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Cronache

Uomo muore accoltellato, è caccia al figlio in fuga: è considerato l’assassino

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Un uomo è stato trovato morto nella tarda serata di ieri a Capanne di Montignoso (Massa Carrara) dopo essere stato accoltellato. La vittima è un sessantenne. A colpirlo, secondo quanto emerso al momento, sarebbe stato il figlio in seguito a una lite per futili motivi: il giovane è poi scappato e ora è ricercato dalle forze dell’ordine. Tutto sarebbe avvenuto nel cortile dell’abitazione della famiglia. È una famiglia proventi dal Nord Africa.  Sul posto intervenuti i sanitari, polizia e carabinieri. Nulla da fare per l’uomo ferito, morto prima ancora di essere portato in ospedale. Si sono perse le tracce, per ora, del presunto assassino.

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Cronache

Ischia, sordomuto pestato mentre tenta di salvare un ragazzo aggredito: caccia a tre giovani ucraini

Un uomo sordomuto di 30 anni è stato pestato mentre cercava di fermare un’aggressione fuori da un discobar a Ischia. Identificato uno dei quattro responsabili, tre sono in fuga.

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A Ischia un uomo sordomuto di circa 30 anni è stato brutalmente picchiato mentre tentava di soccorrere un ragazzo già a terra, vittima di un pestaggio scoppiato per futili motivi all’esterno di un discobar sulla riva destra del porto.

La dinamica ricostruita dagli investigatori

Secondo la denuncia della vittima e le testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato, quattro giovani – tre dei quali di nazionalità ucraina – si sarebbero accaniti prima sul ragazzo caduto a terra e poi sull’uomo sordomuto che aveva provato a intervenire per fermare l’aggressione.

Le immagini di una telecamera di sorveglianza mostrano la sequenza: il primo giovane è già a terra quando viene colpito da pugni e calci; il sordomuto prova ad avvicinarsi, viene trattenuto da alcune ragazze, poi si libera e si dirige verso il gruppo. A quel punto diventa il nuovo bersaglio del branco, che lo colpisce anche dopo la caduta.

Indagini in corso e un aggressore identificato

Gli agenti coordinati dal vice questore Ciro Re hanno già identificato uno dei quattro responsabili, denunciato in stato di libertà. Le testimonianze, in particolare un soprannome riferito da alcuni presenti, e i filmati delle telecamere hanno indirizzato la Polizia verso il gruppo coinvolto.

La caccia agli altri tre aggressori è in corso e gli investigatori ritengono possibile individuarli nelle prossime ore.

Possibili misure restrittive

Oltre alla denuncia per aggressione, per i responsabili potrebbe scattare anche la proposta del Dacur, il provvedimento che vieta l’accesso a specifiche aree pubbliche per chi viene considerato pericoloso.

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Cronache

Cormons, trovata la donna dispersa dopo la frana: recupero sospeso per maltempo

Individuato il corpo di Guerrina Skocaj, 83 anni, dispersa nella frana di Cormons. Operazioni di recupero sospese per maltempo. Recuperato anche il corpo di un 32enne tedesco.

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È stato individuato il corpo di Guerrina Skocaj, 83 anni, dispersa dopo la frana che ha travolto la sua abitazione a Cormons. L’annuncio è arrivato dai Vigili del fuoco, impegnati da ore nelle complesse operazioni di ricerca.

Recupero sospeso a causa del maltempo

Il recupero del corpo è stato momentaneamente sospeso per le condizioni meteorologiche avverse. La pioggia intensa e il rischio di nuovi cedimenti del terreno non consentono agli operatori di lavorare in sicurezza. L’intervento riprenderà nelle prossime ore o, se necessario, domani mattina, quando il meteo lo permetterà.

La seconda vittima: un 32enne tedesco

In precedenza era stato recuperato il corpo della seconda vittima, un uomo di 32 anni di nazionalità tedesca. La frana ha colpito in pieno l’area, rendendo immediato e massiccio l’intervento dei soccorsi.

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Cronache

Caso Procura di Pavia, il Riesame smonta l’ipotesi di un “sistema”: dissequestrati i dispositivi a Venditti

Il Tribunale del Riesame smonta l’ipotesi di un “sistema Pavia”: nessuna prova di corruzione o peculato per l’ex procuratore Venditti e il pm Mazza. Restituiti cellulari e computer sequestrati nell’indagine di Brescia.

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Secondo il Tribunale del Riesame, al momento non ci sono indizi che consentano di ipotizzare l’esistenza di un “sistema” nella Procura di Pavia, come sostenuto dalla Procura di Brescia. Per i giudici mancano gli elementi necessari per ritenere che l’ex procuratore Mario Venditti e il pm Pietro Paolo Mazza, oggi a Milano, abbiano ottenuto auto a prezzi agevolati in cambio di incarichi alla società Esitel per servizi di intercettazione e noleggio.

Le auto usate per attività istituzionali

Le tre vetture e il furgoncino al centro dell’inchiesta, secondo il Riesame, erano realmente impiegati dalla polizia giudiziaria nell’attività investigativa. Non emerge un uso esclusivo o prevalente da parte dei magistrati né elementi che indichino un abuso sistemico. I mezzi, acquistati dalla società di Cristiano D’Arena, sarebbero stati pagati a prezzi di mercato e con transazioni tracciate.

Il doppio dissequestro dei dispositivi digitali

Per Venditti arriva un nuovo successo giudiziario: il Riesame ha confermato il dissequestro di cellulari, computer e memorie esterne già sottratti nell’ambito della tranche di indagine legata al caso Garlasco. Anche in questo caso i giudici non hanno ravvisato i presupposti per mantenere il vincolo. Nel decreto originario, secondo il collegio, mancavano limiti temporali e le parole chiave necessarie per la ricerca dei dati.

Accuse “non supportate” dai dati raccolti

Nella motivazione, i giudici spiegano che non emergono elementi a sostegno delle ipotesi di corruzione o peculato contestate a Venditti e Mazza. Anche l’assegnazione degli incarichi per le intercettazioni non presenta anomalie. Le circostanze sollevate, si legge, potrebbero “eventualmente assumere rilievo in termini di opportunità”, ma non supportano un’ipotesi penale.

Le reazioni delle difese

“Il Riesame ha spazzato via ogni malevola illazione”, ha commentato Massimo Dinoia, avvocato di Mazza. Anche il legale di Venditti, Domenico Aiello, si prepara a ottenere la restituzione definitiva dei dispositivi, rinunciando all’incidente probatorio.

La Procura di Brescia valuta il ricorso

Gli inquirenti bresciani intendono ricorrere in Cassazione per ripristinare il sequestro. Nel frattempo, è stato ascoltato per otto ore l’ex carabiniere della polizia giudiziaria di Pavia, Silvio Sapone, che all’uscita si è limitato a dichiarare: “Nessuno ha coperto nessuno”.

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