Collegati con noi

Ambiente

Una mostra/performance per rivivere lo spirito e gli ultimi giorni dell’Hotel Bogotà di Berlino

Pubblicato

del

 

 

 

C’è un Caronte che ti accompagna, tra la ricostruzione delle stanze, fino alle ore 12,00, orario dell’ultimo check-out del mitico hotel Bogotà di Berlino luogo che per più di cento anni è stato uno dei simboli della Berlino del XX secolo.
Alla reception, un gentilissimo padrone di casa, dopo essersi assicurato che il viaggio sia stato confortevole, ti invita a riempire la scheda delle presenze consegnandoti poi la chiave della tua stanza, una di quelle chiavi che, simbolo di apertura, ma anche di chiusura, furono gli ultimi oggetti ad essere inscatolati e portati in deposito alla definitiva interruzione di attività dell’ Hotel, il 24 Dicembre del 2013.
Era al 45 della Schlüterstraße in quel luogo, a pochi passi dalla lussuosa Kurfürstendamm, Benny Goodman aveva suonato il suo clarinetto, la fotografa ebrea Else Ernestine Neuländer-Simon, conosciuta con lo pseudonimo Yva, negli anni’30 aveva lì il suo studio e suo aiutante era il giovane Neustädter più tardi noto come Helmut Newton e oggi, grazie alle opere della fotografa berlinese Karen Stuke, sensazioni e ambienti del mitico Hotel possono essere assaporati e vissuti alla Galleria Primo Piano durante la mostra “Hotel Bogotà. The last check out” curata da Antonio Maiorino Marrazzo.
Non solo una mostra fotografica, ma una performance che accompagna e illustra gli ambienti e il mood e le storia che le mura dello storico Hotel hanno visto e che i personaggi che vi hanno soggiornato anche solo per una notte in una delle sue camere hanno vissuto.
Karen Stuke, dal novembre 2012 a dicembre 2013 ha alloggiato in 45 camere dell’iconico hotel della città di Berlino: l’Hotel Bogota. L’accordo con Joachim Rissmann, albergatore e anima del Bogotà, era di poter alloggiare in una camera diversa ogni notte dei suoi temporanei soggiorni. Ogni notte uno scatto con il tempo di esposizione che corrispondeva alla durata del pernottamento, il tempo dell’incoscienza del sonno e del sogno. L’ artista segna la sua rafforza il suo segno attraverso il dispositivo fotografico che utilizza per questo interessante lavoro, la fotocamera a foro stenopeico, un’apparecchio che richiede un tempo di esposizione estremamente lungo affinché dell’immagine si percepisca qualcosa di riconoscibile.
Quel 24 Dicembre Karen Stuke era li a testimoniare cio’ che si era compiuto, si era cancellato per sempre un luogo che per più di cento anni era stato uno dei simboli della Berlino del XX secolo.
Come ormai più di sovente accade lo Spirito del luogo si ritrovò trucidato dalla gentrificazione e dal profitto.
La storia dell’Hotel dopo i fasti con Goodman e la famosa fotografa Yva segue le nefaste cronache degli anni lugubri tedeschi, nel 1942 Yva fu condotta in un campo di sterminio e assassinata dai nazisti. In quegli anni bui l’edificio di Schlüterstraße fu requisito e ‘arianizzato’ dai nazisti divenendo sede della Camera della Cultura del Reich, l’istituzione alla quale era affidato il compito di sradicare e punire ‘l’arte degenerata’. Con la distruzione, durante la seconda guerra mondiale della maggior parte dei grandi alberghi, nel post bellico molti edifici furono convertiti in hotel e a quell’indirizzo, ai vari piani, c’erano quattro alberghi che successivamente furono accorpati sotto il nome Hotel Bogotà.
Il nome era stato dato dall’albergatore Heinz Rehwald che era scappato dai nazisti negli anni ’30 nella capitale colombiana. L’ultimo a gestire l’hotel, dal 1976 alla chiusura, è stato Joachim Rissmann.
Karen Stuke con questo corpus di opere restituisce per sempre quello che il mercato sottrae seguendo le sue leggi cieche e ignominiose facendoci vivere le atmosfere dell’Hotel Bogota. I luoghi di transito temporaneo quali sono le camere di un albergo diventano palinsesti delle esistenze che lì hanno risieduto e al Bogota, raschiando come su un codice di pergamena, si ritrovano le tracce di Helmut Newton, di Yva, di René Burri, Martin Parr, Hanna Schygulla, Nan Goldin.
Karen Stuck, insieme al curatore Antonio Maiorino Marrazzo, con la sua mostra ci restituisce l’anima del Bogotà, facendoci rammaricare del fatto di non averci pernottato, lasciandoci, pero’ la consolazione di aver potuto “viaggiare” in quegli ambienti respirandone a fondo l’ energia.

Karen Stuke
Hotel Bogotà
The last check-out
a cura di Antonio Maiorino Marrazzo

Vernissage: 10 gennaio 2019 h.19:00 > 21:30

La mostra sarà visitabile fino al 15 marzo 2019
su appuntamento

PrimoPiano – 118, Via Foria 80137 Napoli – Italia
Tel: +39 3394158641 oppure 3398666198 primopianonapoli@gmail.com

 

Le foto di questa gallery sono state realizzate con uno smartphone da Mario Laporta/KONTROLAB

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

Advertisement

Ambiente

Inizia lunga ondata di caldo africano, 35-38 gradi su tante città

Pubblicato

del

Inizia la lunga ondata di caldo africano: 35-38°C su tante città Roma, domenica 22 giugno 2025 Dopo gli ultimi e forti temporali che hanno colpito parte delle nostre regioni, lo scenario meteorologico sul nostro Paese è destinato a cambiare; l’anticiclone africano scalpita sempre più e, nel corso della prossima settimana, tornerà a imporsi con prepotenza con il suo carico di caldo rovente. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’arrivo di una nuova fase meteo climatica anomala che avrà delle conseguenze dirette su buona parte del bacino del Mediterraneo con temperature ben oltre le medie attese in questo periodo.

La causa di questa impennata dei valori termici va ricercata nella zona da cui partiranno le masse d’aria: l’arroventato deserto del Sahara (zone interne di Marocco, Algeria e Tunisia) già in questi giorni registra temperature con punte di 46-48°C. Il clima della zona tra il Tropico del Cancro e i 37° di latitudine Nord (la fascia più settentrionale dell’Africa) prende il nome di ‘clima subtropicale’: per questo motivo si parla di ondata di caldo dalle caratteristiche subtropicali. Da Domenica 22 giugno questa bolla calda si espanderà verso il bacino del Mediterraneo e l’Europa provocando, oltre ad una maggior stabilità atmosferica con tanto sole, anche un deciso aumento delle temperature.

Queste condizioni ci terranno compagnia anche nel corso della prossima settimana quando il caldo anomalo si farà sentire in particolare sulle pianure del Nord e sulle regioni tirreniche dove i valori termici si porteranno diffusamente oltre i 34-36°C durante le ore pomeridiane. In Sardegna, Puglia e Basilicata si potranno toccare punte massime fino a 42°C.

Le ondate di caldo, un tempo considerate eccezionali, oggi si presentano con cadenza settimanale e colpiscono con maggiore intensità e durata: un recente studio de iLMeteo.it ha confermato che la stagione estiva dura ormai 4 o 5 mesi con afa e caldo a tratti insopportabile, dal sapore più tropicale che europeo. Negli anni ’70-’80 in molte aree d’Italia si contavano 10-15 giorni di ‘caldo intenso’ all’anno, cioè giornate con Temperatura Percepita >=32°C (combinazione di temperatura dell’aria, velocità del vento e umidità) e/o con Temperatura >=35°C. Oggi, in media, se ne contano 35-40 o più, con punte superiori in aree urbane e nelle regioni del Centro Sud o della Pianura Padana.

Continua a leggere

Ambiente

Premio Demetra 2025, svelati i finalisti del riconoscimento dedicato alla cultura ecologica

Svelati i 17 finalisti della quinta edizione del Premio Demetra. La cerimonia di premiazione si terrà a Rio nell’Elba il 18 luglio durante l’Elba Book Festival.

Pubblicato

del

Sono stati annunciati i finalisti della quinta edizione del Premio Demetra, il riconoscimento nazionale promosso da Comieco e dedicato a opere che affrontano i temi dell’ecologia, del cambiamento climatico, della transizione ecologica e dell’innovazione ambientale. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 18 luglio a Rio nell’Elba, nell’ambito dell’Elba Book Festival.

Un laboratorio culturale per il futuro sostenibile

Il Premio Demetra non è solo un concorso, ma anche un laboratorio che attraverso i libri osserva e racconta le trasformazioni ambientali, sociali e culturali del presente. Una riflessione che va oltre l’ambiente, toccando le relazioni tra ecosistemi, tecnologia e comunità umane.

Quest’anno, su un centinaio di opere in concorso, 17 sono state selezionate come finaliste, suddivise in cinque sezioni: Saggistica, Saggistica straniera tradotta, Narrativa, Libri per ragazzi, e Graphic novel italiana e tradotta.

Le giurie coinvolte

Il premio si distingue per la partecipazione di giurie originali e trasversali: gli studenti dell’ITCG Cerboni di Portoferraio per la sezione ragazzi, i detenuti della Casa di Reclusione di Porto Azzurro per le graphic novel, e il circolo di lettura Tisana letteraria dell’Isola d’Elba per la narrativa. Un segno tangibile dell’impegno del Premio a creare ponti tra generazioni, mondi e linguaggi.

I finalisti del Premio Demetra 2025

Saggistica

  • Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo! (Aboca)

  • Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica (La Via Libera)

  • Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana (La nave di Teseo)

  • Massimo Lapucci, Stefano Lucchini, Ritrovare l’umano (Baldini+Castoldi)

Saggistica straniera tradotta

  • Kristoffer Hatteland Endresen, Un po’ come noi (Codice Edizioni)

  • Adriana Petryna, Lavoro d’orizzonte (DeriveApprodi)

  • John Vaillant, L’età del fuoco (Iperborea)

Narrativa

  • Patrizia Carrano, Il cuore infranto della quercia (Aboca)

  • Piero Malenotti, Per l’ultima goccia (Sensibili alle foglie)

  • Beatrice Peruffo, Segreti di ghiaccio (LINEA Edizioni)

Libri per ragazzi

  • Paolina Baruchello, Jeanne (Sinnos)

  • Stefano Mancuso, Philip Giordano, Il favoloso viaggio delle piante (Aboca)

  • Walter Obert, Animali (Sabìr Editore)

  • Cinzia Scaffidi et al., Ecoscuola (Arcari Editore)

Graphic novel italiana e tradotta

  • Alice Berti, Un poema per le piccole cose (Bao Publishing)

  • Andrea Ferraris, Temporale (Oblomov Edizioni)

  • Roberto Grossi, La grande rimozione (Coconino)

Un premio che racconta il nostro tempo

Ogni vincitore riceverà un premio in denaro di 2.000 euro. La giuria è presieduta da Ermete Realacci e coordinata da Alice Zappa per Comieco. Il Premio è realizzato con il sostegno di Seda International Packaging Group, ESA Ambiente, UniCoop Tirreno, Fondazione Symbola, con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del Comune di Rio.

(Le foto d’archivio sono fornite dall’organizzazione del premio Demetra) 

Continua a leggere

Ambiente

La “sporca dozzina” 2025: spinaci, fragole e cavolo riccio tra i più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti

Pubblicato

del

Per il 2025, l’Environmental Working Group (EWG) ha aggiornato la classifica dei dodici prodotti ortofrutticoli più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti. Nella cosiddetta “sporca dozzina”, entrano per la prima volta patate e more, mentre in testa alla classifica restano gli spinaci, seguiti da fragole e cavolo riccio.

L’elenco completo comprende:

  • Spinaci
  • Fragole
  • Cavolo riccio
  • Uva
  • Pesche
  • Ciliegie
  • Pere
  • Mele
  • Pesche-noci
  • Mirtilli
  • Patate
  • Peperoni

Identificati oltre 50 pesticidi nei prodotti testati

Secondo l’EWG, nei campioni analizzati sono stati rilevati oltre 50 diversi tipi di pesticidi. Il vice direttore scientifico Alexis Temkin ha spiegato che il rapporto non intende scoraggiare il consumo di frutta e verdura, ma promuovere l’acquisto di prodotti biologici quando possibile.

Temkin ha sottolineato che “molti studi hanno dimostrato che passando a una dieta biologica si riducono significativamente i residui chimici presenti nelle urine”.

I 15 prodotti ortofrutticoli più “puliti”

Nel rapporto 2025 viene indicata anche la lista dei quindici prodotti meno contaminati da pesticidi. In testa c’è l’ananas, seguito da mais, avocado e papaya. Completano la lista: piselli, cipolla, asparagi, cavolo, cavolo cappuccio, carote, funghi, mango, kiwi e anguria.

Questa classifica intende aiutare i consumatori a fare scelte più sicure in assenza di disponibilità di prodotti biologici.

Le critiche dell’industria agroalimentare

Come ogni anno, il rapporto è stato criticato dalla Alliance for Food and Farming, secondo cui “la libertà di scelta dei consumatori non dovrebbe essere influenzata da liste che possono generare allarmismo”. La direttrice Teresa Thorne ha ribadito che tutti i prodotti immessi sul mercato rispettano i limiti di sicurezza fissati per legge.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto