ex presidenti come Barack Obama o ox segretari di stato come Hillary Clinton. La cena, riporta Axios, e’ il primo di una serie volta a portare alla ribalta ‘surrogati’ chiave per la campagna delle elezioni parlamentari del 2020. Singer sta lavorando per ingaggiare donne candidate per sostenere gli sforzi repubblicani per mantenere la maggioranza al Senato e riprendere il controllo della Camera.

A questo scopo sta supportando anche E-Pac, il comitato elettorale di raccolta fondi avviato dalla deputata della Grande Mela Elise Stefanik per trovare donne da candidare. Ma la presenza della Haley alla cena di Singer ha indotto l’autorevole commentatore conservatore Bill Kristol a suggerire che i donatori repubblicani la potrebbero prendere in considerazione per sfidare Trump alle primarie nel 2020. “Suonano campanelli d’allarme nel mondo di Trump mentre Nikki Haley sara’ l’ospite d’onore alla esclusiva cena Gop. Scopo apparente: ‘puntare i riflettori su surrogati chiave per le elezioni parlamentari del 2020′. Verita’: ‘puntare i riflettori su un possibile sostituto di Trump per il 2020”, ha twittato. Ma altri giornalisti politici sono scettici, ricordando che la Haley, quando si dimise, disse che non avrebbe corso per la Casa Bianca nel 2020 e che avrebbe fatto campagna per Trump. “Ci sono pochi dubbi che la Haley sara’ una probabile candidata se Trump non correra’ nel 2020 per una ragione o un’altra. Ci sono invece molti dubbi che sfidera’ Trump alle primarie. In ogni caso tramite la cena si riconnette con la rete dei donatori con cui ha legami”, ha twittato Maggie Haberman, la corrispondente dalla Casa Bianca per il New York Times. A parte l’incognita delle varie inchieste che pendono sul presidente, c’e’ pero una terza ipotesi: che Trump possa scaricare il fedele vice Mike Pence e offrire il ticket alla Haley se dovra’ fermare l’emorragia di voti femminili, anche di fronte alla carica delle candidate presidenziali dem.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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